Un omaggio a Tindaro Granata, intensa voce del teatro italiano

Di il 8 Ottobre 2018

 

GENOVA – Il Teatro Nazionale di Genova dedica una piccola personale a Tindaro Granata, proponendo alla Sala Mercato dal 9 al 14 ottobre “Antropolaroid”, monologo che nel 2011 ha rivelato il talento dell’autore e attore siciliano, e dal 16 al 20 ottobre il pluripremiato “Geppetto e Geppetto“.

 

Nato in provincia di Messina nel 1978, Granata è una delle voci più intense emerse sulla scena teatrale italiana: capace di dare vita a spettacoli anche molto diversi l’uno dell’altro – in cui ripercorre la propria biografia o elabora fatti di cronaca come in Invidiatemi come io ho invidiato voi (2013) – ha conquistato il pubblico con un linguaggio immediato e ironico e una drammaturgia che attinge a piene mani al nostro quotidiano.

 

La ricerca antropologica e lo scatto fotografico si fondono in Antropolaroid, dove Tindaro intreccia la storia della sua famiglia a quella della Sicilia. Solo sulla scena, gli basta un lenzuolo, una sedia, una maglietta sulla testa per diventare il nonno, il padre, la bisnonna, la mamma, zia Peppina, il figlio del mafioso del paese. Scomponendo la tecnica del cunto, utilizza i dialoghi dei diversi personaggi per dare vita a un racconto che si dipana tra i decenni e le generazioni, tra suicidi, nascite, “fuitine” e migrazioni. Ci fa sorridere con le caratterizzazioni ma ci lascia un fondo di struggente inquietudine, mentre l’autobiografia trascende in narrazione universale.

 

Con Geppetto e Geppetto, che ha debuttato nel 2016, Tindaro affronta senza preconcetti il dibattito su stepchild adoption, omogenitorialità, maternità surrogata, riflettendo sulla complessità dei rapporti umani e su cosa intendiamo con la parola famiglia. Affiancato da Alessia Bellotto, Angelo Di Genio, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi, Lucia Rea e Roberta Rosignoli, porta in scena la vicenda di Tony e Luca che, dopo molti dubbi, coronano il sogno di avere un figlio grazie alla pratica di procreazione G.P.A. (Gestazione per Altri). Quando il padre biologico del bambino muore, il genitore rimasto si trova ad affrontare le problematiche legate alle carenze legislative e la rabbia del figlio ormai adolescente, che lo accusa di averlo fatto nascere per una scelta egoistica. Inframmezzando alla storia principale interviste fatte alla gente comune, lo spettacolo dà voce a tutti, mettendo a confronto senza giudizi pensieri e vissuti diversi.

 

Inizio spettacoli martedì, mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì ore 19.30, domenica ore 16, lunedì riposo.
Biglietti da 12 a 27 euro.

 


 

Info teatronazionalegenova.it

 

c.s.

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