Il Festival dello Spazio cala i primi assi: ospiti Gabriella Greison e Lucilla Giagnoni

Di il 9 Maggio 2024

GENOVA – Mancano meno di due mesi all’ottava edizione del Festival dello Spazio in programma a Busalla dal 27 al 30 giugno prossimi e che, quest’anno, alla tradizionale offerta scientifica e divulgativa che avrà per protagonisti alcuni dei massimi rappresentanti dell’industria, della ricerca e dell’esplorazione aerospaziale, affianca gli spettacoli di due autrici fra loro diversissime ma ugualmente apprezzate a livello nazionale: Gabriella Greison e Lucilla Giagnoni.

Venerdì 28 giugno alle 18:30, presso la Sala della Musica di Villa Borzino, è in agenda l’ultimo spettacolo di Gabriella Greison, fisica, scrittrice, attrice teatrale, drammaturga, divulgatrice scientifica, giornalista e conduttrice televisiva che il Corriere dalla Sera ha definito “la rockstar della fisica” e GQ “il volto rivoluzionario della scienza”. A Busalla, Greison presenta “La donna della bomba atomica”, portando per la prima volta in scena il racconto di Los Alamos, del progetto Manhattan, di Oppenheimer e di Enrico Fermi. La storia, insomma, della costruzione della bomba atomica e delle successive analisi di coscienza di chi vi lavorò, raccontata dal punto di vista di Leona Woods, la scienziata più giovane tra quanti collaborarono a uno dei più controversi progetti scientifici nella storia dell’umanità.

«Lo spettacolo – racconta Greison, che è autrice anche dell’omonimo romanzo pubblicato da Mondadori a cui si ispira la trasposizione teatrale – è un viaggio interiore, un lungo flusso di coscienza vissuto in prima persona, che ci permette quindi di identificarci con la protagonista e di rivivere i momenti più elettrizzanti e quelli più deliranti di questo mostruoso progetto. Fino ad arrivare ai giorni nostri, e alle conseguenze di tutto quello che è stato deciso e ideato in quegli anni».

Sabato 29 giugno alle ore 21, presso la chiesa parrocchiale di Sarissola, è invece la volta del ritorno, a grande richiesta, di Lucilla Giagnoni. Già protagonista del Festival 2023 con “Vergine Madre”, l’attrice e autrice fiorentina torna a Busalla con “Big Bang”. Anche in questo caso si tratta di un’opera nata prima come libro e riadattata per la messa in scena da parte della Giagnoni, che immagina una donna, una madre, porsi l’eterna domanda dell’individuo di fronte al mistero dell’universo e del suo inizio. «Nel cercare una risposta – spiega l’autrice – la protagonista si interroga su tre concetti fondamentali dell’esistenza – la luce, il buio e il tempo – in un percorso che mette a confronto tre diversi linguaggi: il testo sacro della tradizione biblica, la poesia attraverso la visionarietà metafisica di Dante e la concretezza delle passioni umane in Shakespeare, e la scienza, attraverso la figura di Einstein che in sé compendia le ricerche della fisica sull’infinitamente grande, la relatività, e infinitamente piccolo, la meccanica quantistica. Per approdare a una nuova consapevolezza: “Io ora so che non raggiungerò mai la mia radice, ma che la mia radice esiste. Non conoscerò mai il mistero che sta là in fondo al buio, ma so che una verità c’è”».

Formatasi con Vittorio Gassman, Jean Moreau e Paolo Giuranna, Lucilla Giagnoni ha collaborato con Alessandro Baricco, Giuseppe Bertolucci, Sebastiano Vassalli, Marco Ponti, Gabriele Vacis, Marco Paolini, Luciana Littizzetto, Antonella Ruggiero, Ron e molti altri amici e colleghi. Dal Teatro Faraggiana di Novara, di cui è direttrice artistica, durante il primo lockdown nel 2020, ha realizzato, prima artista al mondo, l’interpretazione integrale in streaming dei cento canti della Divina Commedia, mandati in onda su Rai 5 nel 2021 e tuttora disponibili su Rai Play. Insegna narrazione e comunicazione.

Lo spettacolo che verrà portato quest’anno a Busalla, “Big Bang”, si attaglia perfettamente al tema dell’interrogazione umanistica al centro dell’edizione 2024 del Festival dello Spazio, che comprende l’intervento del sacerdote e divulgatore scientifico don Luca Peyron, la presentazione di Roberto Timossi del best-seller internazionale “Dio: la scienza, le prove” di Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies, entrambi giovedì 27 nell’ambito di “Spacebook”, e la lectio magistralis di don Giuseppe Tanzella-Nitti, dal titolo “L’universo ha un’origine? Cosmologia, filosofia e teologia in dialogo” prevista sempre nella giornata di sabato, alle 16:30.

Il programma completo del Festival dello Spazio sarà reso noto prossimamente sul sito ufficiale www.festivaldellospazio.com

CS.

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