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AL VIA IL FESTIVAL DELLA SCIENZA SIA IN MODALITÀ ONLINE CHE IN PRESENZA
In programma 131 conferenze, 42 laboratori, 17 mostre, 8 spettacoli e 13 eventi speciali in programma in 26 luoghi della città e dedicato sia a famiglie e appassionati, sia alle scolaresche
GENOVA – Un importante programma in presenza e un rinnovato palinsesto online, in un festival dal format ibrido che vuole segnare un ritorno allo stare insieme e al vivere la scienza in prima persona. Da giovedì 21 ottobre a lunedì 1° novembre a Genova torna il Festival della Scienza nel segno delle Mappe, parola chiave della diciannovesima edizione di una tra le più importanti manifestazioni al mondo di diffusione della cultura scientifica. In dodici giorni a Genova vanno in scena 212 eventi in presenza con più di 350 protagonisti tra scienziati e personalità illustri.
L’edizione 2021 del Festival della Scienza rappresenta un vero e proprio labirinto di sfide, raccontate di nuovo in presenza con il caratteristico spirito multidisciplinare con 131 conferenze, 42 laboratori, 17 mostre, 8 spettacoli e 13 eventi speciali in programma in 26 luoghi della città e dedicato sia a famiglie e appassionati, sia alle scolaresche. Sempre per gli studenti, è confermato e ampliato il progetto La scienza va in onda!, realizzato grazie al supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo e in collaborazione con Orientamenti: un palinsesto completamente digitale composto da 59 attività online tra laboratori, incontri e visite guidate virtuali che prosegue, per la prima volta, anche dopo la conclusione del Festival in presenza, fino al 12 novembre. La scienza va in onda! è usufruibile dalle classi di tutta Italia dalla scuola primaria alla scuola media superiore, ed è composto da 34 digilab (laboratori interattivi condotti dagli animatori del Festival), 15 digitour (visite guidate virtuali all’interno dei centri di ricerca) e 9 digitalk (incontri virtuali in cui ricercatori scientifici si raccontano).
Quattro incontri danno il via al Festival giovedì 21 ottobre tra spazio, sport, fisica e musica, guidati da un fil rouge: l’eccellenza italiana. Alle 18 a Palazzo Ducale (Sala del Maggior Consiglio) il direttore dei Graphene Labs all’Istituto Italiano di Tecnologia Vittorio Pellegrini racconta le scoperte che hanno cambiato la vita umana, raccolte nel suo ultimo libro Il lampo dell’elettrone. Sempre alle 18 ma a Palazzo della Borsa, Michele Cannoni, Giulio Giovanella e Alessandro Franceschetti svelano i retroscena “scientifici” dietro ai successi di Luna Rossa: le mappe del successo. Alle 18.30 a Palazzo Ducale (Sala del Minor Consiglio), il capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’Agenzia Spaziale Europea Tommaso Ghidini spiega come l’uomo del nuovo millennio avrà un rapporto del tutto nuovo con il cosmo e di come l’Homo sapiens sapiens sia finalmente pronto per diventare Homo cælestis. Alle 21 a Palazzo Ducale (Sala del Maggior Consiglio) la Premiata Forneria Marconi incontra la (fanta)scienza in Chi sogna oggi pecore elettriche?. Una conversazione tra Franz Di Cioccio, Patrick Djivas e Alberto Diaspro che precede l’uscita del nuovo album della band progressive rock italiana, in un viaggio onirico tra gli spartiti della PFM e tra quelle “carte da decifrare” che consentono di capire il mondo che cambia rapidamente, grazie a nuove scoperte scientifiche e tecnologie innovative.
