“Resistere e Creare” continua: gli appuntamenti del 6 e 7 dicembre

Di il 6 Dicembre 2017

GENOVA – Prosegue la rassegna danzante al Teatro della Tosse, due spettacoli prima del ponte dell’Immacolata.

 

La terza edizione della rassegna internazionale di danza dal titolo “Resistere e Creare” propone due spettacoli prima del weekend dell’8 dicembre.

 

Mercoledì 6 dicembre, alle ore 20.30: in debutto nazionale lo spettacolo “Sparsi”. L’opera aperta di soundpainting nasce dall’incontro fra Giancarlo Locatelli (clarinettista e soundpainter) e quattro danzatori: Clelia Moretti, Claudia Monti, Federica Tardito, Aldo Rendina. Alla scena contribuiscono i musicisti Cristiano Calcagnile (batteria e percussioni), Andrea Grossi (contrabbasso) e l’artista visivo Pietro Bologna.

 

Sparsi ha una durata di circa cinquanta minuti e procede dal semplice al complesso, dal diretto all’improvvisato, dividendosi in due sezioni.

 

«Come danzatori quello che ci ha affascinato nell’incontro con il soundpainting è la contemporanea presenza di regola e spontaneità (rigore e libertà): una serie di segni stabiliti e condivisi ai quali ciascuno risponde in modo personale, senza aver tempo per riflettere” dichiara il gruppo.

 

Il Soundpainting, creato alla fine degli anni Settanta dal compositore newyorkese Walter Thompson, è un linguaggio di segni utilizzati per la composizione multidisciplinare in tempo reale. Molto diffuso nell’ambito musicale e coreografico nel nord Europa, il movimento è ancora poco conosciuto in Italia.

 

 

Giovedì 7 dicembre, alle ore 20.30: in scena “Gli Uomini”: tre solo per tre giovani performer.

  • Il primo è Yoris Petrillo con “Nothing to declare” (15 minuti). Niente da dichiarare. Una frase simbolo della generazione 2000, sempre alla ricerca di qualcosa di smart, di low cost, del last minute. Si riferisce a una generazione sempre pronta a condividere, commentare, twittare, ma restia a prendersi la responsabilità delle proprie idee.
  • Il secondo è Simone Zambelli con “Non ricordo” (20 minuti). Il ricordo richiama qualcosa che non è più qui o non è più adesso. Non è molto chiaro se riguarda qualcosa che ci appartiene o che è svanito: è reale o immaginazione? È positivo perché è accaduto o negativo perché è finito?
  • Il terzo è Demian Troiano Hackman con “I walk slowly into the wind” (35 minuti). In debutto nazionale, lascia intendere quanto le migrazioni (dal passato al presente, dal sacro al profano, dalla tradizione all’innovazione) sia da sempre un tratto comune dell’intero genere umano. Tutti camminano nel vento e nello scorrere del tempo, senza possibilità di scelta.

 

(C.S.)

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