GOABOA, SBARCA RANCORE: “SANREMO? UN TURBINIO DI COLORI. DAL VIVO PORTO IL DISCO DELLA MIA CRESCITA”

Di il 9 Luglio 2019
Andrea Boccalini

Fresco della Targa Tenco per la miglior canzone (“Argentovivo”) Tarek Iurcich arriva a Genova con “Musica per bambini in tour d’estate”

GENOVA – Gli occhi chiusi, il cappuccio della felpa in testa, l’attesa. Poi un tocco sulla spalla e tutto inizia: se mai dovesse ricordare con un’immagine il Festival di Sanremo, che l’ha visto trionfare in tre sezioni con “Argentovivo”, Tarek “Rancore” Iurcich, in concerto mercoledì 17 luglio al Goa Boa Festival, sceglierebbe i primi istanti sul palco dell’Ariston.

«Mentre Daniele Silvestri cantava la prima strofa – ricorda Tarek Iurcich – io ero seduto e appoggiato su un banco. Fino a qualche mese prima non mi sarei mai aspettato di esibirmi a Sanremo, e quei due minuti di silenzio prima di cominciare mi sono sembrati interminabili. Poi, come da coreografia, Daniele mi ha toccato le spalle per “svegliarmi” e ho aperto gli occhi: è stato un turbinio di colori, un’emozione pazzesca». Al Festival della canzone italiana Rancore ha portato insieme a Daniele Silvestri e Manuel Agnelli “Argentovivo”, canzone vincitrice del Premio della Critica Mia Martini, del Premio Sergio Bardotti per il miglior testo e del Premio della Sala Stampa Lucio Dalla. Inoltre, è stata recentemente insignita della Targa Tenco per la miglior canzone. «“Argentovivo” è nata da un’idea di Daniele Silvestri, poi Manuel ed io ci siamo inseriti in un secondo momento. Quando Daniele mi ha parlato del progetto ho pensato che fosse perfetto: avevo appena finito di scrivere di temi complessi in “Musica per bambini”, e ho sentito di avere la sensibilità giusta per affrontare questa sfida».

In “Musica per bambini”, uscito a giugno 2018 per Hermetic, il rapper romano affronta a viso aperto argomenti come la crescita e la difficoltà di comunicare in un mondo sempre più materialistico. «L’incomunicabilità la racconto tirando fuori i miei lati più complessi e sfruttando l’ironia: per esempio, accuso l’ascoltatore di essere incomprensibile, quando invece sono io a diventarlo di proposito. È una sorta di gioco da bambini, uno “specchio riflesso”». Da qui il titolo dell’album: «si chiama “Musica per bambini” perché per quanto possa esser cresciuto o inquinato di complessità che prima non avevo – prosegue Rancore – è un disco scritto senza preoccuparsi di essere complessi o compresi. È come se avessi ordinato e razionalizzato un’esplosione del mio cranio e della mia creatività».

Un disco sulla crescita, che ha accompagnato e fatto maturare l’artista stesso. «Per esempio, ho lavorato come non mai sull’esibizione dal vivo rendendola più solida e “monolitica”». Lo spettacolo che Rancore sta portando lungo lo stivale, e che va in scena a Genova mercoledì 17 luglio al Goa Boa, va oltre alla musica, abbracciando anche aspetti teatrali. «Non è una semplice lista di canzoni, ma un live con discorsi ed elementi visivi come le maschere dei musicisti o i miei costumi. Rispecchia molto il disco, mostrando gli aspetti di quello che può essere un viaggio psicologico, con storie che si aprono, si incrociano e si chiudono facendosi comprendere, ma non in maniera lineare».

Il concerto al Goa Boa Festival comincia alle 19. Biglietti da 18€ disponibili sul circuito VivaTicket.

Su Giulio Oglietti

Cresciuto tra la nebbia e le risaie del Monferrato, è a Genova dal 2013. Laureato in Informazione ed editoria, collabora con GOA da luglio 2017. Metodico e curioso, è determinato a diventare giornalista. ogliettig@libero.it