“La storia in piazza” arriva sul grande schermo: dal 20 febbraio al 12 marzo proiettati quattro film al cinema America

Di il 14 Febbraio 2024

GENOVA – “La storia in piazza” si fa anche al cinema. Anche quest’anno la manifestazione organizzata da Fondazione Palazzo Ducale e arrivata alla XIII edizione, è preceduta da una rassegna cinematografica dedicata allo stesso tema: “Libro e libertà”. Curata da Marco Salotti in collaborazione con Corto Circuito, ha luogo dal 20 febbraio al 12 marzo al cinema America e prepara il terreno al cuore della kermesse che si terrà dal 14 al 17 marzo 2024 a Palazzo Ducale. Il rapporto fra cultura e democrazia, con le tensioni e le dinamiche che hanno percorso il filo dei secoli, è analizzato attraverso quattro film: “Fahrenheit 451” di François Truffaut (20 febbraio), “Brazil” di Terry Gilliam (27 febbraio), “Videodrome” di David Cronenberg (5 marzo) e “Snowpiercer” di Bong Joon-ho (12 marzo). Ogni martedì sono in programma due proiezioni alle 16 e alle 21, quest’ultima preceduta da una presentazione a cura di Corto Circuito. Biglietto: 6 euro. Sono validi gli abbonamenti di Circuito.

“La storia in piazza” mette a fuoco percorsi e vicende del passato a partire dai grandi interrogativi del presente. La selezione dei film, a un classico caposaldo della storia del cinema offre da contrappunto opere che interpretano il tema in maniera più ampia. Il libro, infatti, rimanda non solo a un volume di pagine e parole, ma anche al sapere trasmesso di persona in persona, in una preziosa tradizione tutta umana. È proprio questa conoscenza che permette la consapevolezza di sé e l’emancipazione dai poteri oppressivi. Questioni cruciali che si potranno analizzare attraverso quattro storie esemplari.

“Fahrenheit 451” (martedì 20 febbraio, ore 16 e 21, cinema America) è un’opera capitale nella filmografia di François Truffaut, maestro della Nouvelle Vague, basata sull’omonimo romanzo di Ray Bradbury. La vicenda è ambientata in un futuro (il romanzo è del 1953, il film del 1966) in cui i libri sono vietati e bruciati. Per resistere all’oscurantismo, una frangia di ribelli impara a memoria i testi sopravvissuti al rogo. Una rappresentazione plastica della censura che ha un chiaro riferimento al nazismo, ma è da estendere a ogni dittatura.Fahrenheit 451 è la temperatura a cui prende fuoco la carta.

“Brazil” (martedì 27 febbraio, ore 16 e 21, cinema America) è ispirato al romanzo “1984” di George Orwell e diretto da un componente dei Monty Python, Terry Gilliam. Il titolo si riferisce a una famosa canzone anni ’40, simbolo di evasione, e annuncia una storia straripante di libertà creativa, un linguaggio che veicola nella forma la metafora della lotta contro la dittatura. Il protagonista del film, uscito nel 1985, è Sam Lowry, addetto agli archivi del Dipartimento informazioni in un paese del futuro dominato dal potere e dalla burocrazia dove gruppi di terroristi seminano distruzione per reagire all’oppressione. In seguito ad imprevisti e a strani incontri (un idraulico che si oppone al sistema riparando abusivamente nelle case, interpretato da De Niro), Sam scopre la sua vocazione di oppositore.

“Videodrome” (martedì 5 marzo, ore 16 e 21, cinema America) è firmato da un altro regista celebrato, David Cronenberg, che lo gira nel 1984. Il film invita a una rivoluzione dello sguardo concepita come una frustata all’invadenza televisiva degli anni Ottanta. Max Renn possiede una rete televisiva che cerca una sua collocazione nell’etere offrendo, come lui afferma, alla gente ciò che vuole vedere: sesso e violenza. Quando un tecnico gli mostra una brevissima emissione di una sconosciuta emittente denominata Videodrome, Max ne resta colpito. Scoprirà il potere della televisione, in grado di incidere non solo sulla mente, ma anche sul corpo di chi la guarda. Cronenberg è stato allievo di Marshall McLuhan, teorico dei rapporti tra comunicazione e società per cui “il medium è il messaggio”.

La rassegna si chiude con “Snowpiercer” di Bong Joon-ho (martedì 12 marzo, ore 16 e 21, cinema America). È un thriller apocalittico del 2013. In un futuro non lontano, la Terra conosce una nuova Era Glaciale. Gli ultimi sopravvissuti del genere umano vivono confinati in un treno rompighiaccio in grado di correre perpetuamente attraverso il globo. L’inventore di questa macchina perfetta, il misterioso Wilford, ha anche determinato un sistema sociale su cui si regge l’equilibrio della comunità che abita i vagoni del treno. In coda stanno i miserabili sfruttati che salirono a bordo gratis, verso la testa del treno vivono invece nei privilegi i passeggeri di prima classe. Ma la rivolta degli oppressi dalla coda del treno è oramai imminente.

“Corto Circuito” è un gruppo di 20 ragazzi, uniti dalla passione per la settima arte e dall’intento di riportare in sala i giovani. Con il supporto e i mezzi di Circuito Cinema Genova, curano l’ideazione e la realizzazione di rassegne cinematografiche dai temi e autori più disparati.

info    t. 010 583261 | info@circuitocinemagenova.it | www.circuitocinemagenova.com

CS.

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