Centro Storico, nuove misure di lotta al degrado urbano

Di il 22 Luglio 2020

GENOVA – Il consiglio comunale ha approvato la delibera per la modifica di una serie di norme del PUC (Piano urbanistico comunale). Una di queste modifiche permetterà l’utilizzo dei piani terra di alcune vie del centro storico come abitazione e per tutte le altre destinazioni e funzioni già ammesse dal PUC in modo tale da combattere il degrado.

«Le ragioni di tali proposte – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci – sono in alcuni casi l’esperienza pratica applicativa che ha fatto emergere l’esigenza di procedere a puntualizzazioni, in altri la necessità di uniformarsi a disposizioni legislative della Regione Liguria».

«Per quanto riguarda, in particolare, la possibilità dell’utilizzo ad uso abitativo dei piani terra – continua Cenci – lo strumento attraverso il quale si intende favorire la rivitalizzazione dei bassi è quello delle agevolazioni».

Queste misure sono l’esonero dal pagamento del contributo di costruzione e, per chi intende stabilirvi la propria residenza, l’abbattimento della somma dovuta quale monetizzazione nel caso di mancato reperimento del parcheggio pertinenziale. L’ammontare di questo abbattimento varierà a seconda che l’immobile venga destinato ad abitazione, oppure ad uno degli altri usi ricompresi nella cosiddetta “residenza specialistica”.

«Il tutto – prosegue l’assessore Cenci – si prevede di regolamentarlo all’interno di una convenzione che il cittadino sottoscriverà e che conterrà una serie di impegni affinché l’immobile abbia e conservi questo utilizzo “virtuoso”. Nel caso di mancato rispetto delle clausole contrattuali il locale perderà automaticamente l’uso abitativo».

Le altre modifiche delle norme del PUC sottoposte al voto del Consiglio comunale hanno riguardato: l’eliminazione del limite volumetrico per le piscine pertinenziali; l’incremento volumetrico massimo nel caso di sostituzione edilizia; l’adeguamento alla normativa del Piano di Bacino per quanto riguarda gli interventi edilizi in area a “frana”; la sostituzione nell’art. 14 punto 4, dei limiti parametrici con criteri prestazionali sostituendo il limite massimo di profondità del parcheggio con l’obbligo di presentazione di una perizia che attesti l’esecuzione in sicurezza dell’intervento; altra modifica è l’introduzione del limite di distanza dagli edifici esistenti pari all’altezza del fronte di scavo. Infine viene introdotta una diversa distinzione tra parcheggio a raso e parcheggio in struttura.

Approvata dal Consiglio comunale anche la delibera con cui l’Amministrazione ha introdotto una serie di disposizioni mirate a migliorare gli strumenti normativi per assumere iniziative più puntuali contro il degrado urbano, legato in particolare al fenomeno degli immobili e dei cantieri abbandonati.

«Dare l’abitabilità ai bassi migliora la situazione attuale dato che – spiega l’assessore alla sicurezza e al centro storico Stefano Garassino – faremo una convenzione istituzioni-privati in cui il privato, che avrà il vantaggio dell’abilità, dovrà comunque rispettare alcuni criteri restrittivi: divieto di sublocazione, di inserire attività illecite nei locali e di ospitare persone senza dimora. Bisognerà essere in regola, altrimenti si perderanno tutti i vantaggi che andranno restituiti economicamente al Comune. Si tratta di parecchio denaro: ciò eviterà sicuramente che i bassi possano essere attenzionati dalla malavita e diventare luogo di svolgimento di attività illecite. Polizia Locale e investigatori verificheranno che le regole previste in cambio della concessione dell’abitabilità vengano totalmente rispettate».

C.S.

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