“AMLETTO”: IL TRAMONTO DI UN ATTORE TRA MEMORIE E AMNESIE

Di il 8 Novembre 2017

Ricordi, vita, amore, morte e teatro. “Amletto”, spettacolo scritto e diretto da Emanuele Conte e interpretato da Enrico Campanati, debutta il 14 novembre al Teatro della Tosse

 

GENOVA – Emanuele Conte ed Enrico Campanati lavorano insieme da anni, ma mai si sono trovati completamente soli, uno di fronte all’altro, protagonisti assoluti di uno spettacolo nato da episodi intimi e personali. “Amletto”, in scena al Teatro della Tosse dal 14 al 19 novembre, nasce da un evento vissuto in prima persona da Enrico Campanati: un’amnesia totale transitoria, durata una notte. Il primo modo per recuperare la memoria, e riattaccarsi alla realtà, venne quasi spontaneo: ricordarsi le battute dello spettacolo che stava preparando, l’Ulisse.

 

Altro grande spunto di “Amletto” sono i personaggi di Shakespeare, scelti da Enrico Conte perché sono «i più veri, mai banali, mai solo buoni o solo cattivi: sono umani». Il protagonista dello spettacolo, inchiodato a letto, ha perso la memoria, e cerca di ricostruire la sua vita attraverso i personaggi di Shakespeare: Orazio, il re Claudio, Polonio, Amleto. La sua mente è affollata dalle voci di questi personaggi, che si mescolano nella sua testa confondendolo, rendendolo triste, nervoso, esaltato, spesso felice. Un po’ come accade nella vita di tutti i giorni, quando davanti a difficoltà o tragedie le affrontiamo con sentimenti di ilarità e divertimento. Stralci di dialogo dell’Amleto vengono a galla senza un vero ordine cronologico, rendendo tutto simile a un sogno, forse a un incubo.

 

“Amletto” è un lavoro che scava nel profondo dei ricordi legati al palcoscenico e alle vite di chi quel palco lo calca tutte le sere e, come tutto il teatro, parla della vita e nasce da una riflessione su di essa. Esiste una sindrome che colpisce chi nella vita ha utilizzato la memoria come strumento di lavoro, molto diffusa quindi tra gli attori. Chi ne viene colpito non dimentica tutto, ma la sua memoria si trasforma: i ricordi appaiono come brandelli, sconnessi tra di loro. Campanati cercherà di ricucire questi frammenti, mescolando le parole dell’Amleto con i suoi personali ricordi di palcoscenico, in uno spettacolo-cortocircuito poetico e divertente sul teatro, sulla memoria, sulla vita.

 

 

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