“THINK PINK!”: COMICITÀ TUTTA AL FEMMINILE AL “COMICITY FESTIVAL”. YOKO YAMADA: «PER OGNI PERSONA CHE RIDE, UNA SI OFFENDE»

Di il 5 Luglio 2024

Intervista a una delle tre comiche che saliranno sul palco di Piazza delle Feste il 12 luglio, in una conversazione che analizza tabù e stereotipi di genere

di Alessia Spinola

GENOVA – Un’ondata di comicità tutta al femminile è pronta a travolgere Genova con “Think Pink!“, spettacolo inserito all’interno del cartellone del Comicity Festival che avrà luogo il 12 luglio alle ore 21 in Piazza delle Feste. Si tratta di una data in cui a salire sul palco saranno Yoko Yamada, Chiara Pagliaccia e Emanuela Cappello, le quali daranno la prova di come la risata non abbia genere, combattendo così l’idea che esista un modo di fare comicità maschile e uno femminile. A pochi giorni dall’evento, Goa Magazine ha intervistato Yoko Yamada, in una conversazione che analizza tabù e stereotipi di genere.

La risata ha un’identità di genere? Esiste ancora una comicità femminile e una maschile?

Secondo me non c’è un’identità di genere per la risata e l’umorismo, purtroppo come in ogni altro ambito la presenza maschile è predominante ma ciò non vuol dire che uomini e donne non possano parlare degli stessi argomenti. Per me la stand up comedy è portare un proprio punto di vista, perciò è ovvio che si vogliono portare, ad esempio, le proprie esperienze sessuali ciò che dirà la comica è diverso da quello che dirà il comico, ma ne parlano entrambi tranquillamente.

Come può la comicità abbattere gli stereotipi di genere?

È quello che mi sto domandando. Dicono che per combattere il sessismo e gli stereotipi di genere bisogna partire dalle battute sessiste, quindi “anziché dire a tua figlia di fare attenzione educa tuo figlio”, ma cos’è una battuta sessista? “Donna al volante pericolo costante?”. Non ho una risposta precisa, ma ci sto scrivendo sopra battute per far riflettere il pubblico.

Siamo in un periodo in cui il pubblico è diventato molto più sensibile a certe tematiche, in particolar modo quello femminile, come può oggi un comico o una comica non offendere senza però rinunciare a fare una battuta scomoda? Soprattutto, è davvero possibile fare comicità e non urtare qualcuno?

Qualunque battutta è potenzialmente offensiva, perché si può provare a non offendere nessuno ma è impossibile. Ad esempio, se si fa qualche battuta sui cani probabilmente qualche padrone si offenderà, oppure ancora una battuta sugli alberi, ci saranno degli ambientalisti che andranno contro alle battute sul clima. Sono quindi dell’idea che si può far ridere su qualsiasi argomento, proprio perché tutto è potenzialmente offensivo, dipende molto da una logica personale. Come ogni battuta trova una persona che ride, ne trova sempre una che si offende.

Cosa deve aspettarsi il pubblico dallo spettacolo “Think Pink!” che ti vedrà sul palco insieme a Chiara Pagliaccia ed Emanuela Cappello?

Sarà una riflessione su diverse domande: si può ridere di tutto? Su chi si può ridere? È vero che per combattere la violenza di genere bisogna partire dalle battute sessiste?

Questa non è la prima volta che vieni a Genova, eri infatti venuta a ottobre 2023 con il tuo spettacolo “Mary Poppins e i doni della morte”. Visto che già conosci un po’ il pubblico genovese, pensi che sia pronto a ridere di tutto?

Assolutamente si

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