ADDIO A GIUSEPPE PERICU, UNO TRA I SINDACI PIÙ STIMATI E AUTOREVOLI DELLA STORIA DELLA CITTÀ DI GENOVA

Di il 13 Giugno 2022

GENOVA – Si è spento a 84 anni Giuseppe Pericu, uno dei sindaci più stimati e autorevoli nella storia di Genova, figura molto nota in ambito politico, forense e accademico, in virtù del suo lungo percorso di avvocato e docente universitario oltre che di amministratore pubblico.

Le condizioni di salute erano peggiorate, sebbene fino a poco tempo fa non avesse mancato di manifestare la sua verve intervenendo sulla situazione politica genovese e ligure, in vista delle elezioni che si sono svolte ieri.

L’ex primo cittadino è morto nella sua casa di Albaro, dov’era assistito dalla famiglia e dagli operatori della Gigi Ghirotti: numerose le espressioni di cordoglio che hanno iniziato a susseguirsi fra le prime persone che hanno appreso la notizia.Il funerale sarà celebrato mercoledì 15 giugno, alle 10, nella chiesa di Sant’Antonio di Boccadasse. La camera ardente sarà aperta da domani nella sala Verde del Minor Consiglio di Palazzo Tursi a partire dalle re 14.

Per ripercorrere la sua biografia occorre partire dal 20 ottobre 1937. Giuseppe Pericu nasce a Genova, ma resterà sempre orgoglioso delle sue origini sarde, visto che il padre era di Ozieri in provincia di Sassari.

Nel capoluogo ligure compie l’intero corso di studi: il liceo classico al Vittorino da Feltre e la facoltà di Giurisprudenza, dove si laurea con una tesi in diritto amministrativo, materia che insegnerà poi alla Statale di Milano e all’ateneo del capoluogo ligure. La sua professione principale è, però, quella di avvocato, esercitata per quasi sessant’anni nell’ambito amministrativo civile, assistendo enti pubblici e imprese private. La passione per la pubblica amministrazione, che incrocerà lungamente la politica, si concretizza in primis con il lavoro per numerose commissioni di studio incaricate di elaborare disegni di legge in materia ambientale, riassetto delle competenze degli enti locali, riforma del Codice della navigazione, senza dimenticare l’elaborazione d’una nuova legge sul procedimento – appunto – amministrativo e lo studio sulla riforma del ministero dell’Interno.
La politica, dicevamo, con l’elezione nel 1994 in Parlamento, deputato per il Partito socialista: è la XIII legislatura, durante la quale fa parte della commissione speciale Napolitano per la riforma del settore radiotelevisivo, oltre ad essere membro della commissione Affari istituzionali.

La data spartiacque, quella che segna l’inizio del percorso che lo terrà alla guida di Genova per un decennio, è il 30 novembre 1997, quando viene eletto sindaco per la coalizione di centrosinistra, al ballottaggio con Sergio Castellaneta e la sua lista civica Genova Nuova.

È Pericu il sindaco che deve fare i conti con la scelta di Genova teatro del G8 2001, la tre giorni che segnò in modo indelebile la città, con la morte di Carlo Giuliani, la guerriglia tra i manifestanti e la polizia, gli abissi del massacro alla Diaz e del carcere “nero” ricavato nella caserma di Bolzaneto. E l’immagine del sindaco che, in maniche di camicia, si rivolge direttamente ai dimostranti in piazza Dante per chiedere loro di non sfondare la zona rossa, è rimasta nella memoria di Genova e dei genovesi.

Ed è nel secondo mandato che si trova a gestire l’appuntamento di Genova 2004, quando la città diviene Capitale europea della cultura e, grazie ai finanziamenti dell’esecutivo, cambia volto, in alcune strade del centro e non solo.

Ulivista della prima ora, Pericu aderisce da subito al neonato Partito democratico nel 2007, l’anno in cui conclude il mandato di sindaco e a Palazzo Tursi si insedia Marta Vincenzi. Terminato l’incarico di primo cittadino, ricopre comunque diversi ruoli di peso. È nel consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti dal 2008 al 2013, in quello di Banca Carige (quota Malacalza) dall’11 ottobre 2016 al 23 agosto 2018, quando si dimette.

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