A GENOVA E TORINO UN CONCERTO IN RICORDO DELLE 43 VITTIME DI PONTE MORANDI

Di il 31 Marzo 2022

L’evento si svolgerà nel capoluogo ligure domenica 3 aprile h 21 nella Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, in piazza della Nunziata 4. Ingresso libero

GENOVA – Un concerto per ricordare le 43 vittime del Ponte Morandi, a quattro anni dalla tragedia. L’iniziativa, che si svolgerà sabato 2 e domenica 3 aprile rispettivamente a Torino e a Genova, con il patrocinio del Comune e dell’Arcidiocesi di Genova, è stata realizzata dall’Accademia Corale Stefano Tempia, dal Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, dall’Accademia della Cattedrale di San Giovanni e dal Rotary Club TORINO DUOMO.

«Un evento che vuole celebrare la memoria di una spaventosa tragedia, mantenendo vivo il ricordo delle 43 persone che persero la vita nel crollo del Morandi e, nel contempo, vuole essere un’occasione per celebrare l’arte – spiega l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso – Questo doppio concerto proporrà infatti la prima esecuzione assoluta di opere di autori contemporanei: tre pezzi appositamente realizzati ed eseguiti dalla giovane mezzo soprano torinese Laura Capretti».

Il primo appuntamento è per sabato 2 aprile h 21, nella Cattedrale di S. Giovanni Battista di Torino.

Il giorno successivo, domenica 3 aprile h 21, si replica a Genova nella Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, in piazza della Nunziata 4. Ingresso libero.

Il programma abbina tre brani di ampio respiro e commissionati per l’occasione (14 agosto per mezzosoprano, coro e orchestra di Giuliana Spalletti, Disoriente per mezzosoprano e orchestra di Marco Sinopoli e Vele di luce per mezzosoprano e orchestra di Giancarlo Zedde) alla Pastorale d’été di Arthur Honegger e al tenero Siegfried-Idyll di Richard Wagner.

Mentre i classici di Honegger e Wagner non hanno bisogno di presentazioni, ecco qualche nota sui brani in prima assoluta.

14 AGOSTO è la presa d’atto della notizia della tragedia, una consapevolezza progressiva perché inizialmente incredibile, che genera una sorta di dolore cosmico, senza mai perdere il contatto con la realtà della cronaca e della storia.

VELE DI LUCE è un vero e proprio inno a Genova, alla sua anima descritta da Anton Cechov in modo impareggiabile:

Per le strade di Genova cammina una folla meravigliosa. Quando si esce, di sera, tutta la strada è colma di gente. Poi te ne vai a zonzo, senza una meta tra quella folla; vivi della sua vita, ti confondi a lei nell’anima; e cominci a credere che possa esistere una sola anima universale.

Un inno alla sua capacità di intraprendere nuove rotte e di ricostruire sulle fondamenta della memoria collettiva.

DISORIENTE si presenta come una riflessione sui segni dei tempi che viviamo, sullo spaesamento, sullo smarrimento dei punti cardinali tradizionali, sulla necessità di recuperare il senso dell’umano come bussola per ristabilire un’alleanza con la natura, una direzione per l’esistenza.

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