Viaggio a “Spoon River” insieme a Edgar Lee Masters e Fabrizio De Andrè: anche quest’anno il Teatro Gustavo Modena non sbaglia il colpo

Di il 15 Maggio 2019
Bepi Caroli

GENOVA – “Spoon River” non è un semplice spettacolo teatrale, è molto di più. In un teatro completamente ribaltato, dove lo spettatore siede sul palco e gli interpreti si muovono per la platea, vanno in scena linguaggi differenti che si intrecciano insieme alle storie dei personaggi raccontati.

Anche quest’anno “Spoon River” torna al Teatro Gustavo Modena di Genova Sampierdarena continuando a conquistare sempre più consenso da parte del pubblico. Giorgio Gallione si ispira ai versi liberi di Edgar Lee Masters in “L’Antologia di Spoon River” e alle celebri parole e suoni del cantautore genovese Fabrizio De Andrè in “Non al denaro, non all’amore né al cielo” per creare cento minuti di assoluto fascino.

I danzatori Luca Alberti e Francesca Zaccaria in “Spoon River” (foto di Bepi Caroli)

Sull’inusuale palcoscenico si muovono attori di alto calibro: Elsa Bossi, Ugo Dighero, Rosanna Naddeo, Giorgio Scaramuzzino. Ad accompagnarli gli eccellenti danzatori del DEOS Danse Ensemble Opera Studio Luca Alberti, Angela Babuin, Filippo Bandiera, Massimo Cerruti, Eleonora Chiocchini e Francesca Zaccaria.

Gli ingredienti per un ottimo esempio di teatro danza ci sono tutti: i versi recitati, le magistrali coreografie di Giovanni Di Cicco, le canzoni di De Andrè insieme alle musiche originali di Mario Arcari. A questo si uniscono l’onirica scenografia di Marcello Chiarenza, un paesaggio boschivo spoglio, e le luci di Aldo Mantovani che attirano l’attenzione dello spettatore sul punto focale della scena.

Ugo Dighero in “Spoon River” (foto di Bepi Caroli)

“L’Antologia di Spoon River” è una raccolta di epitaffi scritti da Edgar Lee Masters tra il 1914 e il 1915 su personaggi reali e fittizi dell’immaginario cittadina di Spoon River. Raccontando le storie di questi personaggi, ormai morti e quindi liberi da ogni giudizio, l’autore voleva raccogliere tutte le sfumature dell’esistenza umana indagandola tra i mestieri e le esperienze di vita.

Nel 1971 Fabrizio De Andrè si ispirò ad alcune di queste poesie per il suo album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” trasformando i racconti in canzoni, ormai diventate celebri.

Rosanna Naddeo in “Spoon River”

Al Teatro Gustavo Modena dunque sfilano i personaggi più conosciuti delle due produzioni: Trainor il farmacista con i suoi esperimenti chimici, lo scemo del villaggio che impara a memoria l’enciclopedia britannica, il medico ciarlatano e imbroglione, il malato di cuore cui l’anima sfugge via dalle labbra mentre bacia la ragazza amata, il giudice Lively con la sua statura. Accompagnato dalle loro storie il pubblico è trasportato in un mondo fantastico e ormai dimenticato in cui ridere, soffrire e ricordare insieme ai protagonisti.

“Spoon River” è in scena al Teatro Gustavo Modena di Genova Sampierdarena fino al 24 maggio.

Teatro Nazionale di Genova

Alessia Malcaus

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