CORTE, IN SCENA IL NAUFRAGIO PSICHICO DEL “PADRE”

Di il 7 Marzo 2018

Uno spettacolo in cui l’azione precipita dentro una vertigine di velluto rosso sangue, dove il quieto salotto familiare comincia ad “affondare” nel naufragio di ogni certezza

 

GENOVA – Martedì 13 marzo alle 20.30, al Teatro della Corte va in scena “Il padre” di August Strindberg, con Gabriele Lavia protagonista. Lo spettacolo, prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana e dal Teatro Stabile di Genova è diretto da Gabriele Lavia e interpretato anche da Federica Di Martino e da Giusi Merli, Gianni De Lellis, Michele Demaria, Anna Chiara Colombo, Ghennadi Gidari, Luca Pedron. Le scene sono di Alessandro Camera, i costumi di Andrea Viotti, le musiche di Giordano Corapi e le luci di Michelangelo Vitullo.

 

“Il padre” è una tragedia che nasce dal tentativo di comporre un’opera “naturalistica”, uno scavo nella natura umana a partire da una semplice dinamica familiare: due genitori si scontrano sull’educazione da impartire alla figlia. Il Capitano di Cavalleria Adolf, icona dell’uomo moderno, lontano da ogni forma di superstizione popolare o religiosa, vorrebbe decidere il destino della figlia adolescente Berta e mandarla a studiare in città, per farla diventare un’insegnante. Sua moglie, donna dal carattere concreto e volitivo, è pronta a tutto per contrastare il volere del marito, persino ad instillare in lui l’atroce dubbio di non essere il padre della ragazza, scatenando nell’uomo un calvario mentale che finirà per annientarlo. Un conflitto di coppia mette così alla berlina la crisi della famiglia borghese, la solitudine umana costretta in dinamiche relazionali rigide, gelide e a lunghi periodi di sofferenza psichica.

 

“Il padre” è il testo più famoso di Strindberg e, come lo definì Nietzsche, “Un capolavoro di dura psicologia”. Gabriele Lavia, maestro della scena teatrale, lo affronta per la terza volta nell’arco della sua carriera ed afferma: «L’azione di quest’opera è tutta interiore e stretta nella morsa tragica dell’unità di tempo, luogo e azione nella quale deve essere compiuto il “delitto perfetto”: l’omicidio psichico. Il nostro spettacolo precipita l’azione dentro una vertigine di velluto rosso sangue dove il quieto salotto familiare comincia ad “affondare” nel naufragio di ogni certezza. È il naufragio del mondo e della storia. Ma forse la vita non è altro che un naufragio».

 

Lo spettacolo è in scena al Teatro della Corte da martedì 13 a domenica 18 marzo. Dal martedì al sabato alle ore 20.30. Domenica ore 16. La recita del giovedì inizia alle 19.30. La prima rappresentazione sarà preceduta nel foyer della Corte, alle ore 19,45 da un breve concerto organizzato in collaborazione con il Conservatorio Paganini: musiche tratte E. Grieg – Due Danze norvegesi per pianoforte a quattro mani e da A. Dvorak – Due Danze slave per pianoforte a quattro mani. Al pianoforte Clarissa Carafa e Michele Carraro. L’ingresso al concerto è libero. Mercoledì 14 marzo alle ore 17.30, nel foyer della Corte, Gabriele Lavia e gli attori della Compagnia del “Padre” incontrano il pubblico. Conduce Umberto Basevi. Ingresso libero.

 

(C.S.)

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