Settore turistico, in Liguria perdite per il 95% per il lockdown

Di il 30 Dicembre 2020

È quanto emerge dal sondaggio svolto tra i propri iscritti dalle più rappresentative associazioni di categoria – Federagit Confesercenti, Agtl, Alait e Agael – per evidenziare un quadro tanto drammatico quanto, fin qui, ignorato da media e istituzioni. Il coordinamento si è rivolto anche all’assessore regionale Berrino.

Nell’ambito dei vari decreti disposti dal governo per il contrasto alla pandemia, tra i settori più colpiti dalle chiusure e, al contempo, tra i più trascurati mediaticamente, ci sono senza dubbio le professioni turistiche. Per questo le associazioni di categoria più rappresentative a livello regionale – Federagit Confesercenti (guide e accompagnatori turistici), Associazione Guide Turistiche della Liguria (Agtl), Associazione Ligure Accompagnatori e Interpreti Turistici (Alait) e Associazione Guide Ambientali Escursionistiche della Liguria (Agael) – hanno realizzato un sondaggio tra i propri iscritti dal quale emergesse il quadro della situazione.

Quadro che, come era facile prevedere, è drammatico, dato che per il 95% degli intervistati, non c’è mai stata alcuna ripresa significativa dopo il lockdown. Due le cause principali del tracollo: la mancanza di clientela straniera (indicata dal 73% del campione) ed il blocco delle crociere (55%).

Nonostante qualche timido segnale di ripartenza in estate, oltre il 70% delle prenotazioni per i mesi estivi sono state cancellate e, naturalmente, le nuove prenotazioni sono state pressoché nulle. Ne consegue un calo del fatturato del 97%: praticamente, un azzeramento.La (poca) clientela superstite è rappresentata soprattutto da italiani (90%) e da una piccola presenza di francesi (6%), olandesi e tedeschi. Ma il 23% degli intervistati ha dichiarato di non aver lavorato affatto, e solo il 24% ha già delle prenotazioni per il 2021, malgrado i tentativi di salvare la propria attività tramite il potenziamento della presenza online, l’adozione di prezzi scontati e altro.

«Abbiamo voluto verificare concretamente la drammaticità della situazione, dopo ormai quasi un anno di inattività forzata, tramite questo sondaggio rivolto specificamente a coloro che esercitano l’attività di guida turistica, accompagnatore turistico o guida ambientale escursionistica in forma esclusiva, e che, quindi, a fronte delle limitazioni agli spostamenti e al turismo, sono stati messi letteralmente in ginocchio, mentre, ad esempio, chi svolge in prevalenza l’attività di docente è stato intaccato dal lockdown in maniera marginale», spiega Antonella Cama, presidente di Federagit Liguria.

Per dare una risposta concreta e il più possibile immediata alle centinaia di colleghi rappresentati, il coordinamento delle associazioni di categoria istituito in primavera si è recentemente rivolto all’assessore regionale al turismo, Giovanni Berrino: «All’assessore – sintetizza la presidente di Federagit – abbiamo evidenziato come le guide professioniste abbiano potuto accedere ai veri aiuti concessi solo in numero parziale, e che sono sempre disponibili a collaborare con l’amministrazione regionale come intermediari di cultura. La partita più importante è però quella dei fondi europei che verranno presto stanziati per il rilancio dell’economia, e che andranno intercettati nella maggior quantità possibile attraverso una cabina di regia condivisa».

C. S.

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