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“Ryōjū o l’amore che non si può”: al Museo Chiossone il reading musicale di Lunaria Teatro
GENOVA – Per la stagione di “Lunaria a Levante” sabato 30 novembre alle 16 al Museo d’Arte Orientale Chiossone va in scena “Ryōjū o l’amore che non si può”. La struttura si fa cornice per un reading musicale dalle atmosfere giapponesi interpretato da Raffaella Azim, Mariella Fenoglio e Sara Mennella nei ruoli di tre donne e delle loro lettere destinate allo stesso uomo.
A scriverle sono la moglie, Midori, l’amante, Saiko, e la figlia ventenne di quest’ultima, Shoko: un equilibrio difficile ha tenuto legati per anni i loro destini, grazie a un velo di silenzio e di menzogna reciproci. Ma un avvenimento inatteso sconvolgerà le loro vite, rompendo quest’equilibrio.
Lo spettacolo è liberamente ispirato a “Il fucile da caccia” pubblicato nel 1949 da Yasushi Inoue e suo romanzo d’esordio, cui sarebbero seguiti “Il vento, la foresta, il fuoco e la montagna” (1953), “Il diario della signora di Yodo” (1955-60), “Le tegole dell’era Tenpyō” (1957-58) e “La regina Nukata” (1972), tutti ad ambientazione storica. Un vivace dibattito sul significato e sui metodi del romanzo storico suscitò “Il lupo azzurro” (1960), che ha per protagonista Genghiz Khan. Inoue è autore inoltre di racconti autobiografici come “La vita di un falsificatore” “Ricordi di mia madre” (1985), e di un’autobiografia romanzata di Confucio “Koshi” (1989).
L’interprete principale, Raffaella Azim, è stata protagonista in spettacoli di Franco Parenti, Giancarlo Sbragia, Luca Ronconi, Aldo Trionfo, Carlo Cecchi, Gabriele Lavia e Lina Wertmuller fra gli altri. Si ricordano La città morta e La nave di Gabriele d’Annunzio per la regia di Aldo Trionfo; Fedra di Racine per la regia di Luca Ronconi; L’uomo la bestia e la virtù di Luigi Pirandello per la regia di Carlo Cecchi; Dopo la prova di I. Bergmann per la regia di Gabriele Lavia, La vedova scaltra di Goldoni per la regia di Lina Wertmuller. Con Lunaria Teatro ha ha interpretato Creatura di sabbia dai romanzi di Tahar Ben Jelloun e La lunga vita di Marianna Ucria dal romanzo di Dacia Maraini.
Diplomata alla Scuola d’Arte Drammatica del Teatro Stabile di Genova diretta da Luigi Squarzina, Mariella Fenoglio si è confrontata con testi di Euripide, Ruzante, Goldoni, Cechov, Strindberg, Verga, Pirandello, Bernard Shaw e Neil Simon, tra gli altri. Tra i suoi ruoli più importanti, quello di Frida nell'”Enrico IV” di Pirandello, con Romolo Valli e la regia di Giorgio De Lullo; la “Figlia” nel “Pellicano” di Strindberg diretto da Mina Mezzadri e “Nina” nel “Gabbiano” di Cechov, con Paolo Ferrari ed Elena Zareschi. Fenoglio ha poi lavorato anche con con Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi, Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, Monica Vitti e Rossella Falk, ed è stata protagonista del monologo “Le Bambinacce” di Giovanni Arpino, diretta in regia da Franca Valeri. Più recentemente ha affiancato Roberto Herlitzka in “Elisabetta II” di Thomas Bernhardt con la regia di Teresa Pedroni, e partecipato a spettacoli diretti da Attilio Corsini. Per il cinema ha girato nel 2019 il cortometraggio “Il Cioccolatino” di Rosario Petix, premiato come miglior film al Top Indie Film Awards 2020 di Tokyo e il recentissimo “La primavera” di Toni Trupia, attualmente in postproduzione.
Sara Mennella, infine, è attrice diplomata all’Accademia internazionale di Teatro di Roma: ha recitato per Fiammetta Bianconi, Silvia Marcotullio, Marco Pacinotti, Andrea Bernard e Damiano Michieletto ed è già stata diretta da Daniela Ardini in “Gradiva”. Al cinema è apparsa, tra gli altro, ne “La stranezza” di Roberto Andò “Tramite Amicizia” di Alessandro Siani, mentre sul piccolo schermo ha partecipato alla quarta stagione della serie cult “Boris” e a “Il Patriarca” di Claudio Amendola.
Allo spettacolo seguirà una visita guidata al museo Chiossone, il primo dedicato all’arte giapponese ad essere stato fondato in Italia, nel 1905, e che a tutt’oggi conserva la più grande, preziosa e varia collezione d’arte nipponica in Italia e una delle più importanti in Europa. Rivolto verso il mare, nel parco ottocentesco di Villetta Di Negro, il museo sorge nell’edificio in perfetto stile razionalista appositamente progettato da Mario Labò per custodire la collezione donata alla città di Genova da Edoardo Chiossone. Abilissimo incisore genovese, che vissea Tokyo dal 1875 al 1898 e lavorò all’Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze, noto in tutto il mondo per aver progettato le prime banconote e carte valori giapponesi.
Per ulteriori informazioni tel. 0102477045, e-mail a info@lunariateatro.it o consultare il sito web lunariateatro.it. Biglietto comprensivo di visita al museo: 14 euro; solo spettacolo: 12 euro.
Lunaria a Levante proseguirà poi a partire da gennaio 2025 e fino alla primavera inoltrata, toccando vari teatri e luoghi di interesse della città. Maggiori dettagli saranno diffusi nelle prossime settimane.
C.S.
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