Immancabile appuntamento con “Sorilegge”, a seguire Claudio Morici nei suoi tentativi di paternità al Teatro di Sori

Di il 4 Febbraio 2019

SORI (GE) – La Stagione 2018/2019 di Soriteatro, organizzata da Teatro Pubblico Ligure con la direzione artistica di Sergio Maifredi, prosegue giovedì 7 febbraio al Teatro comunale di Sori con due appuntamenti.

“Scrivere, leggere, raccontare secondo Gian Luca Favetto”

Alle ore 19.30 nel foyer prosegue il nuovo progetto “Sorilegge”, ovvero “Scrivere, leggere, raccontare secondo Gian Luca Favetto”, nato considerando la letteratura una grande geografia di storie. Teatro Pubblico Ligure fa un viaggio tra i suoi confini affidando gli scrittori a uno scrittore. In questo incontro Favetto parla di “Moby Dick” di Hermann Melville.

Gian Luca Favetto, scrittore, poeta e giornalista, vive a Torino e collabora con «la Repubblica» e Radio Rai. Tra i suoi libri recenti: “Premessa per un addio” (NNE), “Se dico radici dico storie” (Laterza), “Mappamondi e corsari” (Interlinea), “La vita non fa rumore” (Mondadori) e “Il giorno perduto” (66thand2nd, con Anthony Cartwright).

“46 tentativi di lettera a mio figlio”

Alle ore 21 il pubblico si sposta in sala per assistere a “46 tentativi di lettera a mio figlio” di e con Claudio Morici.

In “46 tentativi di lettera a mio figlio” Morici ritrae un padre separato, brizzolato, ultraquarantenne, piegato dal peso del suo bebè nel marsupio “radical” comprato a Roma est. Mentre con una mano cerca parcheggio e con l’altra naviga su Internet in paranoia per i vaccini. Un padre che vorrebbe il posto fisso ma è costretto a inseguire i suoi sogni d’artista, per non dare il cattivo esempio. Un padre alla continua ricerca di un messaggio, di un senso, di una qualche perla di saggezza che possa trasmettere al suo erede. Ci prova scrivendo ben 46 lettere, una per ogni anno della sua vita, ma… riuscirà a fargli capire perché si è lasciato con la madre? Ci sarà scritto tutto? Si capisce? Suo figlio poi, una volta grande, siamo sicuri che voglia leggere queste lettere? A metà tra Remo Remotti e Franz Kafka, un po’ se stesso e un po’ Queneau, Morici inventa un irresistibile epistolario senza risposte. E ce la mette tutta anche per essere un padre migliore.

Claudio Morici è attore, regista e autore teatrale. Dal 1993 è direttore artistico della Compagnia Teatrale Specchio Rovescio. Molte le presenze per il cinema e la televisione (Don Matteo, Provaci ancora Prof, Un caso di coscienza, Un medico in famiglia ecc..), ma la sua vera passione artistica è il teatro per il quale, oltre alle interpretazioni e alle regie, ha prodotto diversi testi rappresentati ormai in tutta Italia.

Per info

www.soriteatro.it – www.teatropubblicoligure.it 

C.S.

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