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BOBBY SOUL: “VI PRESENTO IL MIO NUOVO DISCO FOLLE, SURREALE E PSICHEDELICO”
Il cantautore genovese racconta il suo ultimo lavoro 20/30. Martedì 28 luglio sarà in concerto Sul Palco sul Mare Festival insieme al trombettista di fama internazionale Roy Pace
GENOVA – «Un disco surreale, buffo, psichedelico, che abbraccia il mio percorso artistico in cui troviamo tracce di funk, soul, musica nera e indie rock». Bobby Soul, cantautore genovese, in concerto martedì 28 luglio sul Palco sul Mare Festival insieme al trombettista italiano Roy Paci per quella che sarà la prima tappa ufficiale del suo nuovo tour, è considerato tra i pionieri del funk italiano e nel nuovo album 20/30 coniuga funk e black music, frammenti di suoni e visioni surreali. «C’ho lavorato duramente durante il periodo del lock down – racconta a GOA Magazine il cantautore genovese -. Ho messo insieme suoni, sfruttando anche la mia esperienza da deejay, e fatto escursioni sul web cercando sonorità che stimolassero la creatività attraverso anche una visione satirica».
Approfittando del periodo di clausura forzata dovuta alla pandemia, Alberto Debenedetti, in arte Bobby Soul, come un personaggio che sembra uscito da un libro di Saramago, ha immaginato che scendesse l’ombra dell’apocalisse sull’umanità, che un virus costringesse ogni individuo a trincerarsi nelle proprie case senza possibilità di uscita. Non si può uscire, non si possono incontrare parenti ed amici. Quale migliore occasione per dare sfogo alla propria arte creativa e produrre canzoni per proiettarsi con la mente ad un futuro diverso nell’anno 2030? Un disco dove raccontare storie, rivivere aneddoti, ritrovarsi faccia a faccia con gli alieni avendo al proprio fianco chi quell’esperienza l’ha realmente vissuta.
Bobby Soul, il tuo ultimo lavoro 20/30 è caratterizzato dalla presenza di un personaggio, un avvistatore di UFO, realmente esistito.
«Attraverso le mie ricerche su internet ho trovato una storia, una vecchia testimonianza del 1968 di Walter Marino Rizzo, un signore che sosteneva di aver avuto un incontro ravvicinato con un alieno. Durante la composizione delle canzoni ho immaginato che Rizzo fosse una presenza fissa nella mia stanza e che contribuisse alle creazioni dei brani. Infatti nell’album in ogni mia canzone è corredata da un video sgranato con sullo sfondo il panorama che si apriva ogni notte dalla mia finestra di casa. Con Rizzo al mio fianco»
Il tuo album 20/30 è un po’ la chiusura di un cerchio. Troviamo tutto il repertorio della tua carriera musicale.
«E’ una sorta di taglia e cuci, un assemblamento di suoni e pezzi che abbracciano diversi stili e fanno riemergere vecchie esperienze, come per esempio quella da deejay. In cui però troviamo tracce di funk, soul, musica nera e indie rock»
Il concerto del 28 luglio 2020 apre il tour del nuovo album. Al tuo fianco suonerà il noto trombettista di fama internazionale Roy Paci. Scelta casuale?
«Con Roy abbiamo collaborato in diverse occasioni in passato. Avevamo suonato insieme all’epoca delle Voci Atroci. Poi ho partecipato come vocalist ad un suo inedito. Quando ha saputo che avrei organizzato un concerto a Genova ci siamo sentiti e non è voluto mancare al battesimo del mio nuovo album. Per me sarà un onore averlo martedì»
Il tuo stile inconfondibile, da musica ribelle, l’abbiamo riscontrato nelle tue vecchie formazioni Blindosbarra, Sensasciou e Voci Atroci, e ritrovato nel tuo percorso da solista, che peraltro ti ha portato a vincere il premio “Indie Music Like”. Ci sono stati gruppi o sonorità che hanno influenzato e indirizzato la tua carriera?
«Ce ne sono stati tantissimi, la lista è lunghissima. A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta per l’elettronica mi vengono in mente i Massive Attack. In Italia, forse ti sorprenderò ma ti dico i Matia Bazar prima versione che a quell’epoca avevano una buona dose di funk»
A Genova e in Liguria come vedi la situazione attuale?
«Complessa. Purtroppo ci sono meno luoghi dove potersi esibire e internet, in teoria piattaforma in grado di incrementare la visibilità, ha aumentato la proposta musicale ma disorientato gli appassionati. Per fortuna ci sono gruppi genovesi che stanno avendo successo, come gli Ex-Otago o i Meganoidi, ma ce ne sono anche altri che meriterebbero grande visibilità»
Puoi fare dei nomi?
«Ci sono molte voci liguri femminili che si distinguono dalla massa. Penso a a Margherita Zanin, un talento pronto a sbocciare»
Su Tomaso Torre
Giornalista pubblicista dal 2003, è fondatore e direttore responsabile di GOA Magazine. Appassionato di arte, cultura e spettacoli ha collaborato per anni con diverse testate locali occupandosi di cronaca ed attualità, sport e tempo libero. “Ho sempre coltivato il sogno di realizzare un prodotto editoriale dinamico e fluido che potesse rispondere alle esigenze informative di un pubblico sempre più competente ed avanguardista”.Ultime Notizie
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