La scienza mescola le carte e l’uomo disegna nuovi percorsi, che permettono di orientarsi tra dati, numeri, modelli e ipotesi. Guidati dalla parola chiave Mappe, gli argomenti affrontati dal Festival della Scienza numero diciannove sono numerosi ed eterogenei, a partire dal focus tematico dedicato alle neuroscienze e alla mappatura del cervello. Ampio spazio è stato dato anche anche alle mappe della terra e del cielo, prestando un’attenzione speciale all’ambiente e all’esplorazione dell’universo. Con il Regno Unito, paese ospite dell’edizione 2021, si parla inoltre di virus e di pandemia con uno sguardo al futuro, allargando gli orizzonti verso le nuove prospettive delle scienze della vita. Il Festival conferma il suo occhio attento verso la contaminazione tra scienza, arte e letteratura dedicando alcuni eventi a Dante Alighieri, in occasione della ricorrenza dei 700 anni dalla morte del sommo poeta. Genova è anche la prima tappa europea di Emotions, il BrainForum itinerante organizzato da BrainCircleItalia e dedicato a Rita Levi-Montalcini in cui neuroscienziate provenienti dalle più prestigiose università e istituzioni internazionali mostrano gli aspetti scientifici che si celano dietro le emozioni.
Non solo temi afferenti alle discipline tradizionali: sempre di più all’insegna di contaminazioni, interdisciplinarietà e commistione di saperi, si tratta anche di intelligenza artificiale, genetica, ambiente, astrofisica, climate change, medicina, cosmologia, life sciences, big data ma anche di fumetti, arte, food, architettura, filosofia, linguistica e archeologia. Gran parte del programma è disponibile anche in streaming e on demand sulla piattaforma festivalscienza.online, realizzata grazie al supporto di Erg e arricchitasi in un anno di vita di molti contenuti.
I PRINCIPALI PROTAGONISTI
Come di consueto, grande attenzione è data ad alcune delle tematiche scientifiche più affascinanti e in continua evoluzione: l’astrofisica e l’esplorazione spaziale. Come l’Alpha Magnetic Spectrometer (AMS-02), il più grande rivelatore di particelle che opera nello spazio, agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale da dieci anni. Il Festival della Scienza festeggia questa ricorrenza in L’avventura di AMS con Samuel Ting (in collegamento streaming), vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1976 e inventore di AMS, con Ken Bollweg, ingegnere capo del Nasa Johnson Space Center e project manager di AMS e con Roberto Battiston, professore di Fisica Sperimentale dell’Università di Trento, uno dei massimi esperti mondiali di raggi cosmici. Ciliegina sulla torta il collegamento con l’astronauta e colonnello dell’Aeronautica Militare Luca Parmitano.
Nel programma l’esplorazione spaziale torna come tema portante in diversi incontri, tra cui la lectio Homo Caelestis di Tommaso Ghidini, capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’Agenzia Spaziale Europea, e l’incontro Il futuro dello spazio con Mario Cosmo, direttore della Direzione scienza e ricerca dell’Agenzia Spaziale Italiana, Massimo Comparini, ceo di Thales Alenia Space, e Franco Ongaro, direttore del reparto Tecnologia, Ingegneria e Qualità dell’Agenzia Spaziale Europea e di Estec. Quando si parla di Spazio è importante ricordare anche le tante applicazioni dei dati ricavati dell’osservazione satellitare della Terra: ne trattano Laura Candela, dirigente di ricerca dell’Agenzia Spaziale Italiana, e la geofisica Carolina Aliano nell’incontro Ecco a voi COSMO-SkyMed!, in cui raccontano questo importante progetto di osservazione terrestre dallo Spazio, ma anche Arianna Traviglia, direttrice a Venezia del Centre for Cultural Heritage Technology dell’Istituto Italiano di Tecnologia, nella sua lectio magistralis Archeologia e Intelligenza Artificiale.
I nuovi grandi progetti per lo studio dello spazio profondo sono invece protagonisti del dialogo tra Marica Branchesi, astrofisica specializzata in radioastronomia e Michele Punturo, dirigente di ricerca dell’Istituto Italiano di Astrofisica, nella conferenza Il lungo viaggio delle onde gravitazionali. Si arriverà mai su Marte? Mentre gli scienziati lavorano per questo, il fumettista Leo Ortolani (in collegamento streaming) racconta come il suo Rat-Man ci sia già andato nell’incontro Nello spazio nessuno può sentirti, insieme alla ricercatrice dell’Agenzia Spaziale Italiana Eleonora Ammannito. Infine, lo studio dello spazio può diventare filo conduttore di una vita dedicata alla ricerca e alla sua comunicazione al grande pubblico: lo racconta Maggie Aderin-Pocock, cosmologa e comunicatrice scientifica, conduttrice del programma televisivo scientifico della Bbc “The Sky at Night”, nella sua lectio Raggiungere le stelle.
