“JAZZ IN THE CARUGGI”: DAL 1° AL 6 MARZO MUSICA E MOVIDA SI INCONTRANO NELLE PIAZZETTE DEL CENTRO STORICO

Di il 28 Febbraio 2022

Promossa da Assoartisti Confesercenti con il contributo del Comune di Genova, la rassegna coinvolge sei tra i principali bar e ristoranti della città vecchia e altrettante band e formazioni jazz

GENOVA – Portare la musica di qualità nelle strade e piazze del centro storico coinvolgendo i pubblici esercizi della movida e, al contempo, sensibilizzare il pubblico al consumo responsabile: è il senso del progetto “Jazz in the Caruggi” promosso da Assoartisti Confesercenti con il contributo del Comune di Genova, la cui prima edizione, da martedì 1 a domenica 6 marzo, prevede un concerto al giorno all’ora dell’aperitivo, ogni sera in una piazza diversa e sempre ad ingresso gratuito.

«L’idea è semplice: portare i migliori musicisti genovesi a suonare in alcune delle più belle piazze dei nostri amati Caruggi e promuovere tra i consumatori, in particolare tra i più giovani, un approccio all’alcol informato e responsabile», sintetizza Andrea Artioli, direttore artistico di Jazz in the Caruggi. Coinvolti nel progetto quattro importanti bar della movida – lo Scoretto e la Piccola Birreria Kowalsky di piazza Pollaiuoli, Lo Speziale di salita Embriaci e Zupp di piazza San Matteo – e due ristoranti: l’Enoteca Migone di piazza San Matteo e La Forchetta Curiosa di piazza Renato Negri.

Ciascun bar preparerà per l’occasione un cocktail analcolico speciale, mentre i ristoranti provvederanno ai piatti della tradizione ligure. Sia le bevande che i piatti saranno presentati dai gestori in una breve intervista condotta dal giornalista e gastronomo Marco Benvenuto, mentre a Guido Festinese, critico musicale e docente al Conservatorio Paganini, competerà ogni sera la presentazione delle band. A suonare per la prima edizione di “Jazz in the Caruggi” saranno i Carujazz, Marco Tindiglia & Riccardo Barbera, Red Sucker Lake, Bellato Pettigiani Acoustic Duo, Two for Chet ed Esperanto.

«Con questa manifestazione – aggiunge Artioli – ci proponiamo di far rinnamorare dei Caruggi i genovesi, e di rinverdire un po’ di quella cultura underground ormai sempre più difficile da incontrare. Il semplice desiderio di ritrovarsi e di sognare sembrano essere scomparsi dall’immaginario collettivo del centro storico, spesso percepito come luogo in cui si va solo per bere o, peggio, ubriacarsi e dove invece, negli anni, si sono esibiti fior di musicisti entrati nei cuori di milioni di italiani: noi vogliamo ritrovare un po’ di quella magia».

Tutti i concerti avranno inizio alle ore 18, salvo dove diversamente indicato, e saranno ad ingresso gratuito. Di seguito il programma:

Martedì 1 marzo, piazza Pollaiuoli


CARUJAZZ


Quartetto nato tra le aule del conservatorio di Genova che ha preso forma nel centro storico della città, tra gli stretti vicoli, i “Caruggi” appunto, che ne costituiscono il cuore pulsante. Quattro musicisti – Stefano Bergamaschi alla tromba, Francesco Negri al piano, Andrea Di Bella al basso elettrico, Emiliano Matera alla batteria – provenienti da background differenti, uniti dal desiderio di fondere e contaminare il jazz tradizionale degli standard con le forme e i generi che hanno costituito le incarnazioni successive della Black Music: la loro musica unisce quindi jazz, funk e soul, con un pizzico di latin. Il repertorio è composto da arrangiamenti e composizioni originali.

Mercoledì 2 marzo, piazza Embriaci


MARCO TINDIGLIA & RICCARDO BARBERA


Un duo che vi saprà accompagnare all interno di quel mondo musicale che viene definito “jazz europeo”: un marchio ricco di sonorità e influenze provenienti da culture di tutto il mondo, una sorta di world music che ha trovato una sua forte collocazione grazie alla casa discografica Ecm. I brani originali proposti nel concerto sono la prova che la connotazione europea non rispecchia l’identità multiculturale della musica jazz di oggi. Marco Tindiglia e Riccardo Barbera vantano collaborazioni prestigiose tra cui ricordiamo Trilok Gurtu, Andy Sheppard, Beppe Gambetta, Michel Benita.

Giovedì 3 marzo, piazza Ferretto


RED SUCKER LAKE


Band dal suono semplice e minimale in cui ogni strumento porta il proprio contributo senza dominare sugli altri: l’improvvisazione è una parte significativa dello sviluppo delle canzoni la musica è modellata su strutture non convenzionali. Il sound è una fusione di funk, gospel e jazz. La formazione è composta da Massimiliano Rolff al basso elettrico; Luca Terzolo, fender rhodes e keyboards; Mattia Lorenzo Pergolato alla batteria.

Venerdì 4 marzo, piazza Renato Negri


BELLATO PETTIGIANI ACOUSTIC DUO


Claudio Bellato e Maurizio Pettigiani fondono le loro peculiarità artistiche e i rispettivi gusti musicali in questo duo complementare e in perfetta sintonia, per un concerto accattivante in cui le improvvisazioni si alternano a parti stabilite e nulla è scontato; il virtuosismo delle chitarre e i colori delle percussioni rendono lo spettacolo trascinante e di forte intensità. Chitarra, voce e percussioni, con l’ausilio di varie chitarre, di una stomp box e dell’effettistica elettronica, propongono un viaggio musicale dal delta blues alla sperimentazione, passando dalla musica caraibica al ragtime sino al jazz e a molte altre forme espressive che mostrano il perfetto amalgama dei due musicisti.

Sabato 5 marzo, piazza San Matteo (ore 19,30)


TWO FOR CHET


Un omaggio di Felice Reggio e Fabio Vernizzi al repertorio di Chet Baker, a partire da brani indimenticabili come “Just friends” e “My funny Valentine”. Trombettista “bakeriano” per eccellenza nel panorama italiano, Reggio studiato approfonditamente la musica e sposato la poetica del grande musicista americano, dal quale ha costruito il suo fraseggio e suono.

Domenica 6 marzo, piazza Giustiniani


ESPERANTO


Il progetto Esperanto nasce da un’idea di Luca Falomi, giovane ed eclettico chitarrista, e dalla sua collaborazione con Riccardo Barbera, contrabbassista poliedrico e creativo. Il legame artistico tra Falomi e Barbera, entrambi compositori di grande sensibilità da sempre interessati alla ricerca sonora e alle contaminazioni musicali, li ha portati a collaborare ai rispettivi lavori discografici (“Sober” di Luca Falomi e “Aymara” di Riccardo Barbera) e a comporre insieme materiale originale, frutto di una visione musicale comune, di esperienze artistiche simili e di una naturale sinergia. A completare l’ensemble Rodolfo Cervetto, batterista di rara sensibilità e creatività, da subito in sintonia con la natura del progetto. Il linguaggio del trio risiede nella musica strumentale d’autore nella quale, proprio come nella lingua Esperanto, s’incontrano idiomi differenti, dal jazz alla world music passando per la musica sperimentale e quella d’avanguardia. Melodia e improvvisazione trovano il loro spazio all’interno di composizioni che si distanziano dai cliché e sintetizzano nuovi vocaboli sonori e mondi musicali.

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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