Per “Voci alla ribalta” il tenore Marco Beasley si esibisce in “Voce in musica. Torquato Tasso e Claudio Monteverdi”

Di il 11 Novembre 2024

GENOVA – Prosegue “Voci alla ribalta”: martedì 12 novembre alle ore 17 alla Biblioteca Universitaria arriva Marco Beasley con il recital “Voce in musica. Torquato Tasso e Claudio Monteverdi”. Ad accompagnare l’artista ci sarà il liuto russa Marina Belova. La serata sarà dedicata a Luca Marconi, semiologia della musica, musicologo e musicista.

Marco Beasley è noto per la ripresa del repertorio frottolistico rinascimentale e dello stile del Recitar cantando del primo barocco italiano. «Lo spettacolo – spiega – è dedicato a Tasso poeta e al ritmo della solitudine che ha espresso nei suoi versi, in particolare nella “Gerusalemme liberata” e nelle “Rime d’amore”. Non è un vero e proprio concerto, ma una lettura che nasce dall’esigenza di valicare i confini del canto per tornare alla sola voce parlata, al racconto puro, alle emozioni del nudo verso poetico». Lo spettatore è invitato a condividere lo spazio intimo di un ascolto senza filtri: le voci del lettore e del liuto, strumento che canta e che incanta, si offrono al dialogo, diventano teatro di poesia. I versi di Torquato Tasso (1544-1595) sono affiancati dalla musica di Giovanni Girolamo Kapsperger (1580-1651), Francesco Spinacino (ca.1450-ca.1507), Francesco da Milano (1497-1543), Joan Ambrosio Dalza (?-1508), Pietro Paolo Melli (1579-1623), Claudio Monteverdi (1567-1643).

La condizione umana di Tasso, i casi della sua vita cortegiana, le vicende interiori eccezionali e patologiche sono presenti in un’esibizione che sottolinea il loro naturale trasferimento in categorie morali ed estetiche. L’esterno e il generico sono per il poeta l’interno e il particolare, e la sua inclinazione a illudersi sfuggendo alla ragione delle cose diventa il termine fondamentale da cui prende spunto un distintivo modo stilistico, ovvero il “ritmo della solitudine”. Sui versi anche poco conosciuti del poeta e coi suoni di musiche solo apparentemente lontane, i due artisti vanno alla ricerca del nucleo da cui ha origine la poesia del Tasso.

Torquato Tasso nasce a Sorrento l’11 marzo 1544. Un’infanzia inquieta e la morte prematura della madre, avvenuta quando Torquato aveva dodici anni, segnano il suo carattere, ne fanno un animo tormentato e dal temperamento instabile. Di solida istruzione e di educazione cattolica, a ventun anni entra al servizio del Cardinale Luigi d’Este e poi di suo fratello, duca Alfonso II, lavorando per diversi anni ma a più riprese sotto il suo protettorato.Torquato Tasso vive una vita di vagabondaggi per diverse corti, sperando invano nella protezione anche dei Medici e del Papa. Ritorna a Ferrara, al servizio dei duchi d’Este ma il suo destino scrive pagine buie: segni di squilibrio mentale cominciano a manifestarsi e nel 1579 viene rinchiuso nell’Ospedale di Sant’Anna, dove rimane sette lunghi anni. L’instabilità emotiva di cui era affetto lo portò a convincersi di essere un eretico e chiese più volte di essere ascoltato dal Tribunale dell’Inquisizione, uscendone però sempre assolto. Negli ultimi anni della sua vita, trascorsi tra Napoli e Roma, ritrova una serenità sia spirituale che economica, che gli fanno ottenere numerosi riconoscimenti. Muore a Roma all’età di 51 anni, il 25 aprile 1595.

C.S.

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