Cina senza filtri, dagli anni Settanta a oggi: “Cessi pubblici” alla Tosse

Di il 20 Febbraio 2018

GENOVA – Il Teatro della Tosse dal 22 al 24 febbraio, ore 20.30, porta in scena “Cessi pubblici” di Guo Shixing, per la regia e traduzione Sergio Basso.

 

In arrivo a Genova lo spettacolo che cambierà per sempre la vostra idea sulla Cina. Dimenticate le fascinazioni esotiche, la retorica politica e il riso alla cantonese: quella che va in scena al Teatro della Tosse è la vera Cina, quella di oggi, senza filtri, senza pudore e senza vestiti, esattamente come si sta nei bagni, ed esattamente nei “cessi pubblici”.

 

Tre giorni a distanza di dieci anni, uno nel 1975, uno nel 1985, uno nel 1995, tre giorni che raccontano tutta la Cina dagli anni Settanta ai giorni nostri, tre giorni lontani nel tempo ma collocati nello stesso spazio, un bagno pubblico a Pechino. Ci sono i frequentatori abituali, ci sono quelli che riescono a cavalcare l’onda del cambiamento (dalla Rivoluzione Culturale all’Economia Socialista di Mercato), c’è chi soccombe, c’è chi resiste, c’è la società cinese di oggi, spaccata tra la vecchia generazione formata agli ideali confuciani, di sobrietà e rispetto reciproco, e i giovani rampanti che idolatrano il dio denaro e bruciano tutto sull’altare dell’ambizione. È un po’ come un treno in marcia su cui il macchinista ha dimenticato dove stiano i freni, e in questa corsa inarrestabile il vespasiano diventa un luogo di sospensione, uno spazio personale dove fare i conti con la memoria e con i propri fantasmi, al punto che il protagonista (che del bagno pubblico è il gestore) vi viene assalito dalle proprie colpe in un delirio allucinatorio.

 

La contrapposizione fra la dimensione pubblica e privata, il rimpianto per il passato, l’inesorabile scorrere del tempo sono tematiche care alla drammaturgia cinese, che la accostano prepotentemente a filoni tipici anche del teatro europeo come Calderón de la Barca o Cechov, ma che mantengono anche una loro struggente e specifica potenza che fa del teatro cinese contemporaneo una delle voci più sorprendenti e affascinanti del nostro tempo.

 

Lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio della Fondazione Italia-Cina.
Il costo del biglietto è di 14 euro.


Per ulteriori info o prenotazioni, visita il sito web.

 

(C.S.)

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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