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“Orizzonti della conoscenza”, tre conferenze sulla cancel culture dal 16 maggio al 6 giugno

GENOVA – Dal 16 maggio al 6 giugno si terrà presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale il ciclo d’incontri “Orizzonti della conoscenza”, proposto dal Centro Studi Colombiano. Tre conferenze, con ospiti di rilevanza nazionale e internazionale, sui temi della cancel culture, del patrimonio naturalistico delle Americhe e la cartografia nautica: altrettante occasioni, prendendo spunto da Cristoforo Colombo e dalla sua epoca, per toccare temi di attualità, spesso scottanti.
IL PROGRAMMA
Martedì 16 maggio ore 15, Sala del Minor Consiglio
In ogni tempo il potere, qualsiasi forma assuma, tende a normalizzare la società. Può farlo in modi diversi, distruggendo o integrando, opprimendo oppure obbligando a
conversioni. In qualsiasi epoca e in qualsiasi parte del mondo, all’origine di questo fenomeno ci sono elementi e pulsioni diversi e convergenti che si riflettono in ogni
ambito e che, anche nel nome di Colombo e di altri colonizzatori, devono essere esaminati e analizzati in tutte le loro forme e manifestazioni perché colpiscono le collettività e i singoli individui. Storici, filosofi ed esperti nei differenti ambiti, politico, economico, sociologico, antropologico, letterario e artistico, possono offrire un contributo determinante alla comprensione di un duplice minaccioso fenomeno: la cancellazione culturale e la premeditata cultura della cancellazione. Si tratta di una situazione pericolosa e complessa, oggi particolarmente in espansione nel mondo.
Interventi
Presentazione a cura del Centro Studi Colombiano
Relazione introduttiva
È possibile cancellare la Storia?
Gabriella Airaldi, Università di Genova
Ricordare la Monna Lisa o il dilemma del rifiuto di quel passato
José Enrique Ruiz-Domènec, Università Autonoma di Barcellona, Accademia europea
Un punto di vista latinoamericano
Miguel Barnet, scrittore, presidente Fundación Fernando Ortiz (L’Avana, Cuba)
Esperienze e riflessioni dagli Stati Uniti
William Connell, Seton Hall University, New Jersey
Contestualmente all’incontro sarà allestita nel foyer del Minor Consiglio la mostra “Un esempio di testi dedicati al tema della Cancel Culture”
Gabriella Airaldi ha insegnato Storia Medievale e altre discipline di ambito storico all’Università di Genova. Specialista di storia mediterranea e delle relazioni internazionali dal Medioevo all’Età Moderna ha tenuto lezioni in Università estere, compiuto ricerche e guidato missioni per conto del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Ministero degli Esteri in Europa, USA, Canada, Africa e Asia. Moltissimi i suoi libri e saggi in riviste e testate giornalistiche.
José Enrique Ruiz-Domènec ha studiato filosofia e storia e dal 1969 fino al suo pensionamento è stato professore all’UAB, dove ha ottenuto la cattedra di Storia
medievale d’Europa e la direzione dell’Istituto degli Studi Medievali. È accademico della European Academy con sede a Londra. È stato anche visiting professor in numerose
università europee e americane, nonché professore O’Gormann presso l’UAM in Messico e professore presso l’École des Hautes Études de Paris e distinguished lecturer al Collège de France e al Colegio de México.
Miguel Barnet, nato a L’Avana nel 1940, ha studiato sia negli Stati Uniti che a Cuba, dove è diventato sociologo ed antropologo presso l’Università dell’Avana. È autore di
numerosi libri, per diversi dei quali ha ottenuto riconoscimenti in concorsi letterari internazionali. Nel 2011 è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della
Repubblica Italiana per la sua carriera letteraria e per i legami culturali con il nostro Paese. Attualmente è presidente della Fondazione Fernando Ortiz, con sede a L’Avana.
William Connell è professore di Storia e titolare della cattedra «Joseph and Geraldine La Motta» di Studi italiani presso la Seton Hall University, New Jersey. È curatore con
Fred Gardaphé di L’anti italianismo negli Stati Uniti. Evoluzione di un pregiudizio (2019) e, nello stesso anno, di Storia degli italoamericani con Stanislao G. Pugliese. Fa parte del
comitato scientifico del Centro Studi Colombiano.
Martedì 30 maggio ore 15.30, Sala del Minor Consiglio
La meraviglia e lo stupore provati dai primi viaggiatori che approdarono al Nuovo Mondo, un approccio che suscitò in essi umori e sensazioni profonde, riguardarono anche l’impatto con l’ambiente naturale e il paesaggio. Aspetti questi che, oltre a produrre, nel corso dei secoli, conseguenze positive di ampia portata, hanno però conosciuto parallelamente anche atteggiamenti di carattere predatorio da parte dei nuovi arrivati che si sono accentuati soprattutto nel corso di questi ultimi decenni al punto da mettere sempre più in pericolo la sopravvivenza e l’equilibrio ecologico del territorio del Centro e Sudamerica, con particolare riguardo all’area amazzonica che era stata inizialmente percepita e rappresentata con una sorta di incarnazione del Paradiso.
Presentazione a cura del Centro Studi Colombiano
Dans ces tableaux de la nature (et pourquoi ne pas donner ce nom à des morceaux descriptifs
pleins de charme et de vérité ?), le vieux marin déploie quelquefois un talent de style…Alexander von Humboldt, Examen critique de l’histoire de la géographie du nouveau Continent,
vol III, p. 228-229.
