CORONAVIRUS, IL GOVERNATORE TOTI: “CONTROLLI RAFFORZATI PER IL PONTE DI PASQUA”

Di il 7 Aprile 2020

GENOVA – “Oggi pomeriggio incontreremo i prefetti e i principali sindaci della Liguria per dare corpo a un piano di controlli, contenimento della mobilità e delle presenze nelle festività di Pasqua. Oltre a questo, rivolgo al Consiglio la richiesta di votare un emendamento che permetta di posticipare il versamento del bollo auto alla fine di luglio”. Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha relazionato il consiglio regionale, riunitosi in streaming, sulla situazione Coronavirus nella nostra regione e sulle iniziative prese dalla Liguria per contrastare l’emergenza.

“La sanità ligure ha reagito prontamente, sia dal punto di vista della prevenzione che della riorganizzazione – ha detto Toti- innanzitutto la medicina territoriale ha compiuto uno sforzo gigantesco di assistenza delle persone che avevano necessità, ma anche di contenimento, fattore che ha ridotto il numero dei contatti e quindi dei contagi, evitando che la curva epidemiologica si impennasse”.

“In più – ha aggiunto – la Liguria è riuscita in un’opera straordinaria di adeguamento sul fronte della terapia intensiva, raggiungendo i vertici nazionali nel rapporto tra popolazione e posti. Sono infatti circa 200 i posti dedicati al Covid19, di cui 160 circa occupati, per poco più di 1 milione e 500mila abitanti. Questo significa che non siamo mai giunti a una saturazione totale sistema delle terapie intensive, in una realtà in cui l’età media della popolazione è molto alta, fatto che ovviamente non gioca a favore in questa emergenza”.

“Lo stesso vale – ha proseguito – per i posti in media terapia di cura, a ieri oltre 1300; grazie a una capacità di adeguamento rapida e veloce. Lo sforzo del nostro sistema è stato significativo anche sul fronte della residenze per le convalescenze protette, una su tutte, ma solo perché più nota, la nave-ospedale in porto a Genova. L’insieme di queste strutture ha reso possibile garantire un intero circuito di cure dalle situazioni più gravi fino alle dimissioni in sicurezza per chi non poteva e non può tutt’ora fare la convalescenza a casa”.

“Nel suo complesso il sistema è stato gestito con grande efficacia, da Sarzana a Ventimiglia, con un adeguamento dell’offerta ai bisogni in tempo reale, che ha permesso che nessuno sia mai rimasto senza cure. Ovviamente, non si può minimizzare il fatto che ci siano state giornate moto complicate, con afflusso di centinaia di soggetti nei nostri ospedali, con tutto quello che ha comportato in termini di sforzi per il personale”, ha precisato Toti.

“Per far fronte all’emergenza-  ha detto il governatore – abbiamo assunto otre 300 persone, abbiamo fatto entrare in servizio gli Oss anche senza che avessero sostenuto il test finale, e reclutato gli specializzandi”.
“Nelle ultime 72 ore abbiamo risolto grazie ai nostri acquisti come Regione Liguria il problema della carenza di mascherine – ha spiegato Toti – In questo momento abbiamo Ffp2 e Ffp3 a sufficienza per garantire il fabbisogno delle nostra sanità nel suo complesso per alcuni giorni, Rsa comprese. Se dipendessimo dei trasferimenti a livello nazionale, per i Dpi di ogni genere come occhiali, cuffie, camici, mascherine, soprascarpe, non saremmo probabilmente in grado di rifornire il sistema sanitario ligure. Una osservazione che vale anche per i Gsat, le squadre che possono recarsi a casa dei malati solo se adeguatamente preparati e protetti. La carenza di dispositivi ha causato l’avvio rallentato di questa modalità. Resta al momento problematico l’approvvigionamento dei camici monouso”.

“Per quanto invece riguarda i tamponi – conclude Toti – con oggi saranno circa 16mila quelli effettuati. Stiamo lavorando per riuscire a eseguirne 1500 al giorno, anche se deve essere chiaro che questi test non potranno diventare strumenti di diagnosi di massa.

Per quanto riguarda i test sierologici, la Liguria è stata la prima regione a dotarsi di protocolli per l’utilizzo di questi strumenti e nella scelta dei campioni da analizzare: arriveremo a effettuare tra i 22mila e i 24mila test, 5mila sono quelli eseguiti sul personale del sistema sanitario. Dai dati raccolti emerge come i positivi siano circa il 3%, a conferma che non esistano in Liguria grandi infezioni nosocomiali, e 12mila quelli che verranno effettuati a ospiti e personale, sia medico che amministrativo, delle Rsa”.

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