Il rapporto tra “Le Donne e il Mare” in mostra al Museo Galata dall’8 marzo

Di il 6 Marzo 2023

GENOVA – Il rapporto tra le donne e il mare viene raccontato in occasione della Festa della Donna con la mostra fotografica “Le Donne e il Mare” presso il Museo Galata, nella Saletta dell’Arte, dall’8 al 19 marzo. L’esposizione è composta da 10 fotografie storiche in grande formato tratte dall’Archivio fotografico Francesco Leoni.

Le foto scattate tra il 1936 e il 1960, mostrano come Genova, la Liguria e il suo mare abbiano influenzato la vita di diverse donne in altrettanti modi. A cura di Anna Dentoni e Clara Maria Fabbri.

I principali soggetti delle fotografie esposte all’interno della mostra sono: la tuffatrice alle piscine di Albaro, le bambine della Colonia Marina Fara a Chiavari, gli equipaggi femminili su imbarcazioni a remi immortalate durante la festa in onore del primo Doge di Genova, i littorali femminili ricevuti sul ponte Andrea Doria, lo sbarco a Genova di Evita Peron, figure femminili alla fabbricazione delle vele, donne che raggiungono i mariti in Australia sposati per procura e scatti di donne al lavoro nell’antica friggitoria Carega di Sottoripa.

“Ad un anno esatto – ha commentato la Presidente del Mu.MA Nicoletta Viziano – dalla presentazione al pubblico del progetto di valorizzazione e fruizione dell’Archivio Fotografico Leoni, acquisito, studiato e messo a disposizione del pubblico dall’Istituzione Mu.MA, grazie alla Fondazione Paolo e Giuliana Clerici e all’interessamento della Regione Liguria, siamo molto contenti di aprire al pubblico questa esposizione che,  parallelamente alla mostra “Pioniere” diffusa in tutto il territorio ligure e voluta dalla Regione Liguria, contribuisce a promuovere un patrimonio di oltre 3 milioni di immagini che raccontano Genova dagli anni ‘30 ai ‘90 del secolo scorso”.

“Siamo felici di questa ulteriore occasione che ci permette di esporre le bellissime immagini dell’Archivio Fotografico Leoni che sono solitamente custodite al Galata Museo del Mare – commenta Anna Dentoni referente per la Fondazione Paolo e Giuliana Clerici e co-curatrice della mostra “Le Donne e il Mare” insieme a Clara Maria Fabbri -. L’Archivio Fotografico Leoni rappresenta un patrimonio prezioso, legato a Genova e alla sua storia, che la Fondazione ha voluto preservare e rendere fruibile al pubblico nelle sale del museo e online. Contribuire alla promozione del valore del territorio, rientra in quelle attività filantropiche con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, che sono alla base dell’attività della Fondazione”. 

L’Archivio Fotografico è fruibile al pubblico negli orari di apertura museali, su prenotazione da effettuarsi scrivendo all’indirizzo e-mail archivioleoni@muma.genova.it

L’ARCHIVIO FOTOGRAFICO LEONI

Francesco Leoni (Genova 1925 – 2000) è stato uno dei maggiori esponenti della fotografia giornalistica degli anni ‘50 e ‘60. Ha immortalato la Genova devastata dalla guerra, martoriata dai bombardamenti delle forze alleate ed è stato testimone della difficile ripresa nel dopoguerra. È stato presente a scontri in piazza e a grandi eventi politici. Ha avuto modo di documentare i grandi cambiamenti politici e di costume del boom economico e di fotografare grandi personaggi dell’epoca che al tempo scendevano dai transatlantici di scalo a Genova, testimoniando il passaggio di registi, attori, scrittori e politici.

Il prezioso materiale acquisito è frutto del lavoro del fotoreporter Francesco Leoni e di altri fotografi che con lui collaborarono nel corso degli anni: un multi-archivio, che ha raccolto nel corso del tempo altri quattro archivi fotografici cittadini: Metra, Vivenzio Pagano, Castellò, Raffin.

I NUMERI

•              Leoni: 200 lastre in vetro, 3.000.000 negativi, 14.400 diapositive, 200 stampe vintage, 200 stampe su carta baritata, 1.500 scansioni, insieme ad agende, rubriche e schedari

•              Metra: 500.000 negativi dal 1936 al 1953

•              Vivenzio Pagano: 150.000 negativi dal 1951 al 1953

•              Castello: 90.000 1963 al 1973

•              Raffin: 120.000 negativi, anni ‘50/‘60

CS.

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