SATURA stupisce con due mostre di alto livello: Alessandra Vinotto e Carlo Merello

Di il 8 Febbraio 2019

GENOVA – Non solo Liliana Ebalginelli e Maurizio Galimberti, le inaugurazioni sabato 9 febbraio per il centro per la promozione e diffusione delle arti SATURA Palazzo Stella a Genova continuano.

Alessandra Vinotto

S’inaugura sabato 9 febbraio 2019 alle ore 17 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Alessandra Vinotto “Inside” a cura di Mario Napoli. La mostra resterà aperta fino al 23 febbraio 2019 con orario dal martedì al venerdì 9.30–13.00/15.00–19.00, il sabato 15.00–19.00.

Il lavoro di Alessandra Vinotto è fatto di armonici contrasti, di luci e ombre, di contrappunti tonali. Come in un processo catartico, le tele esposte sono la registrazione di una ricerca introspettiva: una sorta di diario per immagini che racconta, attraverso il linguaggio del corpo, pensieri ed emozioni dell’artista che, esteriorizzandoli, li libera, creando una distanza oggettivante.

L’opera scaturisce da un intreccio di fotografia e pittura: la Polaroid originale incisa e graffiata, viene scansionata, nuovamente ristampata su tela ed infine dipinta. C’è un totale superamento della diversità tra le due tecniche utilizzate che, grazie alla forte strutturazione interna, risultano due linguaggi complementari e perfettamente integrati tra loro. La scelta di intervenire pittoricamente sulla Polaroid risponde all’esigenza di lasciare inalterata la forza comunicativa dell’opera, per esaltarne la spontaneità ed autenticità. Tale composito procedimento è stato mutuato da Vinotto direttamente dal fotografo Maurizio Galimberti, per il quale ha posato come modella, ma con cui ha anche collaborato negli anni ’90 – esperienza che ha segnato una svolta nella sua evoluzione artistica tanto da costituire la base di questo progetto espositivo.   

E tuttavia, se lo scatto fotografico prende le mosse da un’idea razionale stabilita a priori, è altrettanto significativo l’intervento grafico successivo, a rappresentare la parte irrazionale, lo sfogo incontrollato che interviene libero sull’immagine preesistente. La serie di autoritratti raccontano, quindi, il personale universo interiore e tratteggiano un percorso esperienziale intimo dell’artista che, rappresentando se stessa, crea uno scambio dal particolare all’universale e innesca un processo di immedesimazione e identificazione con lo spettatore.

L’opera fortemente percettiva di Alessandra Vinotto dimostra la sua piena consapevolezza come donna e come artista che sceglie di portare avanti una ricerca artistica sul corpo, sulla femminilità, sulla forza interiore attraverso un profondo e complesso studio della condizione umana universale (Testo critico a cura di Flavia Motolese).

Carlo Merello

S’inaugura sabato 9 febbraio 2019 alle ore 17.00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Carlo Merello “Frammenti di città ideale” a cura di Mario Napoli. La mostra resterà aperta fino al 23 febbraio 2019 con orario dal martedì al venerdì 9.30–13.00/15.00–19.00, il sabato 15.00–19.00.

Opera di Carlo Merello

Nel lavoro di ricerca di Merello, artista di formazione architettonica, non cessa di realizzarsi un dialogo teorico e uno scambio formale tra la dimensione del picto e del constructo e pertanto della superficie, graficamente trattata, e della struttura, volumetricamente articolata.

Sono riscontrabili, in certi aspetti stereometrici del suo linguaggio, ascendenze storiche nel Costruttivismo russo, dichiarate dallo stesso autore che, con Malevic, Tatlin, Leonidov, El Lissitskj, investe i valori formali di contenuti ideologico – sociali.

Ipotesi urbanistiche, moduli strutturali, rinvianti in modalità singole alle figure dell’antrhropos e multiple a quella dell’oikos, si presentano in soluzioni grafiche, scultoree e architettoniche che l’artista tende a catalogare tassonomicamente secondo tipologie, dette tipoidi, e denominazioni come: casa di confine, casa limite, casa soglia, casa dei nomi di Dio, casa pitagorica, casa matta o città in svolgimento, città digitale. Quest’ultima sviluppata su un piano lineare e in una dimensione minimale, si svolge a nastro come una sequenza di facciate di una tipica città italiana: una sua prima immagine è immediata, quasi racconto segnaletico e simbolico, leggibile graficamente, la sua seconda immagine è invece mediata da un fondo di specchio che la moltiplica in una prospettiva irreale, intangibile. L’abitabilità delle unità edilizie o dei complessi urbani di Carlo Merello è di carattere spirituale, essendo le sue strutture pensate su elementi simbolici e non su funzioni.

E’ attraverso un processo di trasformazione alchemica che la casa diventa tempio, che il complesso degli atti cerimoniali e cultuali istituisce la sacralità della dimora.

Gli agglomerati urbani, dipinti negli anni Settanta, nei modi emozionali dell’Espressionismo, sono oggi leggibili come proiezioni verso l’esterno di disagi interiori, indagati anche successivamente nella serie degli autoritratti indiretti.

Quella che un tempo era, nell’ipotesi dell’artista, la città sociale diventa nell’attuale lavoro la città spirituale (Testo critico a cura di Viana Conti).

C.S.

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