L’IDENTITÀ AL CENTRO DELLA NUOVA EDIZIONE DEL “FESTIVAL DELL’ECCELLENZA AL FEMMINILE”

Di il 10 Ottobre 2023

La manifestazione è in programma dal 13 ottobre al 9 dicembre e presenta un programma che, oltre ai 12 spettacoli teatrali, prevede incontri sul palco dopo le rappresentazioni, presentazioni di grandi libri, premi e dibattiti

GENOVA – Si ripropone con la diciannovesima edizione il “Festival dell’Eccellenza al Femminile”, in programma dal 13 ottobre al 9 dicembre 2023 a Genova. La direzione artistica è di Consuelo Barilari e il titolo di quest’anno è “Identità“. Il programma presenta, oltre ai 12 spettacoli teatrali che declinano il tema Identità, incontri sul palco dopo le rappresentazioni, presentazioni di grandi libri, premi e dibattiti. Durante il Festival saranno annunciate anche delle “sorprese” con la presenza di  testimonial internazionali del mondo dell’arte e della cultura.

Il programma teatrale del Festival realizzato in residenza al Teatro Nazionale di Genova è la “spina dorsale” della XIX edizione. Sono stati scelti 12 titoli, tra spettacoli nazionali e internazionali con debutti nazionali, recital e performance teatrali nei luoghi storici. Ogni spettacolo sarà seguito sul palco da un incontro di approfondimento con gli artisti/e con la presenza di critici e studiosi/e.

4 sono i debutti nazionali: I, THE VICTIM interpretato da Valentina Lodovini e THE SECOND TIME entrambi scritti ne diretti da Simona Semenic apprezzata drammaturga Slovena per la prima volta in Italia. 2 debutti nazionali sono produzioni del Festival: SOTTO IL CIELO DI VENERE. Identità di un Mito, progetto e regia Consuelo Barilari dal testo di Silvana Zanovello con Viola Graziosi e Graziano Piazza, sul mistero della genovese Simonetta Cattaneo Vespucci, la cui identità fu laVenere di Botticelli, che mori a poco più di vent’anni, vittima della bellezza e dell’eternita, il debutto dello spettacolo multimediale sarà  a Palazzo San Giorgio, nel luogo  dove si svolsero le vicende della famiglia di Simonetta; l’altro debutto è dedicato a  celebrare il  centenario della nascita di Maria Callas, NON SOLO VOCE  andrà in scena il giorno della nascita, un’intervista impossibile condotta in scena dall’’autore Italo Moscati con Anna Della Rosa che vestei panni della Callas per scoprirne un volto mai raccontato prima.     

La rassegna teatrale è dedicata quest’anno alla creatività emergente e all’avanguardia italiana e internazionale: a iniziare dalla regista greca Elly Papakostantinou con la Compagnia Internazionale ODC Ensamble (al Festival per il terzo anno consecutivo), che propone le Baccanti in versione Queer nello spettacolo BACCHAE (in coproduzione con altre realtà tra cui Romaeuropa e Teatro Nazionale di Genova); oppure Simona Semenic, in scena per la prima volta con I THE VICTIM e THE SECOND TIME, intrigante e pluripremiata performer e drammaturga slovena, mai tradotta e rappresentata in Italia. Il primo spettacolo sarà interpretato da Valentina Lodovini.

O ancora artiste/i che sono un simbolo per le nuove generazioni, come Liv Ferracchiati, autore e regista che, in coproduzione con il Festival, allestisce una nuova edizione degli spettacoli STABAT MATER e UN ESQUIMESE IN AMAZZONIA della premiata Trilogia dell’Identità, percorso di indagine sul maschile che costituisce in maniera controintuitiva un riflesso del femminile, offrendo un altro punto di vista. E ancora gruppi come Teatro di Dioniso che, nello spettacolo SVELARSI, scritto da Silvia Gallerano, con un gruppo di 12 attrici performer sperimenta linguaggi e drammaturgie al femminile in uno show per sole donne, dove il corpo è protagonista nella sua interezza e nudità, reinventando formule di coinvolgimento del pubblico.

Nell’anno in cui Genova è Capitale del Libro il Festival affronta il tema Identità proponendo spettacoli teatrali che attingono ai grandi libri e dialoghi con le autrici e gli autori: l’Anello forte di Nuto Revelli nello spettacolo con Laura Curino, il romanzo di Kent Haruf nella piece Le nostre anime di notte con Lella Costa ed Elia Schilton; La Diva Simonetta. La Sans Par romanzo storico di Giovanna Strano con lo spettacolo Sotto il cielo di Venere con Viola Graziosi; L’amante  di Abraham B. Yehoshua nel monologo Vaduccia con Luisa Abate; La trilogia dell’identità, libro e 2 spettacoli Stabat Mater e Un esquimese in Amazzonia, di e con Liv Ferracchiati; Non solo voce Maria Callas recital dal libro di Italo Moscati, con lo stesso Moscati e Anna della Rosa; e i grandi libri human right come Nessuno può chiudere la Porta del Mondo dell’autore iraniano Shahram Khosravii recital musicale con Andrea Nicolini e Franco Minelli e come Vera di Carmen Lasorella, o Senza Paura di Antonella Napoli.

Il Festival dedica al tema Identità anche i 5 Premi: il Premio Ipazia all’Eccellenza Femminile Nazionale e Internazionale, Il Premio Lady Truck, Il Premio alla Nuova Drammaturgia e il neonato Premio Ipazia alla Migliore Attrice.

A corollario del Premio Ipazia all’Eccellenza Femminile Internazionale, diretto dalla giornalista Carmen Lasorella, quest’anno si apre la sezione HUMAN RIGHTs con 4 incontri con giornalisti/e e avvocati/e

IDENTITA’ come un mosaico di mille tessere d’oro…

“Il Teatro è il luogo in cui dagli albori dell’umanità ci si interroga sull’Identità in ogni suo significato. Attraverso il Teatro il Festival si interroga sulla nostra identità oggi per poter fare un confronto con le forme della diversità. Gli antropologi ci hanno spiegato che l’identità è legata alla cultura, e non è sinonimo di “autenticità” ma di una costruzione in continua definizione, a seconda del tempo e degli elementi, delle personalità che interagiscono. L’ibridazione e il meticciamento, il sincretismo, nel teatro, nel linguaggio, nell’uso della vocalità sono risultato, di processi di negoziazione, dell’Arte e del Teatro, con le comunità umane/artistiche/culturali in movimento. E l’aspetto più interessante dell’identità sta proprio nel fraintendimento, nel continuo ridefinirsi nell’incontro con l’altro.

Per l’immagine della XIX edizione del Festival abbiamo volutamente scelto un’opera musiva, dove le tessere dorate di un mosaico rappresentano i mille frammenti di culture, storie, pensieri, desideri e volontà che sono presenti nella complessità del termine IDENTITA’.

Occhi desideranti, curiosi, sensuali, guardano attraverso il mosaico che ci appare fluttuante, leggero, quasi contro la sua stessa natura di pietra, e in forma di maschera ci rammenta il gioco dei travestimenti, dell’indovinello, del mistero.

L’opera musiva che abbiamo scelto per rappresentarci, gentilmente concessa da Koko Mosaico, nasce da un lavoro di traduzione artistica/ concettuale di un dipinto dell’artista cinese Peng Shuai che ha per titolo Cicatrice, su cui Arianna Gallo ha operato simbolicamente come si fa nel Kintsugi per riparare con l’oro le cicatrici e trasformarle nuovamente in un’opera d’arte.”

Consuelo Barilari

CS.

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