AL TEATRO DELLA TOSSE LA RASSEGNA “PASSAGGI. SGUARDI SULLA MORTE”

Di il 15 Marzo 2017

-GENOVA- Da giovedì 16 a domenica 26 marzo al Teatro della Tosse la protagonista assoluta sarà la morte, vista in tutte le sue sfaccettature. Un tema «di vitale importanza», dice Marco Taddei, regista di uno dei cinque appuntamenti inseriti nella serie “Passaggi. Sguardi sulla morte“, a cura di Marina Petrillo . La rilevanza della questione è confermata anche da Michele Gallucci, dirigente responsabile dell’Hospice di San Martino, unico centro genovese di assistenza e sostegno alle persone con una malattia che le avvicina alla fine della vita: «Parlare della morte è difficile. L’unico linguaggio che lo fa in modo esplicito è il meta-linguaggio del teatro».

 

Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Teatro della Tosse con Braccialetti Bianchi, un’associazione di volontariato che in convenzione con l’ospedale San Martino affianca l’Hospice in cui Gallucci è dirigente. In particolare l’associazione ha finanziato la realizzazione a Genova di due opere della rassegna: “La palla rossa” e “Noccioli – esercizi di presenza“. Secondo Braccialetti Bianchi «non siamo più abituati ad affrontare la morte perché la morte non la vediamo più. La morte è relegata in ospedali, Hospice e strutture private. E ciò che non si vede fa paura».

 

Proprio per far entrare prepotentemente il tema nelle coscienze dei genovesi – che vivono in una delle città con le maggiori percentuali di anziani al mondo -, come ha ricordato Michele Gallucci, ciascun appuntamento cattura aspetti differenti del tema al centro della rassegna. Gli appuntamenti intendono riflettere sul punto in maniera sobria e leggera, quasi sempre analizzandolo tramite atteggiamenti comici e dissacranti.

Si parte giovedì 16 e venerdì 17 marzo con l’ironia di  “Non c’è limite Alpeggio“, con regia di Emanuele Conte e Alessio Aronne che dirigono Alessandro Bergallo; l’opera affronta il tema del legame tra morte e media.

 

La rassegna prosegue venerdì 17 e sabato 18 marzo con “La palla rossa“, scritto e diretto da Marco Taddei. L’opera parte da una domanda contemporaneamente semplice e complessa: come si parla ai bambini della morte?
«Lo spettacolo è adatto a tutti», evidenzia l’autore, «il problema siamo noi grandi, terrorizzati dal poter sporcare qualcosa di puro». Sarà proprio la protagonista, una bambina di dieci anni, a rivelare agli altri attori di voler conversare sulla fine della vita e su tutti gli aspetti a ciò collegati.

 

Il sipario rimarrà alzato sabato 18 e domenica 19 marzo con il ritorno al Teatro della Tosse dei berlinesi  Familie Flöz con “Infinita“, una performance che riflette sui primi e ultimi istanti di vita. Un lavoro che diverte e commuove. Reduci da una lunghissima tournée mondiale che ha fatto registrare il tutto esaurito a ogni data, tornano a Genova con questa commedia senza parole  eppure di una potenza espressiva coinvolgente.

 

Per lo stesso fine settimana è in programma la seconda esperienza teatrale da attribuire al finanziamento da parte dell’Associazione Braccialetti Bianchi: “Noccioli – esercizi di presenza“, proveniente da un’idea di Luigi Marangoni che riflette sull’essenza e sul significato della vita e su quello che lasciamo. «L’obiettivo è cercare di usare e pensare la morte per costruire qualcosa che per noi sia importante e per comprendere a fondo cosa stiamo facendo con la vita». Si tratta di un cammino itinerante a cui possono partecipare 36 spettatori per sessione. I percorsi alla scoperta del teatro sono curati da un gruppo di non attori, a eccezione di Marangoni. Quest’ultimo precisa uno dei meccanismi sui quali gioca l’esperienza: «dopo che una persona è morta l’eredità spirituale si rivela ancora di più».

 

La chiusura della rassegna è affidata a “Sulla morte senza esagerare” del Teatro dei Gordi, omaggio alla poetessa polacca Wislawa Szymborska. Uno spettacolo che ha come protagonista la morte in carne e ossa riletta in modo dissacrante. Il componimento teatrale andrà in scena dal 24 al 26 marzo.

 

Per info e biglietti: http://www.teatrodellatosse.it/

 

 

Gabriele Altea

 

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