La stagione di Soriteatro prosegue a Palazzo Reale

Di il 9 Dicembre 2019

GENOVA-C’è una storia nella storia di Palazzo Reale ed è quella di Giacomo Durazzo, l’aristocratico genovese che nel Settecento diventa il primo impresario teatrale della storia, dopo avere vissuto in una residenza votata alla rappresentazione.

La racconta Luca Leoncini, direttore delle collezioni del Museo di Palazzo Reale, giovedì 12 dicembre (ore 16.30) durante una visita guidata della seconda edizione del ciclo “La teatralità dell’arte/Arte in scena”, progettato da Sergio Maifredi e Massimo Minella e prodotta da Teatro Pubblico Ligure. Prosegue così la Stagione 2019/2020 di Soriteatro, diretta anch’essa da Teatro Pubblico Ligure, che rientra nella rete Teatri del Paradiso e comprende tante occasioni di incontro e di scoperta oltre Sori, a Genova, in Italia e all’estero.

«Il progetto sulla teatralità dell’arte – dichiara Sergio Maifredi nasce dall’idea di capire come le opere d’arte che appartengono alla nostra quotidianità, soddisfino l’esigenza di rappresentarsi che esprime ogni comunità. Chiediamo agli storici dell’arte non di spiegare il valore estetico di quello che andiamo a visitare, ma di smascherarne l’aspetto teatrale, cioè il motivo per cui un gruppo di persone decidono di rappresentarsi in quel determinato luogo attraverso quel determinato monumento.

Per fissare il tragitto iniziato la scorsa stagione, a gennaio pubblicheremo il volume La teatralità dell’arte con le prefazioni di Massimo Minella e mia e gli interventi di tutti coloro che hanno partecipato al progetto, fra cui Tomaso Montanari. Fa parte della collana TeARTo ed è il primo di una serie di quaderni dedicati a questo tema».

«L’idea – scrive Massimo Minella nella prefazione – è figlia della filosofia che muove l’azione del Teatro Pubblico Ligure e che punta a individuare come luoghi di teatralità non solo le strutture canoniche, ma anche gli spazi che la natura ci offre o quelli in cui l’intervento dell’uomo ne ha segnato l’esistenza. È teatro uno scoglio sul mare, il sagrato di una chiesa, una cava d’ardesia. Ed è teatro anche la sala di un museo o la piazza che ospita un’opera d’arte».

«Palazzo Reale – spiega Luca Leoncini – è uno dei palazzi di maggiori dimensioni e uno dei palazzi più scenografici di Genova. La sua composizione attuale è stata concepita da Carlo Fontana, erede di Bernini, quindi siamo nel cuore del baracco più bello del Paese e di fronte a una decorazione di grande qualità, fortemente caratterizzata dal desiderio di mostrare la potenza politica, economica e culturale delle famiglie e dello personalità che lo hanno abitato, fra cui Giacomo Durazzo, uno dei primi impresari teatrali della storia».

L’appuntamento con la lectio magistralis di Luca Leoncini è all’ingresso di Palazzo Reale a Genova, in via Balbi 10, per scoprire come la concezione del palazzo risponda a parametri teatrali, come anche grazie ad essa si sia sviluppata la sensibilità speciale di Giacomo Durazzo e anche come, non a caso, questo sia l’unico palazzo genovese dov’era presente un vero e proprio teatro con cinque ordini di palchi entro le sue stesse mura.

Tra giardino pensile, salone da ballo, galleria degli specchi, sala del trono e teatro Falcone, Palazzo Reale stupisce il visitatore che varca la sua porta lasciandosi alle spalle una facciata austera. La sua edificazione è iniziata nel 1643 su commissione di Stefano Balbi e nel 1657 il palazzo è stato ereditato dalla famiglia Durazzo, che inglobò il preesistente Teatro del Falcone. Nel 1705 Eugenio Durazzo incaricò Carlo Fontana, architetto e allievo di Gian Lorenzo Bernini, di una ristrutturazione che seguì pienamente il gusto scenografico barocco.

Fu così che la controfacciata assunse l’aspetto solenne che ancora conserva, con i due scaloni monumentali quasi a funzione di quinta teatrale. E’ in questo ambiente che cresce e si forma Giacomo Durazzo (1717-1794), tra artisti in scena e nel palazzo, sviluppando una sensibilità che presto fu apprezzata a livello internazionale, tanto da essere nominato direttore del teatro imperiale viennese, carica che occupò dieci anni, dal 1755 al 1765, incontrando il giovane Mozart, favorendo la prima rappresentazione di Orfeo ed Euridice, considerato il capolavoro di Gluck, da lui fortemente voluta, e appoggiando la riforma del melodramma metastasiano che porterà all’opera com’è conosciuta in tutto il mondo. Un conte di grande competenza teatrale.

L’ingresso è libero su prenotazione al numero 329 0540950 o alla mail lombardo@teatropubblicoligure.it ma è gradita l’iscrizione alla Newsletter di Teatro Pubblico Ligure (www.teatropubblicoligure.it). Informazioni alla Pro Loco di Recco (0185 722440) o di Camogli (0185 771066) o di Sori (0185 700681).

Teatri del Paradiso è una nuova realtà culturale, nata il 16 aprile 2019 dal coordinamento fra Teatro Sociale di Camogli, Sori Teatro e Pieve Ligure Scali a Mare Art Festival, da anni attivi sul territorio, e dal coinvolgimento dei Comuni di Camogli, Recco, Sori, Pieve Ligure e Bogliasco. L’obiettivo di Teatri del Paradiso è fornire uno strumento utile ai cittadini al fine di agevolare la fruizione di spettacoli, eventi ed incontri delle Stagioni teatrali e del Festival, per creare intorno al teatro una comunità viva e partecipe, offrendosi come strumento per lo sviluppo turistico ed economico del Golfo Paradiso.

Informazioni e aggiornamenti su www.soriteatro.it e www.teatropubblicoligure.it.

C.S.

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