CAPODANNO MAGICO CON RAFFAELLO CORTI AL TEATRO STRADANUOVA: «MI ANNOIAVO A FARE MAGIA TRADIZIONALE, QUINDI HO DECISO DI PRENDERLA IN GIRO»
Con “Uno spettacolo che mi vedrei”, il giovane artista è pronto a condurre il pubblico nel nuovo anno con il suo buonumore contagioso. Goa Magazine l’ha intervistato a pochi giorni dalla performance, aprendo una fessura sul mondo dell’anti-mago per eccellenza
di Alessia Spinola
GENOVA – Una valigetta gialla, trucchi di magia e tante risate: sono questi gli ingredienti che bollono in pentola per lo show di Capodanno di Raffaello Corti (in arte “Faccestamagia”) al Teatro Stradanuova. “Uno spettacolo che mi vedrei” rappresenta un modo per iniziare il 2025 in modo magico e all’insegna del buonumore, lasciandosi alle spalle, o, come vuole la tradizione, “gettando dalla finestra”, tutti i momenti meno belli dell’anno appena passato.
Raffaello Corti è noto al pubblico per i suoi spettacoli di magia comica che lo hanno reso in questi ultimi anni l’anti-mago per eccellenza. Il giovane artista, infatti, ribalta tutti gli stereotipi sui prestigiatori ed è l’antitesi di tutto quello che il pubblico si aspetta: quelli di Raffaello sono gli spettacoli di un mago che, alla fine, ce la fa, portando sul palco performance che stupiscono e divertono allo stesso tempo e durante le quali gli spettatori vengono trasportati in una bolla di spensieratezza, proprio come per magia. La sua è una magia sbagliata, e il suo è un teatro le cui regole sono calpestate e calciate via dalle sue scarpe gialle.
Goa Magazine lo ha intervistato a pochi giorni dalla fine dell’anno, aprendo così una fessura sul futuro delle performance live, aspettative di “colombe che volano” e progetti futuri.
Cosa deve aspettarsi il pubblico dallo spettacolo?
A dire il vero, non lo so nemmeno io. Ho chiamato lo spettacolo “lo spettacolo che mi vedrei” proprio perché non sapevo bene cosa ci sarebbe stato. Però alla fine mi sono detto che, nel complesso, me lo guarderei, ed è questa l’idea. Comunque, cerco di ribaltare lo stereotipo del mago classico.
Da cosa è nata l’idea per questo spettacolo?
Diciamo che l’idea mi è venuta perché mi annoiavo a fare la magia tradizionale. In generale, ci sono degli elementi nuovi, anche se l’idea e il flusso restano gli stessi: magia surreale, comicità, e così via. Inoltre, ci sono alcune novità.
Nella descrizione dello spettacolo c’è scritto: “Raffaello Corti è l’antitesi di tutto quel che il pubblico si aspetta”: cosa si aspetta oggi il pubblico da un mago?
Secondo me, si aspettano innanzitutto le magie, questo poco ma sicuro. Si aspettano poi qualcuno di posato, educato, classico. Forse anche le colombe: io mi aspetterei queste cose.
Cosa l’ha portata a diventare un’artista che unisce magia e comicità?
Io, in realtà, nasco come mago tradizionale, ma dopo un po’ mi annoiavo a vedere la magia, perché mi sembrava un po’ ripetitiva. Il modo migliore per renderla divertente, a mio parere, era proprio prenderla in giro.
Qual è il suo trucco di magia che il pubblico ama di più? Secondo lei perché?
Forse il numero della carta sulle mutande. È il più vecchio che faccio da più tempo, e alla fine funziona sempre piuttosto bene. È uno dei più classici, diciamo. Forse rappresenta al meglio ciò che un mago non dovrebbe fare. Nel senso che sbaglio continuamente: è una sequenza di errori che culmina con me in mutande sul palco, e il pubblico si chiede cosa stia guardando, cosa stia succedendo. Alla fine, però, c’è la soluzione: la carta è stampata sulle mutande.
Come vede il futuro dell’intrattenimento live, specialmente per spettacoli come il suo?
In realtà, penso che la saturazione dei social stia portando a un aumento delle esibizioni dal vivo, a una maggiore frequenza nel fare e creare spettacoli live. La gente è stanca di stare sempre sul telefono, davanti alla televisione e simili. Per questo, in realtà, sono abbastanza positivo. Credo che la gente abbia voglia di andare a vedere gli artisti che amano. Sono disposti a uscire di casa e a pagare per le cose che gli piacciono.
C’è un messaggio particolare che vorrebbe lasciate al pubblico alla fine dello spettacolo?
