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IL GALATA S’IMPREZIOSISCE CON “NAVIGARE NELL’ARTE”
La nuova Sala Coeclerici ospita le opere della Fondazione Paolo Clerici che, con oltre 250 dipinti, raccoglie la più importante collezione privata di dipinti marittimi in Italia e di rilievo internazionale
GENOVA – Si è tenuta oggi al Galata Museo del Mare di Genova, alla presenza di Nicoletta Viziano, Presidente del Mu.MA – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni, di Pierangelo Campodonico, Direttore del Mu.MA, di Paolo Clerici, Presidente della Fondazione Paolo Clerici e Presidente e Amministratore Delegato di Coeclerici S.p.A., e delle istituzioni locali, l’inaugurazione della Sala Coeclerici che ospita la collezione “Navigare nell’Arte”, una selezione dei dipinti della Fondazione Paolo Clerici. La Sala sarà aperta al pubblico a partire da domani 16 giugno in orario museale, tutti i giorni dalle 10 alle 19.30.
Con questo nuovo allestimento, il Galata Museo del Mare si arricchisce di una nuova sezione e allarga i suoi spazi espositivi. La Sala Coeclerici permetterà infatti al pubblico l’accesso al terrazzo e al giardino pensile del quarto piano, voluto dall’architetto Consuegra e dal quale si gode di una suggestiva visione del centro storico genovese. Il progetto è stato interamente finanziato dalla Coeclerici e fortemente voluto dall’imprenditore Paolo Clerici, un sostenitore del Galata Museo del Mare sin dagli inizi e che, con questa iniziativa ha inteso ribadire il suo legame storico e affettivo con il museo, la città e le sue istituzioni culturali.
«È con grande piacere che, come nuova Presidente del Mu.MA, annuncio l’apertura della sala Coeclerici al Galata Museo del Mare -racconta Nicoletta Viziano, Presidente Mu.MA Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni – Qui sono presentati i quadri della collezione di dipinti marittimi più importante d’Italia e tra le maggiori al mondo, quella della Fondazione Paolo Clerici, che va ad arricchire il percorso espositivo del museo con un allestimento di particolare valore artistico, oltre che storico. Paolo Clerici ha voluto mettere a disposizione del Museo la sua collezione per accrescere la grandezza del Galata, facendosi carico di un investimento economico importante. Posso dire, anche come imprenditrice privata, che un tale segnale di affetto e generosità è raro ai giorni nostri e va quindi apprezzato ancor di più. A nome del Mu.MA voglio porgere un ringraziamento speciale per quanto Paolo Clerici ha fatto per noi e per la sua Genova, rinforzando il legame con la sua città natale che ha visto nascere ed espandersi la sua azienda, per affermarsi nel mondo. E un grazie un po’ più personale per il bel legame che ha con il nostro museo, che lui ha sentito un riferimento culturale fin dalla sua apertura, tanto da far dedicare una sala – quella dei Globi e degli Atlanti – al padre Jack Clerici nel 2008».Diversi e importanti gli elementi di questo rinnovamento del museo. Innanzitutto le opere: per la prima volta saranno esposte al pubblico, una selezione di sessanta dipinti scelti nel complesso degli oltre 250 che compongono la Collezione Marittima della Fondazione presieduta da Paolo Clerici, un patrimonio figurativo di cultura marinara che è considerato il maggiore a livello privato in Italia e uno tra i più rilevanti in Europa.
Le opere selezionate sono firmate da artisti italiani e stranieri di fama, quali Adam, Craffonara, De Simone, Klodic, Mohrmann e Roullet. Le opere si accomunano nel richiamo del mare e della vocazione internazionale che da generazioni la famiglia Clerici si tramanda. Negli anni Settanta, Paolo Clerici iniziò a collezionare opere d’arte figurativa marittima, come i captain’s paint (i “dipinti del capitano”) o i ritratti di porto. Velieri, piroscafi mercantili, transatlantici e paesaggi portuali, come Amsterdam, Londra, Liverpool, entrarono a far parte della raccolta, abbellendo gli uffici della Società secondo un’antica consuetudine delle compagnie d’armamento e delle agenzie marittime. Ma la collezione non guarda solo al passato: autori contemporanei, come gli italiani Locci e Sambuy, e stranieri come Veerdorn e Bayter hanno realizzato dipinti che mostrano le navi dell’oggi, come le gigantesche bulk carrier e le navi specializzate nel trasporto delle materie prime. Il secondo elemento di questa operazione è rappresentato dall’allestimento. Per valorizzare i dipinti della Sala Coeclerici, curatori e progettisti hanno ideato un percorso – suddiviso in 8 aree espositive – che ripercorre un periodo cruciale contrassegnato da cambiamenti epocali nel settore marittimo che inizia dalla metà dell’Ottocento e arriva fino ai nostri giorni e così si ricollega e completa l’itinerario storico e scientifico del Galata nella storia della navigazione.
L’allestimento è unico nel suo genere: il lavoro espositivo è stato preceduto dalla ricerca scientifica, coordinata dal Direttore Campodonico, che ha ricostruito per le opere selezionate il loro contesto. Dietro a ogni dipinto esiste una storia: storie di navi, piccole o grandi, durate poche anni o per decenni infaticabili tramper del mare, oggetto di vicende come tempeste, naufragi, siluramenti. E sulle navi, le vite di capitani, marinai e macchinisti e le loro avventure in mare, così come il ruolo determinante degli armatori. Oltre le navi, il paesaggio abitato dalle navi: i port’s portrait rappresentano un altro elemento portante della collezione, a testimonianza del duro lavoro negli scali. “Non sono paesaggi convenzionali”, dice di loro Campodonico, “hanno il sapore della ruggine e del carbone: è la cifra interpretativa di un mondo che non esiste più, ma che ha generato quello, ipertecnologico, che conosciamo oggi sugli scali”.
L’accurata ricostruzione storica, che arricchisce ulteriormente il valore dell’allestimento, sarà consultabile mediante postazioni multimediali interattive e digitali che consentiranno al visitatore di immergersi in vicende talvolta conosciute – come il caso del Rex – ma molto spesso ignorate come il Columbian, il Gange o il St. Louis. In questo senso, l’allestimento della Sala Coeclerici è fortemente innovativo, multimediale e interattivo, rafforzando la cifra che contraddistingue il Galata, che è quella dell’uso delle nuove tecnologie. Un’apposita sezione, “didattica”, permetterà anche ai più piccoli di “giocare con le navi”, nella convinzione che la cultura del mare non è riservata solo agli esperti, ma può essere un patrimonio di tutti. “Ci siamo chiesti come deve essere un museo marittimo del XXI secolo, alla luce delle esperienze che abbiamo maturato anche in campo internazionale”, continua il direttore, “e questa è la risposta: l’integrazione tra i dipinti, le storie, la tecnologia della luce e del suono, la multimedialità. Senza scordarsi i modelli, alcuni dei quali esponiamo per la prima volta come quello dell’incrociatore Amalfi”. La Sala, così come tutto il percorso espositivo del Museo è dotata di sistema di amplificazione, per migliorare l’ascolto lungo il percorso a ipo-udenti e a tutti i visitatori con problemi di udito.
Il terzo e ultimo elemento è rappresentato dall’architettura. La Sala Coeclerici, il terrazzo coperto e il giardino pensile, con il nuovo allestimento vengono aperti a tutto il pubblico e diventano un modo straordinario per fruire della città, e del suo straordinario paesaggio antropico, segnato dalla storia e dal secolare rapporto con il mare.
(C.S.)
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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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