PASSIONE E DISCREZIONE: LA SCOPERTA DI LA MAGNA AL DUCALE

Di il 27 Ottobre 2017

«Una riflessione senza pace, un testamento ai posteri cui vale la pena avvicinarsi per incontrare Raimondo La Magna, anche se lui non ne sentiva il bisogno»

 

GENOVA – A un anno dalla scomparsa di Raimondo La Magna la sala Liguria di Palazzo Ducale ospita la prima vera personale dell’artista genovese, a cura dello storico e critico d’arte Luciano Caprile. La mostra, promossa dall’Associazione “Anziani Oggi – Argento Vivo” si potrà visitare dal 28 ottobre al 12 novembre.

 

 

“Raimondo La Magna – Una scoperta” comprende circa trenta opere, eseguite dal 1980 al 2003, con soggetti che spaziano da nature morte al porto di Genova, da maschere a un Icaro scheletrico. I dipinti sono ottenuti utilizzando diverse tecniche: La Magna, come un alchimista, riesce a far convivere olio, tempera e acrilico. Adorava sperimentare gli usi pittorici del passato nella fabbrica dei colori, che lui stesso produceva seguendo passo a passo procedimenti antichi.

 

Raimondo La Magna ha dipinto per tutta la vita: l’arte è stata la sua attività principale, quasi esclusiva. Ma non voleva vendere i suoi quadri, tanto meno esporli. Lo fece solo di rado, convinto da amici o in situazioni particolarmente libere e sincere. Quando Luciano Caprile vide per la prima volta le opere di La Magna non esitò a definirle una scoperta, una produzione dal valore importante ma ancora ignoto.

 

Nel 1990 iniziò a insegnare disegno e pittura all’associazione “Anziani Oggi”, dando il via a un’attività felice e proficua: gli allievi gli resteranno fedeli per sempre, anche dopo la sua morte. È proprio da loro che parte la spinta per questa personale, di un uomo sorprendente che ha trasferito nelle immagini l’esperienza di una vita dura, messa in relazione con una spiritualità raffinata e profonda.

 

Venerdì 3 novembre (ore 17), sempre nella Sala Liguria di Palazzo Ducale, è in programma il convegno “Raimondo la Magna: Luci segrete tra didattica e maestria”, in cui interverranno Luciano Caprile, Cristina Barbera, Caterina Casaccia Gibelli, Giovanni Salvi e Brunella Rainone. L’ingresso – sia della mostra, sia del convegno – è libero.

 


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