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A Genova la nuova edizione di “Dialoghi sulla rappresentazione” con tema “La caduta. Dal volo di Icaro alla mela di Newton”
GENOVA – “La caduta. Dal volo di Icaro alla mela di Newton” è il tema dei “Dialoghi sulla rappresentazione”, festival arrivato alla diciassettesima edizione, ideato e diretto da Sergio Maifredi, prodotto da Teatro Pubblico Ligure con il sostegno di Comune di Genova, in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Liguria. Il progetto si svolge a Genova in sette appuntamenti dal 17 settembre al 25 ottobre 2024, divisi tra Palazzo Reale, Palazzo Spinola, oltre ai due Dialoghi Off alle Le Serre del Basilico di Pra’ e al Roseto “Giuseppe Maria Rissone” del Cimitero Monumentale di Murta.
A parlare non solo dello squilibrio ma anche del valore espressi dalla caduta saranno un filosofo esperto di arti marziali, un filologo, due matematici, due poeti e un musicista: Simone Regazzoni, Corrado Bologna, Piergiorgio Odifreddi, Alessandro Rivali, Claudio Bartocci e Giuseppe Conte in dialogo con Massimo Minella, Beppe Gambetta, con l’introduzione di Sergio Maifredi. Sono stati preceduti dalle due anteprime del 31 luglio con Paolo Rumiz e dell’8 agosto con Filippo Capobianco. Il biglietto d’ingresso a Palazzo Reale e Palazzo Spinola è 6 euro, comprensivo della visita in autonomia ai rispettivi Musei arrivando un’ora prima dell’appuntamento. A Palazzo Reale, inoltre, fino al 6 ottobre è visitabile la mostra “La pietra di Luna. Il marmo di Luni e l’Impero di Roma”. I Dialoghi Off alle Serre del Basilico di Pra’ e al Roseto del Cimitero Monumentale di Murta sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria. Informazioni e prenotazioni ai numeri 010 8683183 o whatsapp 348 2624922 o alla mail info@teatropubblicoligure.it. Per gli eventi Off si ringraziano la direzione de Le Serre del Basilico di Pra’ e i responsabili del Roseto “Giuseppe Maria Rissone” del Cimitero Monumentale di Murta. Si ringrazia inoltre la Libreria L’amico Ritrovato per l’anteprima con Filippo Capobianco.
«La caduta – dichiara Sergio Maifredi – fa da spartiacque. Esiste un prima e un dopo. Può essere una fine o un inizio. Da un terremoto catastrofico, nel 1693, nasce lo splendido barocco siciliano; la caduta di Napoleone o la caduta del Muro di Berlino sono altrettanti punti di svolta della Storia; ma lo stesso accade nella carriera di un atleta o nella vita di ognuno». “Dialoghi sulla rappresentazione” è un festival nato per decifrare con un’ottica multidisciplinare la complessa realtà contemporanea. Ogni anno un tema diverso. Il teatro è inteso nel suo senso di agorà, di confronto, di dialogo, di ponte tra arti e discipline diverse. L’intero festival avviene, fino dalla sua origine, in luoghi suggestivi della città. Nel tempo si è esteso dal centro alla periferia, con l’intento di cucire, rammendare i margini con il centro città. Il festival entra in relazione con le realtà che abitano i luoghi in cui si svolge, valorizzandone i siti o le comunità. Dopo l’odio, l’amore, la paura, il coraggio, il denaro, il potere, lo Stato, il movimento, la città, la memoria, l’ingegno, la peste, l’infinito, il tempo e il vuoto, quest’anno a essere indagata è “La caduta”.
La diciassettesima edizione dei “Dialoghi sulla rappresentazione”, dedicati a “La caduta”, iniziano martedì 17 settembre alle 17.30 nel Salone da Ballo di Palazzo Reale (via Balbi 10, Genova) con Simone Regazzoni, filosofo e cintura nera primo dan dell’arte marziale Tae Soo Do, la “Via della grande mano”. Nel Dialogo “La palestra di Platone. La caduta tra filosofia e sport da combattimento”, unisce la scienza che indaga l’origine della realtà con la disciplina marziale di cui è esperto. Platone afferma che chi si avvicina alla filosofia non deve essere zoppo nell’amore per la fatica cioè laborioso soltanto a metà. La postura filosofica non è quella di chi sa stare ben seduto a meditare. La postura filosofica è quella di chi sa camminare su due piedi senza zoppicare. Quali sono questi due piedi filosofici per Platone? Esercizi fisici di esercizi intellettuali, la ginnastica del corpo e quella della mente, che devono andare di pari passo. La palestra greca e, per eccellenza, la palestra di Platone, è lo spazio che permette la sintesi di questi due aspetti, lo spazio di allenamento totale della mente incarnata del filosofo che cammina su due piedi.
