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ALLA SCOPERTA DI “SERAPHITA”, IL PRIMO LIBRO DELLA GENOVESE SARAH HELMUTH
La giovane scrittrice lancia la campagna del suo primo volume della saga de “L’artificio dell’Illuminato”
“A sud del Continente si annidano forze oscure. I contadini narrano di anime vagabonde, di morti che camminano, di aberrazioni in cerca di vendetta…”
GENOVA – Non si tratta un nuovo capitolo della saga di una nuova serie horror ma il primo emozionante incipit di un libro fantasy pensato e scritto da una giovane scrittrice genovese, Sara “Helmuth” Raffo. Il volume, in campagna sul portale Bookabook da poco più di un mese, si intitola “L’Artificio dell’Illuminato – Seraphita” (illustrazione a cura di Alessandro Amoruso) e, come racconta la stessa autrice su GOA Magazine, è il primo capitolo di una saga che coinvolgerà cinque personaggi immaginari disposti a tutto pur di combattere contro le forze del male. Un racconto avvincente, ricco di colpi di scena, che vale la pena leggere e sfogliare. E che presto, terminata la campagna, nascerà nella versione cartacea.
Com’è nata e si è sviluppata l’idea di scrivere un libro di genere fantasy?
Suppongo dalla volontà di voler raccontare una storia a qualcuno, di qualunque genere essa sia. Nel mio caso la scelta di optare per il genere fantasy è stato un passaggio naturale, giacché l’Artificio dell’Illuminato è nato dal desiderio di trascrivere su carta le vicissitudini interpretate dai miei giocatori. Durante il periodo dell’adolescenza mi sono approcciata ai giochi di ruolo e in breve tempo ho voluto realizzare una mia ambientazione. Ho trovato degli amici disposti a testare il progetto e abbiamo cominciato a giocare assieme, sviluppando e ampliando le vicende che voi lettori troverete all’interno del romanzo. L’idea era quella di riportare fedelmente la storia, infatti proprio l’Artificio dell’Illuminato – Seraphita, rappresenta quello che nei giochi di ruolo si definisce “background del personaggio”, seguiranno dunque gli altri protagonisti che, assieme a lei, formeranno la così detta compagnia.
Ci racconti la trama del libro?
Seraphita è una prigioniera, una cavia usata dagli alchimisti della Fortezza di Andria per i loro esperimenti. È una giovane disperata, senza alcuna speranza, che non crede più nel genere umano né tanto meno nella bontà d’animo. Spronata tuttavia da un novizio, riesce a evadere e durante la fuga s’imbatte in Gareth, un mercenario incaricato di intercettarla e proteggerla. Inizia così il loro viaggio attraverso la costa, alla ricerca di un posto sicuro dove rifugiarsi.
Seraphita in realtà fa parte di una rassegna, ci dobbiamo aspettare altre pubblicazioni?
La compagnia è formata da cinque personaggi, Seraphita, Mair-Lynn, Adam, Jormun e Yavin. Ognuno di loro vive in luoghi differenti e si rapporta con usi e costumi in netto contrasto gli uni dagli altri. Mair-Lynn, per esempio, è un’Elfa della Luce, una Mir, costretta ad accettare un matrimonio di convenienza per favorire gli interessi del consiglio; Jormun è un giovane alla ricerca delle sue origini e della mitica città di Jotunheimr; Yavin è un mermeide, un abitante delle profondità del Limnì, il quale deve raggiungere Asteria, la capitale dei Regni Umani, per confrontarsi con gli ambasciatori del re e discutere sulle diatribe scatenate da un prezioso minerale; Adam, infine, è un ragazzo che combatte una difficile e complessa battaglia interiore per frenare ciò che la natura stessa lo ha reso. Insomma ognuno di loro dovrà affrontare il proprio destino, badando bene che un male maggiore li coinvolgerà in un intrigo dove loro saranno le pedine favorite.
Da cosa e come nasce la passione per la lettura e come si è trasformata da hobby a mestiere?
