FESTIVAL MUSICALE DEL MEDITERRANEO: GLI ULTIMI APPUNTAMENTI

Di il 8 Settembre 2016

Venerdì, sabato e domenica serate conclusive della rassegna che porta i suoni del mondo nelle prestigiose location del centro cittadino

 

Proseguono gli appuntamenti della 25° edizione del Festival Musicale del Mediterraneo, manifestazione diretta da Davide Ferrari e organizzata da Echo Art, che quest’anno viaggia attorno al tema conduttore delle “Famiglie Sonore”. Domani, sabato e domenica ultimi tre concerti della rassegna, che dal primo settembre ha colorato la città con eventi e serate dedicati ai suoni e alle melodie provenienti da tutto il mondo.

 

Domani alle 21 il festival torna a Palazzo Ducale con una prima nazionale: il grande flamenco di Juan Carmona Family Group in un progetto speciale dedicato a uno dei padri della chitarra del Novecento, Paco de Lucia. Nel Salone del Maggior Consiglio sarà protagonista la chitarra del maestro andaluso Juan Carmona, discendente della più nobile dinastia del flamenco, la famiglia Habichuela di Granada, tutti musicisti da almeno quattro generazioni. Diplomato in chitarra da concerto al Conservatorio Superiore di Musica di Parigi e a 26 anni il primo professore di ruolo di Chitarra flamenca, Juan Carmona ha sentito presto la necessità di tornare nella terra dei suoi antenati, Jerez de la Frontera, per ritrovare le sue radici, con l’enorme desiderio di imporre l’originalità della sua arte nella culla prestigiosa del flamenco. Considerato uno degli eredi di Paco De Lucia, il suo concerto viaggerà tra tradizione gitana, composizioni personali e brani del grande chitarrista spagnolo. Il musicista sarà accompagnato in scena da Kike Terron (percussioni), El Bachi (basso) e Domingo Patricio (flauto).

 

Sabato 10 settembre, sempre alle 21 a Palazzo Ducale, sarà la volta di Ahmad Alkhatib & Broucar, gruppo siriano che porta a Genova un repertorio di musica tradizionale e religiosa con ispirazione Sufi. Fondato nel 2007 a Damasco dai fratelli Taoufik Mirkhan e Hadil Mirkhan, il gruppo è formato da 5 membri, tra cui Ahmad Alkhatib e il figlio di 10 anni. Insieme cercano di trasmettere la purezza della musica orientale da tutte le sue fonti e colori, facendo rinascere il patrimonio musicale dell’Est. I musicisti sono tutti membri di diverse orchestre, insegnano Musica Araba, hanno studiato in prestigiose scuole come l’Istituto di Alti Studi Musicali di Damasco e vivono in esilio.

 

Domenica 11 settembre, ultima serata della rassegna, si svolgerà a Palazzo Tursi alle 18 e avrà come protagonisti i Tenores di Santa Sarbana di Silanus, gruppo che proprio quest’anno celebra i 40 anni di attività corale. Il canto a tenore nel 2005 è stato inserito dall’UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità ed è perciò considerato “Patrimonio intangibile dell’Umanità”, data la sua unicità è la sua bellezza;  proprio per questo, l’impegno del gruppo è quello di tramandare alle nuove generazioni una tradizione secolare per l’identità musicale. Le 4 voci a tenore nascono come imitazione delle voci della natura: su bassu imiterebbe il muggito del bue, sa contra il belato della pecora e sa mesu hoche il verso dell’agnello, mentre il solista sa boche impersona l’uomo stesso. La formazione è composta da Gavino Mura (bassu), Franco Madau (contra), Angelo Cossu (boghe) e  Giovanni Cossu (mesa oghe).

 

Ingresso concerti: € 10 (ridotti € 8)

 

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