Il secondo appuntamento mercoledì 25 settembre, ore 17.30, a Palazzo Spinola (piazza Pellicceria 1) con il filologo e scrittore Corrado Bologna, con “La caduta nel ridicolo in letteratura, storia, arte e filosofia”. Bologna, già docente alla Scuola Normale Superiore di Pisa di Letterature romanze medioevali e moderne e Letterature comparate, parte dalla constatazione che in letteratura, come nella vita, la caduta ha un effetto tragicomico. Chi cade può farsi male, ma soprattutto si sente ridicolo, in particolare se voleva ascendere al di sopra del livello “umano”. Guardando chi cade, in genere ride: pochi effetti comici come la caduta conservano nello spettacolo un effetto sicuro. Cade Icaro, cade Alessandro Magno, perché pretendevano di “volar sanz’ali”. Anche Bertoldino cade nel brago, inzaccherandosi tutto. E così cadono i dittatori con i loro i regimi. Commedia e tragedia. allora, si fondono. La caduta è un vero e proprio topos letterario in cui l’elemento comico rivela la sua forza “rivoluzionaria”.
Mercoledì 2 ottobre si torna a Palazzo Reale (via Balbi 10), dove alle ore 17.30 Piergiorgio Odifreddi è protagonista del Dialogo “C’è del marcio in Occidente”. Il matematico e scrittore riflette sulla caduta di una visione positiva che l’Occidente ha cercato di dare di sé dalla fine della guerra fredda ad oggi; riflette sull’arroganza dell’Occidente, anche attraverso i grandi pensatori del passato e ci invita a non farci alleviare la coscienza dall’illusione che, forse, gli altri possono persino essere peggio di noi.
Giovedì 3 ottobre, ore 17.30, a Palazzo Spinola (piazza Pellicceria 1), si tiene il primo dei due appuntamenti sulla poesia. Il poeta, scrittore e saggista Alessandro Rivali, in dialogo con Massimo Minella e con l’introduzione di Sergio Maifredi, ne “La caduta di Bisanzio” affronta i grandi “collassi” della civiltà: dalla caduta di Bisanzio alle Twin Towers. Dal collasso degli antichi imperi alla distruzione di Varsavia e Hiroshima nella Seconda guerra mondiale.
Giovedì 10 ottobre, ore 17.30, nel Salone da Ballo di Palazzo Reale (via Balbi 10), il poeta e scrittore Giuseppe Conte, in dialogo con Massimo Minella e con l’introduzione di Sergio Maifredi, è il protagonista di un excursus letterario condotto mettendo con uno sguardo aperto sull’esperienza umana, dal titolo “Fetonte, Icaro e altre cadute. Il mito greco e la manutenzione dell’anima”. Nell’anima di ciascuno di noi, baratro misterioso e più profondo di qualunque abisso marino, ci sono i mostri del buio e della distruzione, ci sono Giganti violenti e cupi, Ciclopi e Minotauri, Arpie e Chimere: si tratta di riconoscerli e di isolarli: questo renderà possibile far agire contro di essi gli eroi che possono sconfiggerli, come Eracle, Teseo, Perseo. Ci sono spinte verso la luce solare e la calma saggezza, come in Apollo e Minerva, e oscuri desideri di cambiamento, di diventare multiformi come Proteo e Nereo. Ci sono istanze di costruzione, come in Prometeo, Dedalo, Efesto, e ancora più forti istanze di viaggio: la nostra anima si muove costantemente con Ermes tra il mondo dei vivi e quello dei morti, cerca il suo Vello d’Oro come Giasone, la sua Itaca come Ulisse, il volo come Icaro. Tutti abbiamo una Euridice da riportare alla luce.
Martedì 22 ottobre, ore 17.30, nel Salone da Ballo di Palazzo Reale (via Balbi 10) l’esplorazione multidisciplinare del tema “la caduta” incontra il matematico Claudio Bartocci, che parlerà dell’importanza del “Cadere in errore”. Gli errori – che tali appaiono soltanto con il rassicurante e ingannevole senno di poi – hanno costituito un fattore determinante, anche se non di rado misconosciuto, per lo sviluppo della scienza moderna, nessuna disciplina esclusa. Abbandonando definitivamente le vecchie concezioni trionfalistiche dell’impresa scientifica, dobbiamo riconoscere, anche sul piano epistemologico, che, più spesso di quanto vorremmo credere, non è tanto ciò che «è giusto», quanto piuttosto ciò che «è sbagliato» a giocare un ruolo essenziale nel ridefinire in profondità la nostra visione del mondo.
I Dialoghi sulla rappresentazione/La Caduta si concludono venerdì 25 ottobre con due appuntamenti Off, in programma alle ore 16 al Roseto “Giuseppe Maria Rissone” del Cimitero Monumentale di Murta (via Asilo Infantile di Murta) e alle ore 20.30 alle Serre del Basilico di Pra’ (salita Rosario Ascherio 3). In entrambe le sedi a esibirsi sarà il cantautore e chitarrista Beppe Gambetta. A Murta eseguirà il “Concerto per il Roseto del Cimitero Monumentale di Murta”, alle Serre di Pra’ “Banditi e fuorilegge”, un concerto in cui racconta storie di un mondo affascinante tra fuorilegge ed eroi sognatori, personaggi in viaggio e in fuga narrati nelle canzoni popolari delle due sponde dell’Oceano. Ballate di cadute e redenzioni, di assassini e briganti generosi e poetici. Un’esibizione di Beppe Gambetta in un luogo di grande suggestione, un teatro creato in una serra, tra i terrazzamenti di basilico. Un teatro tra natura e lavoro dell’uomo.
Ulteriori informazioni su: www.teatropubblicoligure.it
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