Ho sempre amato leggere e molti sono stati i libri che mi hanno ispirata. Diciamo che quando ho creato la prima stesura dell’ambientazione, comparivano poche città, qualche catena montuosa e un paio di boschetti… poi, via via che il tempo passava e che giocavamo nuove avventure, il mondo si è espanso, hanno cominciato a delinearsi nomi di vie, di villaggi e paesi, di luoghi misteriosi. Sono stati anche gli amici a ispirarmi e attraverso le loro opinioni e il loro modo di giocare, mi venivano in mente nuovi spunti che poi sviluppavo nel corso della campagna. In assoluto, però, ammetto che sono stati i grandi autori, Michael Ende, Robin Hobb, Marion Zimmer Bradley, J.K. Rowling, Tolkien, e così via i massimi ispiratori del mio lavoro.
Perché un lettore dovrebbe leggere il libro che hai scritto?
Quando rileggevo l’Artificio, capitava di ritrovarmi a essere catturata e coinvolta dagli eventi che io stessa avevo ideato e scritto. Il senso di questo libro è che diverta e affascini il lettore, il quale si deve trovare a vivere egli stesso le vicende narrate. Dovrebbero leggerlo chi ama il genere ovviamente, ma è capitato che anche i meno appassionati si ritrovassero a seguire con trasporto le avventure di Seraphita. Ho cercato di curare profondamente l’ambientazione, di delineare con precisione i caratteri e i modi di fare dei personaggi, ho reso i sentimenti, come l’amore, l’amicizia, la rabbia, la causa scatenante di molti degli avvenimenti centrali del romanzo. Capiterà di veder agire personaggi spinti da emozioni che complicheranno e a volte fomenteranno delle vere e proprie rivoluzioni!
A tal proposito il 17 febbraio al “Ludopub il Dado Errante” è stato organizzato un evento per promuovere l’Artificio…
Esatto, sarà una serata interattiva, con gioco da tavolo annesso, in pure stile Cluedo, ambientato però tra le pagine dell’Artificio dell’Illuminato. L’evento è in collaborazione con Manuel Bova e la sua compagnia di attori. I partecipanti dovranno scovare il responsabile delle strane e misteriose sparizioni che colpiscono la cittadina di Lida. Compreso nel biglietto d’ingresso ci sarà l’aperitivo, il gioco e la copia digitale del libro. Per ulteriori info visitate la pagina del Dado Errante!
Come mai il genere fantasy fatica ad imporsi in Italia?
In Italia siamo convinti che il fantasy appartenga a una categoria necessariamente per bambini, e quindi la gente poco interessata tende a sminuirlo. Il fantasy, più di altri generi invece, si avvicina in maniera immaginifica alla vita reale, affrontando argomenti complessi e cruenti, narrando vicende quali la guerra, la povertà, ma anche soffermandosi sulla possibilità di vincere e sconfiggere l’oscurità, il male. La figura dell’eroe, spesso assente nella realtà, è invece presente nella letteratura fantasy, cardine della storia. È come se attraverso di lui (o lei) riuscissimo in qualche modo a soddisfare la nostra sete di speranza, di positività. Sempre di più, in questi anni, il fantasy avvicina i giovani alla lettura, credo perciò che dovrebbe esserci un occhio di riguardo verso questo genere che ancora oggi viene tenuto poco in considerazione dai grandi editori.
Come genere da cosa ha tratto ispirazione Seraphita?
Forse dal drammatico, per buona parte della storia, ma anche dall’horror e dal thriller. Ma a me piace dire che la sua storia è odierna e attuale, condita con un po’ di fantasia.
Come si può sostenere la campagna? Per pre-ordinare il libro quali sono i passi da compiere?
È facilissimo, basta andare sul sito di Bookabook e selezionare la campagna dell’Artificio dell’Illuminato, registrarsi e aderire all’iniziativa acquistando una copia a scelta tra l’eBook e il cartaceo.
Su Tomaso Torre
Giornalista pubblicista dal 2003, è fondatore e direttore responsabile di GOA Magazine. Appassionato di arte, cultura e spettacoli ha collaborato per anni con diverse testate locali occupandosi di cronaca ed attualità, sport e tempo libero. “Ho sempre coltivato il sogno di realizzare un prodotto editoriale dinamico e fluido che potesse rispondere alle esigenze informative di un pubblico sempre più competente ed avanguardista”.Ultime Notizie
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