Lo studio del cervello e della mente è una disciplina che permette di spiegare molto delle azioni umane e delle relazioni interpersonali. Anche quest’anno sono quindi molti le neuroscienziate e i neuroscienziati presenti al Festival, che raccontano nei loro incontri ricerche d’avanguardia e nuove sfide: da Rodrigo Quian-Quiroga direttore del Centre for Systems Neuroscience all’Università di Leicester in Cosa ci rende umani?, a Dimitri Kullmann, neurologo e ricercatore, in Mappare l’attività del cervello epilettico; e da Sergio Della Sala, docente di neuroscienze cognitivo dell’Università di Edimburgo in Mappare l’attività del cervello epilettico, ad Alessandro Gozzi, direttore del Laboratorio di Neuroimaging Funzionale dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Rovereto, nella conferenza Un autismo o tanti autismi?. Del cervello come sede delle emozioni e dei sentimenti e del cruciale contributo dato dalle donne alla ricerca neuroscientifica parlano invece Ruth Feldman, docente di Neuroscienze sociali dello sviluppo all’Interdisciplinary Center di Hertsliya (Israele), e Donatella Marazziti, considerata dalla rivista Class tra i 10 psichiatri più importanti d’Italia, nella conferenza Le mappe dell’amore nel cervello, tappa italiana di Emotions, brainforum itinerante a cura di BrainCircle Italia.
Il Festival, una delle manifestazioni di divulgazione più longeve e seguite d’Italia, ricorda che, soprattutto in un periodo travagliato come quello che stiamo vivendo, è solo nella Scienza che possiamo trovare le risposte: lo spiega la senatrice Elena Cattaneo, farmacologa e biologa accademica nella sua lectio Armarsi di scienza e lo ribadiscono Naomi Oreskes, docente di Storia della scienza e Scienze della Terra dell’Università di Harvard (incontro solo online) nella presentazione del suo ultimo libro Perchè fidarsi della Scienza e Massimo Inguscio, già presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche nell’incontro Come potrebbe essere il domani. La scienza che è strumento essenziale e affidabile durante e dopo situazioni drammatiche, come la pandemia, e da esse permette di trarre delle lezioni sempre nuove e prendere decisioni sempre migliori: di questo si ragiona nella conversazione organizzata nell’ambito del progetto Paese Ospite Covid-19: gestire, studiare e modellizzare una pandemia, in cui intervengono Neil Ferguson, medico epidemiologo, Alberto Mantovani, professore emerito di Patologia Generale e vice rettore per la ricerca all’Humanitas University, e Paolo Vineis, professore ordinario di Epidemiologia Ambientale dell’Imperial College di Londra. Ma si può decidere senza sbagliare? Non sempre, ma la scienza aiuta a farlo: lo spiega Marcus du Sautoy, docente di matematica all’Università di Oxford nella sua conferenza Pensare meglio. Scienza che, anche se a volte viene percepita come complicata e inaccessibile, è spesso protesa alla semplicità: questa l’affascinante tesi proposta da Johnjoe McFadden, docente di Genetica molecolare alla University of Surrey, nella presentazione del suo libro La vita è semplice.
Sempre molto ampio lo spazio dedicato alla ricerca medica e ad approcci terapeutici innovativi: ritorna finalmente in presenza al Festival l’immunologa Antonella Viola, con la lectio magistralis Danzare nella tempesta, un viaggio nella fragile perfezione del sistema immunitario, mentre Fabio Ciceri, direttore scientifico dell’Ospedale San Raffaele di Milano e tra i maggiori esperti in campo ematologico, si interroga sulle terapie più promettenti nella lotta contro i tumori nella conferenza Come batteremo il cancro. La sfida dell’immunologia e delle terapie CAR-T. Il tutto senza dimenticare i successi più recenti che le scienze della vita hanno ottenuto negli ultimi 20 anni, come per esempio la mappatura del genoma umano: ne parla Massimo Delledonne, professore ordinario di Genetica del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Verona nonché uno dei massimi esperti di tecnologie genomiche, nella conferenza La mappa del DNA. La promettente ricerca medica di frontiera e le applicazioni della tecnica Crispr sono invece la tematica attorno a cui si articola l’incontro di Anna Meldolesi, giornalista scientifica e curatrice del blog CRISPeRMania e Luigi Naldini, direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica e Professore all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dal titolo Il futuro di CRISPR.
