“Le nuove armi contro i tumori” presentate al convegno nel palazzo di Regione Liguria

Di il 15 Marzo 2023

GENOVA – “Le nuove armi contro i tumori” è il convegno organizzato da FIDAPA sezione Genova che si terrà lunedì 20 marzo alle ore 16.30 nella Sala Cristoforo Colombo della Regione Liguria.

Questo evento nasce dalla curiosità di Marinella Accinelli, moderatrice del convegno, e Rossana Sarli, ginecologo e consigliera di FIDAPA Genova, riguardo le nuove cure e la prevenzione della malattia oncologica.

“Ho ritenuto il tema di grandissima attualità, molti sono purtroppo anche i giovani che si ammalano e la paura si insinua nelle famiglie che spesso cercano risposte sul web. La sola arma che abbiamo contro la paura è la conoscenza ed ecco il motivo di un panel di specialisti di così alto profilo” afferma la Presidente FIDAPA sezione Genova Simona Firpo.

Ai relatori del convegno abbiamo chiesto una breve introduzione sui loro interventi. Il dott Roberto Murialdo, oncologo IRCCS Policlinico San Martino: “Negli ultimi anni sono stati fatti notevoli passi avanti in onco-ematologia dal punto di vista dei trattamenti. Tale miglioramento è stato determinato dall’introduzione di farmaci innovativi come gli anticorpi monoclonali checkpoint
inibitori del Sistema Immunitario che hanno drasticamente migliorato la prognosi di patologie gravi come melanoma e cancro del polmone. Il miglioramento delle tecniche di biologia molecolare ha permesso di codificare il profilo genico di molti tumori favorendo la corsa verso la cura personalizzata (patient-tailored therapy). Il nuovo concetto di “Terapie Agnostiche” ci sta proiettando sempre di piu’ nel futuro di una Oncologia di precisione anche se il percorso sarà ancora lungo e tortuoso.

La dott.ssa Rossana Sarli, ginecologo e consigliera di FIDAPA Genova: “Il microbiota (batteri virus miceti e altri microorganismi che popolano il nostro corpo) è a tutti gli effetti un organo del nostro corpo che interagisce con le nostre cellule, gli alimenti, i farmaci ,le molecole che produciamo e che, come un laboratorio, smonta le molecole e produce quelle che noi non possiamo fare. Alcune sono utili altre sono tossiche. Molti batteri intestinali sono utili per questo meccanismo altri , i patogeni, creano una reazione infiammatoria che permette il passaggio di questi in altri organi in cui si sono formati tumori. Alcuni batteri interferiscono con farmaci antitumorali diminuendo la loro efficacia. Tutti questi batteri e il materiale genetico con cui interferiscono nella formazione e condizionamento dei tumori si chiama Oncobioma. È quindi inevitabile ormai conoscere questo aspetto per migliorare prevenzione e cura dei tumori”.

La dott.ssa Francesca Scordamaglia specialista in Pneumologia all’Ospedale Villa Scassi:“Il tumore del polmone è ad oggi, a livello mondiale, la prima causa di morte tra tutte le neoplasie. Oltre ai cambiamenti dell’abitudine tabagica nella popolazione e all’esposizione agli inquinanti ambientali, spesso si giunge alla diagnosi quando il tumore polmonare è già in fase localmente avanzata o metastatica”.

Il dott. Flavio Fusco, direttore cure palliative ASL3: “Nel corso degli ultimi anni l’avvento di nuove terapie a bersaglio molecolare, l’introduzione della medicina “di precisione” ha sicuramente cambiato la storia e l’evoluzione della malattia oncologica producendo significativi miglioramenti in termini di aumento della sopravvivenza e speranza di guarigione. Parallelamente, l’introduzione delle cure
palliative sin dalle fasi precoci di malattia come un complesso di terapie di supporto o “simultanee” all’approccio oncologico può significativamente migliorare la qualità di vita e dell’assistenza alpaziente e ai suoi familiari, come ormai dimostrato da una solida letteratura scientifica e da numerose esperienze locali, nazionali ed internazionali. Cure palliative e trattamenti oncologici personalizzati possono quindi lavorare insieme in manierancoordinata lungo l’intero percorso di cura del paziente, per offrire le migliori opportunità terapeutiche e senza trascurare bisogni e priorità assistenziali, in termini di cura e controllo del dolore e dei sintomi disturbanti, di supporto psicologico, di sostegno in fasi emergenziali, di accompagnamento nella pianificazione anticipata e condivisa delle cure”.

Il dott. Stefano Spinaci del reparto di Senologia Chirurgica Ospedale Villa Scassi: “Il Carcinoma mammario rappresenta la lesione neoplastica di più comune riscontro nel sesso femminile (1 donna su 8 c.ca). Il trattamento di tale patologia ha goduto, dalla fine degli anni 90 ad oggi, di un progresso terapeutico molto significativo, in termini di riduzione dell’aggressività chirurgica e farmacologica. La Chirurgia conservativa della mammella come il trattamento linfonodale ne sono l’esempio di riferimento. Diagnosi precoce, trattamenti mini-invasivi, percorsi comunitari e medici finalizzati alla conservazione dell’integrità corporea e psicologica, rappresentano strumento di fondamentale importanza nella corretta applicazione delle cure necessarie”.


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CS.

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