No, non ho un messaggio particolare da trasmettere. A me basta che la gente se ne vada content e sollevata, anche solo per un’ora, grazie allo spettacolo. In realtà, non ho la pretesa di mandare messaggi, perché lo spettacolo è piuttosto semplice.
I suoi sono degli spettacoli che sono delle vere e proprie ventate di spensieratezza. Quanto pensa che sia importante oggi ritrovare quella dimensione di apparente “no-sense”?
Per me, tantissimo. Alla gente, non so quanto possa interessare. Alla fine, il no-sense non è altro che ribaltare la narrativa della normalità. Quindi, l’obiettivo è riuscire a uscire un po’ dal canone e creare questo cortocircuito nella mente delle persone, con una cosa semplice che, invece di andare da A a B, va da A a C.
Lei inizia quasi tutti i suoi spettacoli con la premessa “Questo sarà uno spettacolo di magia comica, se non vi farà ridere sarà solo uno spettacolo di magia”: come reagirebbe se per alcuni fosse davvero solo uno spettacolo di magia?
In realtà, considerando che io metto le cose in chiaro fin da subito, mi andrebbe bene comunque. Ma in realtà succede a volte anche con i bambini, perché non capendo le battute, per loro è solo uno spettacolo di magia. Con gli adulti invece non mi è mai capitato perché lo spettacolo è talmente condensato a livello di cinquanta e cinquanta che, se gli levi la comicità, comunque la magia non sarebbe abbastanza per essere uno spettacolo di magia. Sarebbe un insulto a chi fa solo magia.
Progetti futuri?
Nel brevissimo periodo ho registrato una nuova puntata da Amadeus, quindi questa è la cosa più concreta che ho. Comunque, in generale, l’idea è di crescere sotto tutti i punti di vista, ma principalmente sui social. L’obiettivo è fare più cose, creare più numeri, scrivere e fare cose più divertenti, eccetera. Obiettivi concreti non ne ho, perché mi si materializzano durante il percorso. La mia crescita è più scrivere, fare video e crescere a livello di numeri.
INFO SPETTACOLO
La replica delle h. 19:30 termina alle 21:00 e non include il brindisi finale.
La replica delle h. 22:30 termina alle 24:00, con un brindisi in sala insieme al comico con panettone e spumante, offerti da Coop Liguria.
Lo spettacolo delle h. 19:30 è disponibile anche in pacchetto con apericena e brindisi di mezzanotte, da svolgersi a partire dalle 21:00 presso il Mentelocale Bar Bistrot di Palazzo Rosso. Per maggiori informazioni, consultare questa pagina (FASCIA B).
RAFFAELLO CORTI
Raffaello Corti, in arte “Faccestamagia”, incarna il ruolo dissacrante dell’anti-prestigiatore: appare infatti impacciato, estraniato e comico, coinvolgendo il pubblico con le sue gag e le sue battute. Sotto l’apparenza però si cela un vero prestigiatore, e così in ogni performance si giunge sempre ad un momento in cui c’è un ribaltamento della narrazione, in cui la magia alla fine emerge, stupisce ed emoziona. Dopo anni passati a sperimentare gag e numeri con esibizioni live in strada e nei principali laboratori teatrali comici di Roma, nel 2018 vince l’Ariston Comic Selfie e raggiunge la finale nel programma televisivo “Tu si que vales”. Fa parte del cast di Colorado 2019 e nello stesso anno vince il Festival del Cabaret Emergente di Modena e il Premio Takimiri. Nel 2020 entra a far parte della famiglia di Dimensione Suono Roma e tra il 2020 e il 2022 partecipa a 10 puntate in prima serata su Rai nei “I soliti ignoti” di Amadeus.
Seguitissimo su Instagram e astro italiano di TikTok, Raffaello Corti è l’antitesi di tutto quel che il pubblico si aspetta.
Come fosse l’esponente capo di una sorta di dadaismo contemporaneo, Raffaello se ne frega di leggi e princìpi, e grazie alla crasi tra comicità, magia e surrealismo, la sua è una delle proposte artistiche più fresche e di successo del panorama nazionale. La sua magia è una magia sbagliata, e il suo teatro è un teatro le cui regole sono calpestate e calciate via dalle sue scarpe gialle.
È l’anti-mago che incarna gli esatti opposti di ogni stereotipo sui prestigiatori, eppure sorprendentemente funziona. Il suo nome d’arte è più di un soprannome, è la speranza di una promessa. Una richiesta assoluta di assoluto intrattenimento, un ex voto agli dei della comedy e un grido di bisogno no-sense: Raffaello Corti, “Faccestamagia”.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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