In un periodo storico in cui sono cresciute l’attenzione e la sensibilità nei confronti del surriscaldamento globale e dell’impatto delle attività umane sui cambiamenti climatici, sono molti gli incontri dedicati a questi temi. Tra questi, Nicola Armaroli, dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed esperto di conversione dell’energia solare, e Alessandro Abbotto, già Direttore del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca, dialogano delle energie del futuro in La transizione energetica non può aspettare, mentre Antonello Provenzale, direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ripercorre la storia del clima nella lectio Coccodrilli al Polo Nord e ghiacci all’equatore. In un futuro in cui ambiente e biodiversità sono sempre più a rischio, un aiuto inaspettato può venire dal mondo delle piante: del loro ruolo, dell’importanza della loro biomassa e delle affascinanti interazioni che hanno sviluppato con altre specie trattano Paola Bonfante e Caterina Visco in Simbiosi vegetale mentre Barbara Mazzolai, ideatrice di un robot ispirato alle piante, in Il futuro raccontato dalle piante rivela cosa si può imparare dal mondo vegetale.
Anche quest’anno il Festival dedica uno spazio ai grandi temi sociali, con incontri che inducono a riflettere sul rapporto tra donne e scienza, come quello con Gabriella Greison, definita dai media la “Rockstar della fisica”, che racconta il suo nuovo progetto La teoria di tutte, e l’incontro GiovediScienzaOFF – Scienza senza confini di genere, con le scienziate Silvia De Francia, docente di Farmacologia all’Università di Torino, giornalista, divulgatrice scientifica su temi di farmacologia e medicina di genere e Chiara Oppedisano, Ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che lavora all’esperimento Alice all’acceleratore Lhc del CERN. Invece nell’incontro Il pensiero bianco Lilian Thuram, ex calciatore, campione del mondo e d’Europa, fondatore dell’omonima fondazione che ha come obiettivo l’educazione contro il razzismo, insieme all’antropologo Bruno Barba espone il suo punto di vista sui meccanismi intellettuali che sono alla base del razzismo.
Non potevano mancare, nell’anno delle celebrazioni dantesche, eventi dedicati al Sommo Poeta e alla scienza contenuta nelle sue opere: tra questi Dalle miniature celesti all’Astronomia. Viaggio immaginifico nella Divina Commedia, un originale approfondimento tra Scienza e Arte, con Sperello di Serego Alighieri, astrofisico e discendente di Dante, e Andrea Mazzucchi, ordinario di Filologia dantesca presso l’Università di Napoli Federico II; Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare racconta invece Dante e la scienza moderna, tra parole, musica e immagini, e Eugenio Coccia, astrofisico e rettore del Gran Sasso Science Institute guida il pubblico in viaggio tra Mappe di terra e mappe di cielo.
Spingendosi ancora più indietro alla scoperta delle radici dell’umanità, l’archeologa Rebecca Wragg Sykes, Honorary Fellow della Scuola di Archeologia, Classica ed Egittologia dell’Università di Liverpool e il paleoantropologo Giorgio Manzi parlano di una una specie sottovalutata e poco conosciuta, nell’incontro Conoscere i Neanderthal. Spetta invece ad Albert Ammermann, professore di antropologia alla Colgate University e autore di ricerche fondamentali nel campo dell’archeologia ambientale nel Mediterraneo, e a Telmo Pievani, filosofo della scienza evoluzionista e grande amico del Festival, raccontare alcune tra le prime, grandi migrazioni in I Pionieri neolitici in Europa.
