AD APRICALE SI VIAGGIA..NEL TEMPO

Di il 11 Agosto 2016

In scena fino a Ferragosto lo spettacolo itinerante prodotto dal Teatro della Tosse

Viaggiare nel tempo è sempre stato il sogno dell’umanità. Artisti e scienziati, filosofi e sognatori hanno immaginato in epoche diverse cosa significasse rimettere indietro (o avanti) le lancette dell’orologio. Per rivivere un momento della propria vita o, perché no, anticipare ciò che ci attende. “La Macchina del Tempo”, spettacolo itinerante prodotto dal Teatro della Tosse per la ventisettesima rassegna “…e le stelle stanno a guardare”, in scena ad Apricale fino al 15 agosto con alla regia Emanuele Conte, conduce lo spettatore in un percorso a ritroso tra le varie epoche del passato facendo rivivere, per bocca dei suoi personaggi, momenti di storia che hanno caratterizzato il nostro passato e determinato il nostro presente.

Il borgo di Apricale dove è in scena "La Macchina del Tempo"

Il borgo medievale di Apricale

Dalla metafora del ragno che imprigiona nella sua ragnatela un’effimera bisognosa di accoppiarsi “perché ha un solo giorno di vita” alla rivisitazione del primo sbarco sulla Luna, dalla concessione del diritto di voto alle donne alla impossibile convivenza tra Lira ed Euro, da una madre che tenta di dissuadere il figlio ad arruolarsi con i fascisti al rivoltoso sconosciuto divenuto famoso durante la protesta di piazza Tienanmen a Pechino per essersi parato davanti a dei carri armati (che nello spettacolo simboleggia la fine di un amore): sono alcuni dei frammenti di storia che immergono lo spettatore in epoche diverse ricordate dalla interpretazione di personaggi sconosciuti ma azzeccati per ruolo e scelta recitativa. Anacronistica, ma solo in apparenza, la scelta di Apricale, borgo medievale dalle tradizioni storiche, che appare come un palcoscenico ideale per stimolare la memoria a viaggiare nel tempo. E il ritmo dello spettacolo, scandito dalla voce dei protagonisti, è cadenzato senza pause e tentennamenti tanto che la sovrapposizione di epoche diverse, e la scelta del percorso itinerante (senza un ordine temporale), non pregiudicano l’impianto scenico ma lo impreziosiscono. Esemplare l’interpretazione degli attori che seguono uno spartito dove ogni meccanismo sembra essere perfettamente oliato. Con una nota di merito per il genovese Alessandro Bergallo, uno degli autori dello spettacolo, che nel suo monologo a cavallo tra un secolo e l’altro fa emergere tutte le proprie doti recitative. Insomma, uno spettacolo da vedere e rivedere.

Lo spettacolo è in replica tutte le sere alle 21 ad Apricale fino al 15 agosto. Per info: info@teatrodellatosse.it. Telefono 010 2470793.

Su Tomaso Torre

Giornalista pubblicista dal 2003, è fondatore e direttore responsabile di GOA Magazine. Appassionato di arte, cultura e spettacoli ha collaborato per anni con diverse testate locali occupandosi di cronaca ed attualità, sport e tempo libero. “Ho sempre coltivato il sogno di realizzare un prodotto editoriale dinamico e fluido che potesse rispondere alle esigenze informative di un pubblico sempre più competente ed avanguardista”.

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