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ROBERTA SICILIANO: “LA DANZA COME ESPRESSIONE DEL PROPRIO ESSERE”
La nota ballerina napoletana, in scena venerdì al Teatro Modena con “Key Points”, si racconta in esclusiva a GOA Magazine tra aneddoti del passato, progetti futuri e sogni nel cassetto
GENOVA – Quando il ballo diventa forma d’arte ed espressione del proprio modo di essere. Potrebbe essere questo lo slogan che accomuna la danza a Roberta Siciliano, 23 anni, napoletana, enfant-prodige del ballo mondiale, protagonista d’eccezione sul palcoscenico del Teatro Modena di Sampierdarena con lo spettacolo “Key Points”, in scena venerdì 16 marzo alle ore 21 (https://www.goamagazine.it/la-danza-torna-protagonista-allarchivolto-con-key-points/).
Tenace, determinata, scrupolosa, la stella della scuola San Carlo, dove si è formata, si racconta in esclusiva a GOA Magazine tra progetti futuri e un passato che finora le ha regalato soddisfazioni professionali e popolarità.
Prima il diploma conseguito alla Scuola di Ballo del teatro di San Carlo, dove ha poi iniziato la sua carriera da professionista, quindi la partecipazione a Ballerini dietro il sipario, reality show prodotto e trasmesso su MTV che le ha regalato fama e notorietà. Ora Roberta sembra pronta a spiccare il volo e a raggiungere la consacrazione definitiva.
Roberta, arrivi a Genova con Key Points (Punti Cardinali), ultima creazione di Alex Atzewi. Perché bisogna andare a vedere lo spettacolo?
Perché è una creazione di danza contemporanea di livello assoluto composta da un atto unico di circa un’ora, creata per sette danzatori dove spiccano i ruoli solistici di cui siamo protagonisti la sottoscritta, Fernando Troya e Alekseij Canepa.
Sei reduce da una tournée che ti ha visto impegnata all’NCPA di Pechino. Com’è andata?
E’ stata un’esperienza meravigliosa, di vita e professionale. E’ stato un periodo molto intenso ma posso dire di essere soddisfatta dei risultati ottenuti.
Stai bruciando tutte le tappe della tua carriera. In molti si chiedono in che modo sia iniziata la tua passione per la danza.
E’ iniziata prestissimo all’età di due anni e mezzo. In occasione della festa di compleanno della mia sorella maggiore io, piccolissima, mi misi a danzare davanti a tutti gli invitati. Da quel momento non ho più smesso di ballare.
La tua formazione professionale è iniziata alla scuola San Carlo. Che tipo di esperienza hai vissuto?
La prima cosa che risalta nella mia mente è l’accoglienza dell’ambiente, che mi dava la sensazione, dal primo momento, di esserci stata da sempre. Ricordo il corso basato sulla disciplina, il senso del dovere, fondamentali per la mia formazione. Ma anche la costante emozione nel vedermi crescere e progredire nei diversi ruoli assegnatimi, l’ansia dei continui esami mensili ed annuali da sostenere, che mi hanno dato un valido aiuto. E’ stata un’esperienza dura soprattutto perché ho dovuto conciliare gli impegni scolastici con quelli della danza.
Tu ti definisci una ragazza tenace, determinata ed appassionata. Come mai?
Credo di aver ereditato questo aspetto del mio carattere da mia mamma, che mi ha sempre sostenuta e creduto in me sin dall’inizio della mia carriera. E’ stata brava perché ha sempre alternato il bastone alla carota, insegnandomi la disciplina, a non abbattermi troppo nelle difficoltà e a fare tesoro degli errori commessi. Che aiutano invece a migliorare e a migliorarsi.
La tua formazione nella danza è sempre stata d’impronta classica. Negli ultimi periodi però stai abbracciando altri stili.
Ho sempre studiato danza classica per cui la mia impostazione è quella. Ritengo però che una danzatrice per essere eclettica e completa debba avvicinarsi ad altri generi e saperli interpretare al meglio delle proprie possibilità. Negli ultimi tempi mi sono esibita per esempio in balli neo classici e contemporanei.
In che modo si riscontra la differenza di stili?
La danza classica è più schematica, rigida nell’interpretazione e dunque nell’esecuzione. La contemporanea è invece più libera nelle movenze e richiede un tipo di preparazione differente.
Sei finora riuscita ad alternare la professione agli studi universitari alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Come ci sei riuscita?
Ho limitato i piaceri come le uscite con gli amici. Sono dell’opinione che se si ha una vera motivazione per fare qualcosa, non ci si accorge dei sacrifici che si fanno per raggiungere la meta. Soprattutto, si è capaci di mettere in pratica tutta la pazienza, la tenacia e l’abilità necessarie per arrivare all’obiettivo. Non ho mai scartato l’idea di voler proseguire il mio percorso di studi dopo il liceo. Quando qualcosa ci piace o ci gratifica particolarmente, siamo disposti infatti a trascurare qualsiasi altra attività pur di poterci dedicare alla nostra “passione”.
Se dovessi indicare un modello a cui ti sei ispirata negli anni della tua formazione?
E’ banale dirlo ma Carla Fracci è stata e sempre sarà il mio riferimento. E’ la perfetta sintesi tra tecnica e arte pratica. Con il suo corpo, il suo modo di ballare, le sue movenze riesce a comunicare e a trasmettere emozioni. Che è poi la massima soddisfazione per chi svolge questo mestiere.
Nel tuo recente passato hai anche intrapreso la carriera di modella. Come hai vissuto quell’esperienza?
Sarò sincera, mi è piaciuta molto. Sono stata scelta come testimonial di alcune campagne pubblicitarie, poi ho posato per il noto fotografo Fabrizio Ferri. Io che da piccola detestavo essere fotografata, l’ho invece trovata sorprendentemente un’esperienza interessante e appagante. Per la serie, nella vita mai dire mai.
Inoltre sei stata una delle protagoniste del programma Ballerini dietro il sipario, prodotto e trasmesso su MTV. Come ha vissuto questa parentesi televisiva?
Con molta semplicità. Sono stata onorata di essere stata scelta fra i protagonisti, Ricordo in particolare il piacere di ricevere numerosi messaggi di apprezzamento, che hanno avuto un grande valore per me, ma non ho mai permesso che questo divenisse motivo di distrazione. Né ho mai pensato potesse essere motivo per sentirmi importante, come erroneamente e al contempo quasi giustificatamente, può capitare, data la visibilità che la televisione dà.
Dove può arrivare la carriera di Roberta Siciliano?
(ride) Per il momento non lo so. Vivo alla giornata dando tutta me stessa per arrivare il più in alto possibile cercando sempre di perfezionarmi e migliorare. Mi piace fare sacrifici per quello che amo fare nella vita: ballare.
Guarda la galleria fotografica con Roberta Siciliano:
Su Tomaso Torre
Giornalista pubblicista dal 2003, è fondatore e direttore responsabile di GOA Magazine. Appassionato di arte, cultura e spettacoli ha collaborato per anni con diverse testate locali occupandosi di cronaca ed attualità, sport e tempo libero. “Ho sempre coltivato il sogno di realizzare un prodotto editoriale dinamico e fluido che potesse rispondere alle esigenze informative di un pubblico sempre più competente ed avanguardista”.Ultime Notizie
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