“Cile – Il mio Paese immaginario”, il nuovo documentario di Patricio Guzmán al cinema Ariston

Di il 7 Settembre 2023

GENOVA – Cinquant’anni dopo il colpo di Stato, il Cile torna protagonista lunedì 11 settembre con l’ultimo film di Patricio Guzmán “Cile – Il mio Paese immaginario”. La proiezione avverrà al cinema Ariston di Genova alle alle 16.30, 18.30 e 21.30 , con repliche martedì 12 e mercoledì 13 settembre alle 18.30. Sarà un’occasione per riflettere sul nuovo, difficile corso del Cile, tornato alla democrazia nel 1990 ma ancora scosso da forti tensioni sociali e politiche. Il documentario è distribuito da ZaLab e da IWonder.

Un ideale passaggio di testimone con un’altra manifestazione sullo stesso tema, “Cile: 1973- 2023” che la Fondazione DIESSE e i Giardini Luzzati dall’8 al 10 settembre hanno organizzato ai Giardini Luzzati: incontri, musica, filmati e mostre per riflettere senza retorica sui fatti di ieri e di oggi.

“Cile – Il mio Paese immaginario”, presentato al Festival di Cannes nel 2022, nasce nell’ottobre del 2019, quando dopo tanto tempo a Santiago del Cile scoppiano proteste di massa contro l’aumento del biglietto della metropolitana, un movimento che nel corso dei mesi si potenzia fino alla definizione di obiettivi molto più ambiziosi: una nuova Costituzione che sostituisca quella del 1980 adottata ai tempi della dittatura. Vogliono più democrazia, un sistema educativo e sanitario migliori, una vita più libera. Seguirà una violentissima repressione. «Nei giorni della protesta – racconta Guzmán – mi trovavo in Francia, impegnato nella presentazione del mio film “La Cordigliera dei sogni”. Stava accadendo qualcosa di totalmente inaspettato per me: il Cile aveva ritrovato la sua memoria. Dopo Allende non avevo più visto una cosa del genere. Come ai tempi dell’Unità Popolare, ho sentito le canzoni di Victor Jara e dei Los Prisioneros e ben altre ancora. Erano però interpretate dalla gente di oggi. Migliaia di cittadini hanno sfilato, gridato e scritto sui muri. Gente comune. Molti erano parenti degli studenti presenti, pensionati, ex funzionari, impiegati e gente normale. Non c’erano leader. Non si vedeva nessun volto noto. Hanno camminato nelle strade, di fronte alla polizia e ai loro cannoni ad acqua. In molti hanno perso un occhio. Ci sono stati migliaia di feriti e trentadue morti. Ma com’era possibile che tutto un popolo si svegliasse 47 anni dopo? Per me era un mistero. Ho indagato. E ho visto che c’erano moltissime donne, che sono diventate le protagoniste del mio film e del desiderio, dell’urgenza di un mondo nuovo».

Patricio Guzmán è nato nel 1941 a Santiago del Cile. Dopo il golpe di Pinochet è stato arrestato e ha trascorso due settimane recluso nello stadio nazionale, dove è stato sottoposto diverse volte a finte esecuzioni. Nel 1973 ha lasciato il Cile per trasferirsi a Cuba, successivamente in Spagna e Francia, ma non ha mai smesso di raccontare la storia del suo Paese. A lui, dopo la proiezione di “Cile – Il mio Pese immaginario”, Circuito dedicherà una rassegna con la proiezione di alcuni dei suoi film precedenti: “Salvador Allende” (2004), “Nostalgia della luce” (2010), “La memoria dell’acqua” (2015) e “La Cordigliera dei sogni” (2019).

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CS.

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