Welfare, via libera all’apertura di 18 sportelli del “maggiordomo di quartiere” in tutta la Liguria

Di il 1 Giugno 2020

GENOVA – Sportelli, punti di prossimità che mirano al sostegno e all’ascolto delle famiglie, dei lavoratori e dei soggetti deboli. Nato come progetto in via sperimentale nel luglio scorso, quello dei “maggiordomi di quartiere”, verrà confermato con l’apertura di 18 nuovi sportelli prevista per il prossimo autunno.

L’iniziativa è della Regione Liguria (nella foto in evidenza il Palazzo della Regione a Genova), e si colloca nell’ambito del progetto di welfare territoriale già avviato in via sperimentale. L’estensione fa seguito all’avviso pubblico finanziato con 2 milioni di euro del Fondo sociale europeo: hanno risposto partenariati composti obbligatoriamente da un soggetto del terzo settore iscritto al registro regionale e da un ente di formazione accreditato per l’erogazione dei servizi al lavoro. Nei prossimi giorni partirà dunque l’attività per l’allestimento degli sportelli e per la selezione e formazione attraverso tirocini e work experience dei maggiordomi: persone in temporanea difficoltà economica, con Isee inferiore a 20mila euro, residenti in Liguria, che conoscano la lingua italiana e abbiano assolto all’obbligo formativo.

«Il progetto del maggiordomo di quartiere – affermano gli assessori alle Politiche sociali Sonia Viale e alla Formazione Ilaria Cavo – è un unicum a livello nazionale di cui siamo orgogliose. L’emergenza coronavirus ha imposto una sospensione delle procedure ma, alla luce della positiva esperienza realizzata a Genova, abbiamo deciso di estendere l’iniziativa non solo ad altre zone del capoluogo, dove gli sportelli saranno cinque, ma anche a tutto il territorio ligure, anche con sportelli ‘diffusi’ ovvero dislocati su più sedi in diversi Comuni. Oggi possiamo ripartire, con la consapevolezza che anche l’attività del maggiordomo di quartiere dovrà svolgersi nel pieno rispetto delle misure previste a tutela della salute e per contrastare la diffusione del coronavirus».

«L’attività di orientamento e formazione – spiega l’assessore Cavo – sarà svolta a distanza. Con questa misura centriamo due obiettivi: offrire un’occupazione con valore formativo a questi ragazzi e garantire anche servizi di prossimità ai residenti dei quartieri in cui saranno attivati i progetti. Si tratta, in sostanza, di un servizio di vicinato, di attenzione sia alle persone non autosufficienti o che hanno bisogno di essere assistite, sia alle persone che lavorano e hanno bisogno di un aiuto per piccole incombenze quotidiane».

Le attività che potranno essere svolte dai “maggiordomi” sono di diverso tipo: il ricevimento di pacchi e la consegna al domicilio, il pagamento di bollettini, il ricevimento della posta, il monitoraggio degli anziani, il ritiro di ricette, la consegna di farmaci, le piccole manutenzioni domestiche, il monitoraggio di case e uffici in caso di assenze prolungate, la cura di piante o piccoli animali domestici, l’aiuto per trovare badanti, colf o babysitter. Gli sportelli saranno aperti per 18 mesi.

I COMUNI IN CUI SARANNO APERTI GLI SPORTELLI (in alcuni casi ‘diffusi’ ovvero dislocati su più sedi con aperture differenziate)

7 sportelli nell’area metropolitana genovese:

5 a Genova (Centro storico, Foce, San Gottardo, Valpolcevera e Sestri Ponente)

1 tra Masone e Rossiglione (‘diffuso’)

1 tra Camogli e Avegno (‘diffuso’)

4 sportelli nel Savonese:

Savona

Cairo Montenotte

Loano

Finale Ligure

4 sportelli nell’Imperiese:

Imperia

Sanremo

Ventimiglia

Pieve di Teco

3 sportelli nello Spezzino:

1 alla Spezia (quartiere Fossitermi)

1 tra Sarzana e Arcola (‘diffuso’)

1 tra Borghetto Vara, Beverino e Levanto (‘diffuso’)

C.S.

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