“Il Gabbiano Jonathan Linvingston”, Bach in una lettura scenica al Teatro Sacco di Savona

Di il 21 Febbraio 2019

SAVONA – Un coinvolgente spettacolo teatrale prosegue la stagione dell’Antico Teatro Sacco di Savona. Sabato 23 febbraio alle ore 21 va in scena la lettura con immagini e musica “Il Gabbiano Jonathan Linvingston” di Richard Bach.

La produzione Libera Compagnia Teatro Sacco vede Antonio Carlucci voce ed interpretazione, musiche e suoni curati da Massimo Bergo e Ialo Cardente a completare con audio e luci.

 

 

Questo spettacolo teatrale che viene proposto in forma di lettura scenica, corredata da musiche, canzoni e proiezione d’immagini, nasce con l’intento  di avvicinare un pubblico sempre più vasto, di giovani e meno giovani, al piacere della lettura, libera da pregiudizi, sacrifici e percorsi obbligati, recuperando cosi’ il piacere della parola letta ad alta voce.

Questo spettacolo è stato realizzato per sensibilizzare e comunicare a giovani ed  adulti  attraverso i nostri strumenti interpretativi, quanto possa essere seducente la lettura e quanto sia capace di catturare l’attenzione dei presenti, stimolando la loro immaginazione, in un”atmosfera ricca di emozioni.

Trama e spunti di riflessione

Questa storia parla della voglia di lottare, di ottenere ciò in cui si crede, e che spesso invece, per paura di fallire o di essere giudicati, non tentiamo neppure di intraprendere. Questo racconto, può sembrare in un primo momento fin troppo semplice e forse elementare, narra infatti, la storia di un gabbiano che scopre la bellezza di librarsi nel cielo, a differenza dei suoi compagni, ai quali interessa solo poter volare per procurarsi il cibo, in realtà in questa storia si cela il significato profondo della vita: la ricerca della libertà. Quella libertà alla quale tante persone ambiscono, quella libertà per la quale tanti individui sono costretti a lottare, ma soprattutto quella libertà che ti rende unico.

Il piccolo e anticonformista Gabbiano Jonathan riesce ad intravedere una nuova via da poter seguire, una via che lo allontana dalla banalità e dal vuoto del suo precedente stile di vita, e comprende che oltre  al cibo, un gabbiano vive “della luce e del calore del sole, vive del soffio del vento, delle onde spumeggianti del mare e della freschezza dell’aria…”.

Jonathan desidera solo poter volare, compiendo così quel gesto considerato tanto inutile, e far partecipi della sua gioia anche i suoi amici, facendo sentire loro la sua pienezza, la sua meravigliosa scoperta di quanto sia importante e bello poter  librarsi nel cielo,  ma questi non lo capiranno, accecati da quei valori materiali nei quali intravedono l’unica ragione di vita, e soprattutto fermati dal timore di cambiare, arrivano persino a cacciarlo dallo stormo, vedendolo come una sorta di minaccia. Ma è proprio l’enorme forza di volontà di Jonathan che prevale su tutti gli ottusi preconcetti dei suoi simili: egli continua a volare, e a gioire delle nuove emozioni che riesce a percepire.

Ma attenzione, Jonathan non è un ribelle: è solo un giovane gabbiano che compie ciò che ” sente ” di dover fare, seguendo il suo istinto, la sua mente, il suo cuore, anche se spesso questo comporta  dover fare scelte sofferte, che comunque dimostrano il coraggio delle proprie azioni. Lo stesso Bach, autore del libro, dedica la sua opera al ” vero gabbiano Jonathan, che vive nel profondo di tutti noi “. Dovremmo tutti avere il coraggio di certe azioni, senza il timore di non riuscire nel nostro intento e di rimanerne delusi. Solo così, aprendo gli occhi, riusciremo a vedere, o comunque percepire, tutte quelle cose che ci faranno sentire finalmente vivi, e saremo capaci di far volare lontano quel gabbiano che è celato nel nostro cuore.

Per info

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C.S.

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