“MARASSI”: GLI EX OTAGO TORNANO A CASA

Di il 20 Ottobre 2016

 

Esce domani il nuovo disco della band genovese, ispirato al quartiere dove i musicisti sono nati e cresciuti. La presentazione domani alla Feltrinelli.

 

Dopo il giro del mondo, è necessario tornare a casa. Lo sanno bene gli Ex Otago, gruppo indie pop genovese che, dopo il successo di “In capo al mondo”, domani alle 18 presenta alla libreria Feltrinelli il nuovo album “Marassi”. Si tratta di un lavoro intimo e profondo, che parte dalle origini per raccontare una parte di Genova forse mai del tutto spiegata dai libri e dalle canzoni. La periferia, i quartieri più popolari, la zona dello stadio, del carcere e dei mercati, dove la gente vive, urla e si emoziona, proprio come al Luigi Ferraris. Dove la gente si ama, come si vede nel nuovissimo video “Quando sono con te”. «Per noi Marassi significa tante cose – spiega il chitarrista Francesco Bacci – Siamo tutti nati e cresciuti in questo quartiere e questo disco nasce proprio lì, in una casa nel cuore di Marassi dove abbiamo scritto e provato i pezzi. In Italia ci sono tante zone di periferia non raccontate dai giornali o dalle canzoni, ma dove la gente è viva più che mai. Essendo il nostro un disco pop, non potevamo non raccontare uno dei quartieri più popolari della nostra città».

 

Distribuito dalle etichette Garrincha e Inri, con il supporto di Universal, “Marassi” è un album tutto nuovo, dalle tematiche alle sonorità più elettroniche, anche grazie alla collaborazione con Matteo Cantaluppi, già produttore di altri gruppi della scena italiana come i The Giornalisti, e ai nuovi arrivi nella formazione (Rachid ha sostituito Bacci Floris alla batteria). Composto da dieci tracce, delle quali già conosciamo i singoli “Cinghiali incazzati”, “Giovani d’oggi” e “Quando sono con te”, l’album si allontana dai precedenti lavori della band e riscopre un sentimento intimo e familiare. «“Marassi” è il lavoro che più ci rappresenta – continua il chitarrista – Dopo un disco come “In capo al mondo”, dove abbiamo sperimentato nuovi suoni e strumenti particolari, avevamo bisogno di quotidianità e di casa. “Marassi” non vuole essere innovativo e sperimentale, è un disco più ordinario, suonato con strumenti contemporanei, come tastiere e sintetizzatori».

 

Un titolo semplice e sintetico, che racchiude tutto il significato che gli Ex Otago hanno voluto dare al disco. «Per noi è molto importante parlare di Marassi perché è una parte di Genova  mai raccontata, ad esempio, dal grande cantautorato genovese – conclude Bacci – Volevamo andare oltre il porto, i vicoli, il centro storico di De Andrè e Lauzi. Volevamo dare voce a una nuova parte della città, dove sono le nostre radici, lasciandoci per un attimo alle spalle quello che hanno raccontato nostri padri».

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