Al cinema Sivori il regista Jonathan Nossiter presenta “Last Words” con una precedente degustazione vini

Di il 21 Luglio 2023

GENOVA – Cinema e vino sono gli ingredienti alla base della serata di giovedì 27 luglio al cinema Sivori con la proiezione alle ore 21 del film “Last Words”, presentato dal regista Jonathan Nossiter, in un incontro moderato da Francesca Savino del Gruppo Ligure Critici Cinematografici. La proiezione sarà preceduta alle 20.30, nel cortile del Bistrot , dalla degustazione di vini Triple A (Agricoltori Artigiani Artisti) offerti dall’azienda genovese Velier. Il film aderisce a Cinema Revolution: biglietto a 3.50 tutto compreso.

Nel 2086, uno degli ultimi uomini sopravvissuti alla catastrofe climatica si chiama Shakespeare. Sulla terra non nascono più bambini da dieci anni, ma una comunità pacifica vive ancora tra i templi di Atene. Il cibo esiste ancora solo in scatola. Socialità e cultura sono azzerati, fino a quando dalle macerie spunta la pellicola di un vecchio film. Interpretato da Nick Nolte, Charlotte Rampling, Satellan Skarsgård, Alba Rohrwacher, Silvia Calderoni Kalipha Touray.

Cinema e vino sono due fra gli interessi di Jonathan Nossiter, regista ed enologo che, dopo avere girato “Mondovino” (2004) e “Resistenza naturale” (2014), ha approfondito la conoscenza di particolari coltivazioni in Italia e in Europa tanto da avere fondato lui stesso un’azienda agricola nell’Orvietano e di considerare “Last Words” il suo ultimo film, prima di dedicarsi esclusivamente alla produzione di vino e del recupero di antiche coltivazioni locali, tra cui un’antica qualità di pomodori.

Selezionato in concorso al Festival di Cannes 73, “Last Words” è tratto dal romanzo “Mes derniers mots” di Santiago Amigorena. Prodotto da Stemal Entertainment con Rai Cinema, in coproduzione con le francesi Paprika Films, Les Films D’Ici e Les Films Du Rat, è distribuito in Italia dalla Cineteca di Bologna. È un film profetico che immagina la fine dell’umanità, la cui memoria rimane affidata al cinema. L’azione si sposta da una visione desolata e aliena di Parigi nel 2085, a paesaggi europei simili a quelli lunari (filmati in Marocco), per raggiungere i sotterranei di Bologna, passando per i paesaggi devastati d’Italia, Croazia e Grecia per infine arrivare alla visione utopica di un’Acropoli parzialmente ricostruita (filmata a Paestum). Le scene finali sono state girate nell’isola greca di Patmos.

Nel 2086, all’indomani delle grandi alluvioni, il pianeta che conosciamo non esiste più e tra i pochi reperti sopravvissuti alla catastrofe si trova un archivio di film in pellicola. La tecnologia analogica, appartenente a un altro secolo diventa visibile – con modalità piuttosto ingegnose – anche in un mondo post-apocalittico e la magia del cinema mantiene il suo fascino di ricordi, documentazione, emozioni attraverso estemporanee proiezioni di classici della storia del cinema.

«”Last Words” – ha dichiarato il regista Jonathan Nossiter – si confronta con il potere distruttivo delle catastrofi ecologiche senza perdere il coraggio della tenerezza e la gioia dello stare insieme per raccontare delle storie. Urgenti. Come l’ultimo uomo sulla Terra nel 2086: un giovane africano, l’ultimo africano. Impersonato dal non attore Kalipha Touray, un rifugiato gambiano che a sedici anni ha già assistito alla fine del mondo nella vita reale. Insieme al mitico attore Nick Nolte – che interpreta un regista d’altri tempi –, nel film riscoprirà il cinema. E dunque il senso della vita: il piacere di stare insieme (dopo un lungo periodo di isolamento), l’amore per la cultura (dopo anni di barbarie), per la bellezza (dopo tanto orrore). Soprattutto riscoprono l’importanza di mantenere viva la memoria. Perché, alla fine del mondo, tutto diventa importante».

Jonathan Nossiter ha diretto otto lungometraggi tra cui “Sunday”, vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance Festival e “Mondovino”, uno degli unici tre documentari a concorrere alla Palma d’Oro nella storia del festival di Cannes. Americano-brasiliano nato a Washington, cresciuto in Francia, Inghilterra, Italia, Grecia e India, parla fluentemente sei lingue e adesso vive in Italia. Ha studiato pittura alle Belle Arti di Parigi e al San Francisco Art Institute, greco antico al Dartmouth College ed è stato assistente del regista Adrian Lyne per “Attrazione Fatale”. Il suo primo lungometraggio “Resident Alien”, che ha scritto, prodotto e diretto, è una commedia che mescola finzione e documentario (Premiere Berlin Panorama 1991). “Sunday” (1997), una commedia nera che ha prodotto, co-sceneggiato e diretto, ha vinto il Gran Premio della Giuria come Miglior Film e Migliore Sceneggiatura al Sundance Film Festival, il Premio della Critica Internazionale e quello come Miglior Film al Festival del cinema americano di Deauville. È stato anche inserito nella sezione “Un Certain Regard” a Cannes. Ha co-sceneggiato e diretto “Signs & Wonders” (2000), un thriller psicologico ambientato in Grecia, prodotto da MK2 e Nick Wechsler, con Charlotte Rampling e Stellan Skarsgard. È stato candidato all’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2000. Nel 2004 dirige “Mondovino”, che nel 2006 riadatta in una serie ad episodi: dieci puntate da un’ora ciascuno. Nel 2010, dirige “Rio Sex Comedy” con Charlotte Rampling, Bill Pullman e Irène Jacob. Il film è stato proiettato al Toronto Film Festival Gala e distribuito in Francia da Ocean, negli Stati Uniti da Film Buff. Nel 2014 dirige “Resistenza naturale” e nel 2022 “Last Words”. Il suo libro “Le vie del vino” ha vinto il World Gourmand Award come Best Book of Wine Literature nel 2008 (Francia-Grasset, Stati Uniti-FSG, Italia-Einaudi). Il suo secondo libro “Insurrezione culturale” è stato pubblicato da Stock in Francia nel 2015, Derive Approdi in Italia nel 2016 e negli Stati Uniti da Other Press, 2017-18.

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CS.

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