La vita di una foto raccontata al cinema Sivori con “Letizia Battaglia-Shooting the mafia”

Di il 11 Maggio 2023

GENOVA – I lunedì 15,22 e 29 maggio sarà raccontata la vita e la carriera della fotografa palermitana Letizia Battaglia con il film “Letizia Battaglia – Shooting the mafia”, in programmazione alla sala Filmclub del cinema Sivori, con tre proiezioni alle 16.30, 18.30 e 20.30.

Il documentario offre l’occasione di conoscere il carattere e l’impegno della fotoreporter palermitana attraverso il cinema, mentre a Palazzo Ducale è in corso la mostra “Letizia Battaglia sono io”, visitabile fino al 1° novembre 2023. In collaborazione con la Fondazione Palazzo Ducale è stata definito uno sconto reciproco: chi presenta al cinema il biglietto della mostra ha diritto all’ingresso ridotto e viceversa. Biglietto cinema: €7 intero; €5 ridotto. Sono validi tutti gli abbonamenti di Circuito.

«Sono sempre stata una donna in lotta, senza saperlo», così diceva di sé la siciliana Letizia Battaglia nel documentario che le ha dedica Kim Longinotto, regista dal curriculum militante, figlia di un fotografo italiano. Il taglio è intimo e privato, a partire dalla sua turbolenta giovinezza. Dal lavoro sulle strade per documentare i morti di mafia, all’impegno in politica con i Verdi e la Rete, Battaglia è stata una figura fondamentale nella Palermo tra gli anni Settanta e Novanta. Realizzato montando interviste con spezzoni di film, filmini amatoriali e foto realizzate da Battaglia nel corso della sua lunghissima carriera, la regista innesca il racconto portando subito lo spettatore al cuore della donna che domina lo schermo – fisico possente, caschetto tra il rosso e il rosa, sguardo vivace – dipingendo il ritratto esplosivo di una gigantessa dell’emancipazione femminile.

Sposata prestissimo, a 16 anni, Battaglia tradisce e lascia il marito, dal quale rischia di farsi sparare addosso (“La sua storia la sapeva tutta Palermo”), e approda alla fotografia solo dopo aver compiuto 40 anni. Sono gli anni Settanta, quelli della Palermo in cui “capitavano anche cinque omicidi al giorno”, e lei riesce a farsi assumere, prima donna in Italia, come fotoreporter al giornale L’Ora. Le sue foto, rigorosamente in bianco e nero, ritraggono i morti della mafia ma anche i mafiosi in pieno volto, spesso umiliati dai suoi scatti negli attimi successivi all’arresto. Una scelta curata da Paolo Falcone, è esposta nel Sottoporticato di Palazzo Ducale. Sono fotografie di grande formato. In ciascuna immagine si può percepire il forte attaccamento della Battaglia alla sua città, alla Sicilia e alla sua gente; un amore capace di racchiudere anche la rabbia e che rimane pur sempre una forma di amore.

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CS.

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