A Palazzo Ducale la rassegna “Nostalgia” prosegue con “Amarcord” di Federico Fellini

Di il 10 Luglio 2024

GENOVA – Dopo “Viale del tramonto”, la rassegna “Nostalgia. Immagini di un sentimento al cinema”, prosegue martedì 9 luglio 2024 alle ore 21,30 nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale con un altro straordinario classico, “Amarcord” di Federico Fellini, vincitore del Premio Oscar come Miglior film straniero nel 1975. Vederlo sul grande schermo è un’occasione rara. Organizzata da Circuito in collaborazione con Fondazione Palazzo Ducale, si tratta di un’iniziativa concepita come il contrappunto cinematografico alla mostra “Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al contemporaneo” visitabile a Palazzo Ducale fino al 1° settembre 2024.

“Amarcord”, girato nel 1973, è uno dei film più noti del regista riminese, al punto che la parola “Amarcord”, sostantivo che si riferisce alla frase romagnola “a m’arcord”, cioè “io mi ricordo”, è entrata nella cultura popolare diventando un neologismo della lingua italiana con il significato di rievocazione in chiave nostalgica. In questo film Federico Fellini racconta gli anni della sua infanzia, negli anni Trenta, attraverso una passerella indimenticabile di personaggi e di situazioni. Sullo schermo passano dunque i miti, i valori, il quotidiano di quel tempo: le parate fasciste, la scuola (con l’insegnante prosperosa che stuzzica i primi pensieri), la ragazza “che va con tutti”, la prostituta sentimentale, la visita dell’emiro dalle cento mogli, lo zio perdigiorno che si fa mantenere, la Mille Miglia, i sogni ad occhi aperti, il papà antifascista che si fa riempire d’olio di ricino, il paese intero che in mare, sotto la luna, attende il passaggio del transatlantico “Rex”. Musiche di Nino Rota, entrate nella storia insieme al film e al suo autore. Gli interpreti principali sono Bruno Zanini, Pupella Maggio, Armando Brancia, Giuseppe Ianigro e Gianfilippo Carcano.

La rassegna prosegue con “American Graffiti” di George Lucas (16 luglio), “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders (23 luglio), “Good-bye, Lenin!” di Wolfgang Becker (30 luglio), “La chimera” di Alice Rohrwacher (6 agosto) e “Un altro ferragosto” di Paolo Virzì (13 agosto).

CS.

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