“3-4-3 destinazione Auschwitz”, la storia di Arpad Weisz in scena al Teatro Garage

Di il 25 Marzo 2019

GENOVA – Dopo il grande successo del debutto a gennaio, torna “3-4-3 destinazione Auschwitz”. Sabato 30 marzo alle ore 21 lo spettacolo di Lorenzo Costa sulla vita del giocatore e in seguito allenatore di calcio ungherese Arpad Weisz va in scena al Teatro Garage. In replica domenica 31 marzo alle ore 17.

Lo spettacolo con Lorenzo Costa e Federica Ruggero narra la storia di Arpad Weisz, allenatore ungherese di origine ebraica, considerato da molti uno dei più grandi tecnici della storia del calcio italiano. Negli anni 30, appena 34enne, vinse lo scudetto con l’Inter, allora denominata Ambrosiana per ragioni politiche, e divenne l’allenatore più giovane a vincere il campionato italiano. In seguito allenò il Bologna, squadra in cui vinse altri due scudetti. Osannato e quasi venerato fino al 1938, anno dell’emanazione delle leggi razziali, fu costretto ad abbandonare l’Italia, il suo mestiere e la sua vita e fu deportato ad Auschwitz, dove morì. Per anni dimenticato a causa del suo triste epilogo, il suo nome viene riportato alla luce nel 2007 dal giornalista sportivo Matteo Marani nel romanzo “Dallo scudetto ad Auschwitz: vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo”.

Lorenzo Costa e Federica Ruggero

Proprio alla sua passione e alla sua dedizione di calciatore e allenatore, ma prima di tutto di uomo, è dedicato “3-4-3 destinazione Auschwitz”, uno spettacolo rivolto agli amanti dello sport e del calcio, quello di una volta. La straordinaria storia di un uomo nato in un luogo sbagliato nel momento sbagliato e di un allenatore che cambiò per sempre il modo di giocare a calcio. «Sullo sfondo delle leggi razziali e dell’Olocausto,portiamo in scena la storia di un uomo prima ancora che di un allenatore – spiega l’attrice Federica Ruggero – Uno spettacolo sui valori dello sport, del calcio, ma soprattutto sui valori della vita».

Nello spettacolo, proprio come si fa con un pallone in una partita di calcio, Lorenzo Costa e Federica Ruggero si passano la parola e rivivono la sua storia, il suo modo di scendere in campo, che trovava nel modulo calcistico 3-4-3 la sua massima espressione, e di affrontare la vita, soffermandosi su tanti episodi legati al mondo del calcio e sulla relazione tra il regime totalitario italiano e lo sport. Sullo sfondo, le maglie d’epoca originali di Inter e Bologna a testimoniare una storia per troppo tempo taciuta e dimenticata.

Per info

010 511447, 010 8994976, info@teatrogarage.it

C.S.

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