Affitti brevi, a Genova 1 struttura su 5 ancora fuorilegge. Al via controlli, sanzioni sino a 8mila euro

Di il 13 Gennaio 2025

GENOVA – Malgrado il nuovo decreto che dispone che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica debba munirsi del CIN, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, specifici dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune di appartenenza della Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA), sia in vigore da 10 giorni in Liguria 1 struttura su 4 circa è ancora fuorilegge.  Dato che però si riduce al 20% a Genova e provincia.   

Affitti brevi: la situazione in Liguria

In Liguria infatti, secondo i dati del Ministero del Turismo aggiornati ad oggi, delle 41.027 strutture registrate31.436  strutture (76,62%)  sono regolari mentre il 23,4% non ha ancora richiesto il codice identificativo.

 A  Genova e provincia – osserva l’avvocato Gennaro Sposato di Rödl & Partner, colosso della consulenza legale e amministrativa presente in 50 paesi nel mondo tra cui l’Italia – dove sono stati rilasciati 9.382 CIN (80,88%) su un totale di 11.600 strutture registrate, il 20% circa delle strutture è ancora irregolare dato in linea con la media nazionale;

Peggio vanno le cose a Savona e provinciai CIN sono 8.939 su 12.312 strutture registrate con, perciò, il 27,4% di inadempienti, dato peggiore della regione. Imperia  invece  conta 8.338 strutture registrate, delle quali 6.357 regolarizzate (76,24%) con, quindi, il 23,7% mancanti all’appello, mentre a La Spezia e provincia dei 8.777 registrati il 77%, ovvero 6.758, strutture, è regolare mentre il 23% è ancora fuorilegge. A queste peraltro vanno aggiunte quelle completamente abusive non registrate nei sistemi circa le quali non vi è un dato che non sia una generica stima . 

Accertamenti sono in corso, come raccontano le cronache locali, in tutta Italia con controlli che toccano grandi città così come piccoli borghi. Per quanti saranno accertati irregolari scattano ora le sanzioni che “per un immobile privo del CIN possono arrivare a 8mila euro – spiega l’avvocato Sposat– mentre la mancata esposizione è sanzionata con una pena pecuniaria che va da 500 a 5mila euro. L’assenza di estintori e rilevatori obbligatori è sanzionata con una multa che può arrivare fino a 6mila euro, ma attenzione – ammonisce l’avvocato – per violazione accertata. L’insussistenza dei requisiti di sicurezza obbligatori è poi sanzionata secondo le disposizioni regionali o statali”

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