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GRANDE SUCCESSO PER “LA STORIA IN PIAZZA”: OLTRE 15MILA PARTECIPANTI ALL’EDIZIONE 2023
La rassegna si conferma uno degli appuntamenti più attesi e seguiti di Palazzo Ducale. Il prossimo tema sarà “Libro e Libertà”
GENOVA – “La Storia in Piazza 2023” è stata un vero successo. Sono stati infatti complessivamente oltre 15mila i partecipanti alle iniziative contenute nel programma di incontri, conferenze, reading e laboratori dedicato quest’anno al tema “Storia segreta“.
La qualità del calendario, la partecipazione di studiosi autorevoli, i tanti laboratori e attività che hanno coinvolto studenti e famiglie sono stati il mix che ha decretato Ila conferma di una rassegna che è diventata uno degli appuntamenticulturali di maggior prestigio a livello nazionale per quanto riguarda la divulgazione e l’approfondimento delle tematiche storiche.
A Luciano Canfora – uno dei curatori insieme con Franco Cardini e Anna Foa – il compito di chiudere la rassegna alle 19 in una Sala del Maggior Consiglio gremita, dove ha tirato le fila di questa edizione particolarmente seguita ed apprezzata dal pubblico.
Il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Giuseppe Costa ha annunciato in questa occasione il tema de La Storia in Piazza 2024 (in programma dal 14 al 17 marzo): “Libro e Libertà“.
«La XII edizione de La Storia in piazza – sostiene Luciano Canfora – ha affrontato un argomento cruciale per la storiografia e per la ricerca storica in generale e cioè l’indagine in profondità. Si può chiamare ricerca delle cause, ricerca delle verità tenute nascoste, sta di fatto che si tratta di un elemento centrale. Era un po’ rischioso come tema e, invece, è stato un successo. La partecipazione attiva del pubblico, contemporaneamente in più sale, ha dimostrato che quello è un argomento che sta a cuore a tanti e che suscita la curiosità e l’interesse di molti. Quindi il risultato, a mio avviso, è più che soddisfacente e conferma qualcosa che da tempo ritorna: un desiderio di capire i fatti passati, non per mera curiosità astratta, ma perché ciò fa parte della nostra attività di cittadini».
«Sono particolarmente orgoglioso del successo de La Storia in piazza – commenta il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Giuseppe Costa – non soltanto perché è uno degli appuntamenti di punta della programmazione della Fondazione, ma soprattutto perché nella mission di una istituzione come la nostra c’è la volontà di offrire occasioni di crescita culturale e di consapevolezza nella cittadinanza. Lo facciamo con rassegne come questa, in grado di affrontare temi importanti con un approccio divulgativo e nello stesso tempo non rinunciando ai saperi specialistici. Ringrazio i curatori Luciano Canfora, Franco Cardini e Anna Foa, il comitato scientifico, i prestigiosi relatori e tutto lo staff di Palazzo Ducale che in questi quattro giorni intensi ci hanno fatto scoprire i tanti significati e le declinazioni di un tema – la Storia segreta – affascinante e stimolante. Il prossimo anno a La Storia in piazza si parlerà di “Libri e Libertà”. Si tratta di una scelta non casuale che chiude idealmente l’anno in cui Genova è stata scelta dal Ministero della Cultura come Capitale italiana del libro per il progetto “A pagine spiegate”».
Quattro giorni intensi con oltre 60 conferenze, reading, una mostra, una serata di cinema e tante attività e i laboratori didattici, con più di 20 scuole collegate in streaming da tutta Italia.
Molteplici le declinazioni attraverso le quali è stato affrontato il tema di quest’anno.
Dalla celebre congiura di Catilina per la quale Luciano Canfora si è chiesto quanto Cicerone fosse strumento consapevole dello sviluppo cesaristico preso dalla morente Repubblica Romana, alla rilettura – da parte di Donatella Di Cesare – dei Quaderni neri di Heidegger, una sorta di segreto diario filosofico che copre un arco temporale molto esteso che va dal 1931 al 1975.
E poi il “Mistero Walt Disney”, una serata-evento con racconti e immagini che, oltre a ripercorrere la storia del più celebre cartoonist, prenderà in esame un Walt Disney meno noto al grande pubblico, dai rapporti dialettici con il governo USA fino all’incontro nel 1935 con Mussolini.
Franco Cardini ha indagato sui retroscena e sugli sbocchi politici della fallita invasione della Baia dei Porci del 1961 a Cuba, mentre Mario Del Pero ha parlato dell’agenzia centrale d’intelligence degli Stati Uniti – Central Intelligence Agency (CIA) – che ha occupato e occupa un ruolo centrale nell’immaginario della politica internazionale contemporanea.
Anna Foa – curatrice de La Storia in Piazza, da questa edizione – si è occupata di rintracciare, il mito delle tribù perdute di Israele, che attraversa la storia ebraica a partire dal Talmud e che nel Cinquecento, in un momento particolarmente significativo per l’escatologia cristiana, viene fatto proprio dai cattolici.
Un focus è stato riservato – con lo storico Adriano Prosperi al fenomeno della caccia alle streghee alla particolare funzione che ebbe durante l’epoca dell’Inquisizione nella gestione delle pulsioni di poteri locali e di folle terrorizzate dal timore delle arti demoniache.
La scrittrice Melania Mazzucco ha parlato ne “I segreti del silenzio” della capacità del pittore olandese Vermeer di cogliere nella raffigurazione di un gesto o di un’azione, a volte banale nella sua quotidianità, il mistero – il segreto, appunto – della vita.
Un occhio particolare è stato riservato ai temi dell’attualità e della storia più recente. Popolari e autorevoli giornalisti hanno passato in rassegna tre “casi” che hanno infiammato il dibattito politico e continuano a creare controversie. Andrea Purgatori ha parlato del caso Emanuela Orlandi, Riccardo Iacona di WikiLeaks – “Julian Assange, processo al giornalismo”, questo il titolo della conferenza – mentre Miguel Gotor, con Massimo Mastrogregori, si si sono occupati del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse nel 1978.
Gabriella Caramore nella lectio “Dio: storia segreta di un nome” si è posta la domanda se la cosiddetta “invenzione del sacro” sia da considerarsi, più che un’ingenuità di menti “primitive”, un tentativo da parte dell’uomo di indagare al di là di ciò che appare nella concretezza delle cose e scoprire ciò che sta al di fuori o al di sopra dell’umano.
Non solo lectio, come nella migliore delle tradizioni de La Storia in Piazza, ma anche mostre, proiezioni, laboratori didattici, momenti di coinvolgimento con famiglie e bambini.
Per le scuole e le famiglie il programma è stato come sempre multiforme e interdisciplinare, coniugando ricerca storica e attualità, apprendimento e gioco. Un ricco calendario di incontri e laboratori che sono partiti da giovedì 30 marzo e che si sono articolati in oltre trenta diverse proposte, non soltanto a Palazzo Ducale, ma anche nei musei, nelle biblioteche e negli archivi cittadini. Ospiti della rassegna anche Castello di Rivoli e il Mart di Trento e Rovereto.
Quest’anno ha fatto il suo esordio “Unige: futuro in ricerca”, una speciale sezione dedicata all’Università di Genova. Nella Sala Liguria si sono svolte brevi presentazioni di ricerche in corso da parte di dottorandi in Storia, Storia dell’Arte e Archeologia di UniGe.
Nel week end la Sala Camino ha ospitato “Lo schermo della storia”, proiezioni di documenti, filmati e approfondimenti a cura di RaiTeche.
CS.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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