Ritornano infine grandi scienziati già ospiti nelle edizioni passate del Festival e veri protagonisti della divulgazione della scienza come Amedeo Balbi, professore associato di astronomia e astrofisica presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, con la sua lectio Inseguendo un raggio di luce, Alfio Quarteroni, matematico, docente del Politecnico di Milano e l’École Polytechnique Fédérale di Losanna e fondatore e direttore del Mox, con gli Algoritmi per un nuovo mondo, Gabriele Ghisellini, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Astrofisica con E luce fu, Mario Livio, astrofisico e scrittore con il suo Galileo. Contro i nemici del pensiero scientifico e Luca Novelli, scrittore e disegnatore, giornalista e autore televisivo, che nella lectio Disegnare fa bene alla scienza svela l’importanza del disegno nella scienza e nel suo racconto.
Maggiori dettagli sul programma, un approfondimento con focus tematici e tutte le schede degli eventi sono disponibili nella cartella stampa online cartellastampa.festivalscienza.it
Il programma è nato dalle oltre 300 proposte arrivate da tutta l’Italia, in risposta al bando di idee lanciato dal Festival a gennaio 2021. La selezione dei progetti è stata realizzata dai 50 membri del consiglio scientifico del Festival costituito da scienziati, giornalisti scientifici e professionisti della comunicazione con il supporto del comitato di programmazione. Sono più di 350 gli animatori del Festival, tra studenti universitari e giovani ricercatori selezionati a partire da oltre 750 candidature provenienti da tutta l’Italia. Grazie al supporto di Camera di Commercio, a loro è affidato il compito di facilitare il pubblico di ogni fascia d’età a orientarsi all’interno delle ultimissime scoperte della scienza, imparando e divertendosi.
Il Festival della Scienza partecipa a Orientamenti 2021 anche con la realizzazione della nona edizione di Orientascienza, progetto che si propone di motivare e orientare gli studenti e le studentesse alle discipline scientifiche utilizzando il Festival come motore. Sono 81 gli studenti degli istituti superiori genovesi che affiancano gli animatori del Festival in formative e divertenti prime esperienze di lavoro.
Il Festival ha ricevuto anche quest’anno il sostegno della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea, che intende divulgare al grande pubblico l’importanza e i risultati ottenuti dall’Europa della ricerca.
I biglietti e le prenotazioni sono acquistabili online sul sito del Festival: www.festivalscienza.it e tramite il call center (tel. 010 8934340). È attiva nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale una biglietteria, ma si incoraggia il pubblico a privilegiare l’utilizzo dei servizi e-commerce online e telefonico. Questi i costi dei biglietti: giornaliero intero 13 euro, ridotto 11 euro, ridottissimo 9 euro, abbonamento standard intero 21 euro, ridotto 18 euro, ridottissimo 12 euro, premium (con prenotazioni gratuite per il titolare dell’abbonamento) 30 euro; i bambini fino ai 5 anni non pagano. Gli abbonamenti standard hanno validità per tutti i giorni e tutti gli eventi del Festival e includono anche la fruizione degli eventi in streaming. Per l’offerta online è disponibile l’abbonamento live streaming al costo di 10 euro. Sono presenti in programma alcuni eventi gratuiti. Il biglietto Scuola, riservato agli studenti che partecipano al progetto scuole (costo 9 euro), equivale a un abbonamento standard e consente quindi di fruire di tutto il Festival, sia in presenza sia online. La prenotazione (costo 0,50 euro) agli eventi in presenza è fortemente consigliata per il pubblico generico, mentre è obbligatoria (e gratuita) per le classi.
La diciannovesima edizione del Festival della Scienza è stata presentata con la conferenza stampa d’apertura che si è tenuta oggi, alle ore 13.30, in Sala Trasparenza di Regione Liguria a Genova. A introdurre il Festival il presidente dell’Associazione Marco Pallavicini. È intervenuto l’assessore alla Cultura Ilaria Cavo, in rappresentanza della città di Genova il sindaco Marco Bucci e Nicoletta Viziano, Comitato di Gestione della Fondazione Compagnia di San Paolo, principale sostenitore della manifestazione. Inoltre, è intervenuto in diretta streaming Massimo Gaudina, capo della rappresentanza a Milano della Commissione europea. Fulvia Mangili, direttrice del Festival, ha illustrato i focus del programma. Il presidente del Festival ha voluto ringraziare tutte le aziende e le istituzioni che hanno contribuito a rendere possibile l’edizione 2021.
C. S.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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