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Da Rotterdam a Genova con “Port narratives”, la mostra che dà voce alle migrazioni
GENOVA – Genova e Rotterdam si incontrano nel progetto “Uncontained art“, un contenitore che dal 21 al 30 luglio apre le porte per presentare l’esposizione “Port narratives“, a cura di Despina Papachristoudi e Matti Wim Havens, che mette a confronto il progetto “eMovere” della fotografa genovese Valentina Fusco, con “In Between Homes” dell’artista olandese Florian Braakman.
L’esposizione sarà visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 nel container posizionato in piazza della Commenda, davanti al MEI – Museo nazionale dell’emigrazione italiana, partner del progetto insieme al Mu.MA Istituzione dei musei del mare delle migrazioni e a Zones Portuaires Genova.
L’opening è previsto venerdì 21 luglio alle 19, mentre un finissage è previsto sabato 29 luglio alle 19 con l’intervento musicale del gruppo From Arabia to Calabria: dalla Palestina a Genova, dalla Romania a Casablanca e da Istanbul all’Andalusia, un Mediterranean Groove che animerà tutta piazza della Commenda.
Oltre all’esposizione, Uncontained art è anche una residenza artistica che permetterà ai curatori Despina Papachristoudi e Matti Wim Havens di incontrare istituzioni culturali, artisti, associazioni e collettivi genovesi per raccogliere storie e materiali che saranno esposti in seguito, dal 30 agosto al 10 settembre 2023, al Maritime Museum di Rotterdam. Fra le diverse iniziative in programma il workshop Sail the future, che sarà ospitato domani venerdì 21 luglio al Galata Museo del Mare e il workshop video negli spazi di Music for peace.
“Uncontained Art – spiega Matti Wim Havens, uno dei curatori del progetto – è entusiasta di presentare la sua prima mostra, Port Narratives, a Genova. Scopo dell’iniziativa è collegare le città portuali attraverso l’arte e condividere le storie e le esperienze dei loro abitanti. Le migrazioni, che influenzano profondamente la cultura delle città portuali, sono il tema centrale della nostra prima esposizione. Dopo Genova, Uncontained Art continuerà il suo viaggio per altri porti, a cominciare da a Rotterdam, nei Paesi Bassi, dove presenteremo i progetti sviluppati a Genova”.
“Zones Portuaires – spiegano Maria Elena Buslacchi e Maria Pina Usai, curatrici di Zones Portuaires Genova – accoglie a Genova la prima tappa del progetto Uncontained Art per contribuire a sviluppare la riflessione sulla cultura delle città portuali con nuove voci e incontri inediti. La tematica scelta da Matti Wim Havens e Despina Papachristoudi, le migrazioni, ha ispirato la collocazione del container in piazza della Commenda, dove le migrazioni si incrociano e si sovrappongono con diverse direzioni e temporalità. Fra il MEI, la Stazione marittima, via Pré, il Galata Museo del mare e delle migrazioni si sviluppa un’area retro-portuale ricchissima di storie, che gli artisti raccoglieranno per portarle a Rotterdam e nei porti che seguiranno”.
Port Narratives: l’esposizione a Genova
eMovere
eMovere nasce dalla migrazione dell’artista stessa, quando decide di lasciare Genova per stabilirsi a Buenos Aires nel 2019, e cambia rapidamente sfumatura quando le restrizioni imposte durante la pandemia di coronavirus le impediscono di tornare nel suo Paese. Da Buenos Aires, inizia a interessarsi alle migrazioni italiane che hanno lasciato in massa l’Europa per il “nuovo mondo” che l’Argentina rappresenta dall’inizio del XX secolo. Si sofferma anche sui problemi dei movimenti migratori nell’Europa di oggi. Alla fine, questa ricerca la porta a ripercorrere l’esperienza migratoria dei suoi genitori, che negli anni ’60 lasciarono Napoli per cercare un futuro migliore a Genova.
Valentina Fusco
Dopo dieci anni di lavoro nella fotografia commerciale Valentina sente l’esigenza di rinnovare il suo vocabolario visuale e nel 2019 si trasferisce a Buenos Aires dove inizia una ricerca focalizzata su questioni di genere, memoria e identità. I suoi progetti a lungo termine si ispirano alla poesia e alla letteratura, specialmente al realismo magico che pervade l’America Latina, e si avvicinano alla psicoanalisi ed esplorano temi sociali come la migrazione, la famiglia e il patriarcato. Attraverso uno sradicamento dai luoghi conosciuti è nato il desiderio di provare a comprendere il significato più intimo, emotivo e sfaccettato del migrare. Così è stato avviato il suo progetto eMovere.
In Between Homes
In Between Homes è un progetto in corso in cui Florian si unisce ai vicini immigrati di Delfshaven mentre viaggiano verso i loro Paesi d’origine: Rino Alvarez a Curaçao (2017), Silas Khalipha in Sudafrica (2018) e Tony Haniffa in Sri Lanka (2022). Attualmente il progetto consiste in tre foto-film: sequenze di immagini fotografiche, montate con il suono. Il progetto è nato da Delfshaven’s Finest, la ricerca in corso di Florian sul quartiere di Delfshaven a Rotterdam, dove vive. I filmati fotografici sovrappongono le foto del viaggio di Florian con una voce fuori campo dei vicini che condividono i loro ricordi e le loro esperienze di immigrazione. Emergono i punti in comune tra le vite dei protagonisti: la sensazione di vivere tra due mondi, la nostalgia di casa, le storie culturali e le diverse situazioni socio-politiche in cui si trovano.
Florian Braakman
La fotografia di Florian Braakman è guidata da questioni legate alla casa, alla migrazione e agli spazi che lo circondano. Per lui, l’arte e la fotografia hanno sempre rappresentato la promessa di conoscere meglio il mondo che lo circonda e il suo rapporto con esso. Lavora a livello locale, traendo ispirazione dalle strade di Delfshaven a Rotterdam. Da quando si è trasferito nel 2013, Florian ha immortalato la comunità nel progetto di ricerca in corso Delfshaven’s Finest, un’ode al quartiere economicamente svantaggiato ma culturalmente vivace. Delfshaven è composto in gran parte da persone con un background migratorio. Con la sua pratica, Florian propone modi di essere in comunità con persone che condividono una “casa”, ma forse non una “patria”. Allo stesso modo, nella serie di filmati fotografici In Between Homes, Florian dimostra che il concetto di vicino si estende oltre i confini geografici, poiché unisce i suoi vicini ai loro Paesi d’origine.
Info: www.uncontainedart.eu – info@uncontainedart.eu
CS.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiUltime Notizie
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