CORONAVIRUS, TOTI: “CONFERMATO IL TREND POSITIVO IN LIGURIA, RIAPERTURA DELLE SCUOLE PRIMA DEL 2021 INOPPORTUNA”

Di il 27 Novembre 2020

Il presidente fa il punto sull’incontro Governo-Regioni e della situazione sanitaria regionale: ancora in calo gli ospedalizzati, da sabato 5 dicembre l’Evangelico di Voltri non accoglierà più pazienti Covid

GENOVA – «In Liguria le cose vanno meglio rispetto alla media del Paese, ieri 26 novembre l’indice Rt era allo 0,79, siamo sotto lo 0,8, è il migliore dato d’Italia». Lo ha detto questa sera il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti facendo il punto sull’emergenza Covid, dopo la riunione in video conferenza tra le regioni e il governo, in vista del prossimo Dpcm che verrà firmato il 3 dicembre.

«In Liguria – ha detto Toti – vi è un trend in discesa, sostanzialmente omogeneo in tutta la regione, di tutti i principali indicatori di rischio: calano infatti gli ospedalizzati, oggi sono meno 49 e calano le terapie intensive ieri erano 123 oggi sono 114, si registra anche un calo dei decessi; 570 sono i nuovi positivi su 5.705 tamponi molecolari a cui si devono aggiungere i tamponi antigenici effettuati nei nostri drive e walk through. Dati che pongono la Liguria all’avanguardia nella discesa dell’epidemia e ci consentono di ridare spazio a quei reparti che hanno sofferto».

Il presidente Toti ha ricordato la chiusura oggi del cosiddetto “Fagiolone” destinato ai pazienti Covid e la prossima chiusura, martedì 1 dicembre, della tenda davanti al pronto soccorso del San Martino, accanto alla contestuale ripartenza delle chirurgie e ha comunicato che da sabato prossimo l’Evangelico di Voltri non accoglierà più pazienti Covid, per essere nuovamente riconsegnato al ponente.

Attivazione nuovo ambulatorio a Pontedecimo

Con l’attivazione del nuovo ambulatorio di Pontedecimo salgono a 38 i punti tampone tra drive e walk through in Liguria a cui si aggiungono gli ambulatori scolastici per i test a studenti, insegnanti e personale. Il presidente Toti ha comunicato che «è prevista inoltre l’apertura tra pochi giorni di altri tre punti per effettuare test rapidi: a Santa Margherita, a Chiavari, a Sestri Levante, grazie alla collaborazione dei Comuni, di ASL 4 e Coop Liguria. Diventeranno così 41 i punti tampone dando vita ad una rete molto capillare».

ASL2

Al Santa Corona di Pietra Ligure dal 1 dicembre verranno riattivati su alcuni giorni della settimana 4 ambulatori di ostetricia. Nella prospettiva di una prossima riattivazione del Punto Nascite, dal 1 dicembre saranno riattivate per alcuni giorni alla settimana specifiche attività ambulatoriali:

  • un ambulatorio per la gravidanza fisiologica seguita da personale ostetrico (1 volta alla settimana);
  • un ambulatorio rivolto in primo luogo allo screening del primo trimestre di gravidanza (2 volte alla settimana per coprire tutto il fabbisogno della Asl2);
  • un ambulatorio ecografico per la datazione della gravidanza e per l’accrescimento fetale (1 volta alla settimana);
  • un ambulatorio di colposcopia che raccolga le pazienti locali dello screening per il tumore al collo dell’utero

Conferenza Regioni

«Oggi c’è stato il primo incontro interlocutorio in conferenza delle Regioni con i ministri Boccia e Speranza per parlare del prossimo dpcm che verrà firmato il 3 dicembre e regolerà il nostro modo di vivere di qui all’anno venturo, soprattutto nel delicatissimo periodo che va dal Ponte dell’Immacolata, passando per il Natale e fino all’Epifania». Ha comunicato il presidente Toti che ha coordinato i lavori della conferenza delle regioni.

«Dalle regioni sono arrivati alcuni suggerimenti al governo e alcune richieste univoche – ha detto Toti – la prima riguarda le scuole medie superiori su cui tutte le regioni in modo univoco hanno ritenuto di dire al governo che la loro riapertura sarebbe inopportuna, soprattutto alla vigilia delle festività, e in assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi a scuola e di un trasporto pubblico adeguato. Sulla scuole, tutte le regioni hanno suggerito al governo di procrastinare al 7 gennaio la riapertura della didattica in presenza, per evitare il rischio di aumento dei contagi che impatterebbe sulle nostre strutture ospedaliere. In questo momento è in corso anche un confronto tra l’Istituto Superiore di Sanità, il Comitato tecnico scientifico e i tecnici regionali sui 21 parametri di rischio per capire se nel prossimo decreto potranno essere adottate misure più snelle e duttili».

Il presidente Toti ha rimarcato che si è parlato anche del tema degli impianti di risalita, anche in relazione alle decisioni che verranno assunte dai Paesi vicini al nostro. Su questo i ministri Boccia e Speranza hanno confermato la trattativa a livello europeo e nelle prossime ore dovrebbe essere definito un quadro d’insieme, tenendo conto che molti comprensori sciistici sono a cavallo tra più nazioni ed è necessario valutare con molta attenzione. Toti ha comunicato che all’incontro di oggi, tra regioni e governo, ne seguiranno altri in vista del varo del nuovo dpcm. «Una conferma positiva – ha concluso Toti – è arrivata dall’intervento del ministro Speranza che ha parlato di un’Italia caratterizzata da una curva in discesa del contagio, intorno all’1 come fattore di rischio».

Ritornando alla situazione sanitaria in Liguria, sull’argomento è intervenuto anche Angelo Gratarola, direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza del Policlinico San Martino. «I dati che si registrano sono chiari. Vi è una tendenza alla riduzione, questo ha portato già a importanti cambiamenti all’interno degli ospedali con una riconversione dei reparti. Ma dipenderà da noi e dai nostri comportamenti per evitare recrudescenze».

«Se nella prima ondata – ha concluso Gratarola – il “Fagiolo” era rimasto aperto 30 giorni, curando 100 persone, durante questa seconda ondata è rimasto aperto 42 giorni e sono passate al suo interno 149 persone. Anche se lo abbiamo chiuso, resta attrezzato e sarà congelato, come la tenda, con la possibilità di una riapertura, se necessaria. La settimana prossima riconvertiremo i reparti chirurgici e consentiremo un potenziamento dell’attività operatoria in vista di una piena ripresa. Per quanto riguarda le terapie intensive non stanno più crescendo, anche se la mortalità resta alta, dipenderà da noi evitare che il pronto soccorso venga ripreso d’assalto».

C.S.

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