La scoperta degli scritti di Colombo da parte di Alexander von Humboldt dopo il viaggio americano (1799-1805)
Claudio Greppi, Università di Siena
Seben le indie non si havessero discoperte se non per darne questo liquore meraviglioso era ben
impiegato il travaglio che ne sopportò Don Colombo e i nostri spagnoli…Dal trattato Delle cose che vengono portate dall’Indie Occidentali pertinenti all’uso della Medicina raccolte, et trattate dal Dotto Nicolò Monardes, Medico in Siviglia
(edizione italiana: Venezia, 1582). Il riferimento è al famoso “balsamo della Mecca”, del quale sono enumerate le molteplici qualità terapeutiche
Le piante officinali descritte dai primi esploratori
Francesco Surdich, Università di Genova, componente del Comitato scientifico del Centro Studi Colombiano
… perché sarebbe meglio vedere dipinte le [le piante] da Berruguete o da un altro eccellente
pittore suo pari, come quel Leonardo da Venci, o Andrea MantegnaGonzalo Fernández de Oviedo, Primera Parte de la Historia Natural y General de las Indias, 1535
Immagini naturalistiche dal Nuovo Mondo tra ‘500 e ‘600
Lucia Tomasi Tongiorgi, storica dell’arte, accademica dei Lincei
Gli indios hanno subito e subiscono, sintesi del dramma di tutta l’America Latina, la maledizione
della loro stessa ricchezzaDa Le vene aperte dell’America Latina (1971) di Eduardo Galeano, pag.56
Conflitti ambientali e traffici illeciti di risorse naturali in America latina
Mario Magarò, giornalista d’inchiesta
Contestualmente all’incontro sarà allestita la mostra “Columbus Corner. El jardin americano: novità botaniche dal Nuovo Mondo nei libri del Fondo Colombiano”. A cura della Biblioteca Berio, Spazio BerioIdea, dal 30 maggio al 5 giugno.
Francesco Surdich ha insegnato presso l’Università di Genova Storia delle esplorazioni e scoperte geografiche, Storia dei paesi islamici, Letteratura e Storia del viaggio e delle relazioni internazionali. Tra i promotori del Centro italiano di Studi storico-geografici (CISGE), fa parte degli organismi direttivi e scientifici di centri studi, fondazioni e associazioni a Genova, Roma, Trento, Milano e altrove, incluso il Comitato scientifico del Centro Studi Colombiano. Autore di numerose pubblicazioni, ha curato diverse collane e riviste specializzate, nonché mostre e convegni dedicati a Marco Polo, Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci.
Claudio Greppi ha insegnato Geografia prima presso le Università di Ferrara e Venezia (IUAV) e poi presso quella di Siena. Si occupa di storia del territorio e di storia delle idee geografiche, in particolare dei viaggi scientifici e delle scoperte geografiche del XVIII e XIX secolo, in Toscana, in Africa e in America, nonché dello studio e della tutela dei paesaggi toscani. Studioso della figura di Alexander von Humboldt, ha curato nel 1992 l’edizione italiana del suo Examen critique de l’histoire de la géographie du Nouveau Continent e gli ha dedicato diverse pubblicazioni e interventi in occasione di convegni in Italia e all’estero.
Lucia Tomasi Tongiorgi, già professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna e prorettore vicario presso l’Università di Pisa, si occupa della produzione artistica dei secoli XVI-XVIII, con particolare riguardo ai rapporti tra arte e scienza, alla natura morta, alla storia dei giardini e alla grafica, temi sui quali ha prodotto numerosi saggi critici e ha organizzato mostre in Italia e all’estero. Dirige la collana “Giardini e Paesaggio” dell’Editore Olschki di Firenze. Presidente onoraria del Museo della Grafica di Pisa, è accademica dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia delle Arti del Disegno, dell’Accademia dei Georgofili e Fellow della Linnean Society.
Mario Magarò è un giornalista d’inchiesta, esperto in questioni ambientali legate ai conflitti ambientali e ai traffici illeciti di risorse naturali nella regione amazzonica. Di base a Barcellona, per cinque anni ha lavorato come corrispondente tra Bolivia e Perù, occupandosi, principalmente, di politica, narcotraffico e tematiche ambientali per media esteri e nazionali, tra cui L’Espresso, Rai News 24, l’agenzia di stampa France-Presse (AFP) e la Radiotelevisione svizzera. Attualmente è impegnato nella scrittura di un libro-inchiesta sul traffico illegale di oro nella regione peruviana di Madre de Dios, epicentro dell’estrazione illegale del minerale nell’Amazzonia.
Martedì 6 giugno , Sala del Minor Consiglio. La cartografia nautica dal XIII al XXI secolo
ore 10-13, La cartografia nautica del Medioevo al Settecento
La cartografia nautica come specchio e compendio dei viaggi e delle scoperte geografiche
Annalisa D’Ascenzo, CISGE, Università di Roma Tre
La cartografia nautica medievale tra tradizione e nuove prospettive di indagine
Carla Masetti, coordinatrice CISGE, Università di Roma Tre
La nuova cartografia nautica nell’età della rivoluzione scientifica
Aldo Caterino, Istituto Idrografico della Marina
ore 15-17, La cartografia nautica nell’età contemporanea
L’Istituto Idrografico della Marina e la produzione cartografica italiana
Capitano di fregata Francesco Tocci, Istituto Idrografico della Marina
I sistemi di rilevamento moderni e il progetto Seabed 2030
Le campagne oceanografiche in Artide e Antartide
Contestualmente all’incontro sarà allestita nel foyer del Minor Consiglio la mostra “Portolani e mappamondi nell’età delle scoperte geografiche”
CS.

Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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