“Bad Girls” al cinema Sivori prosegue il 28 gennaio con “Vampire, vamp, Marlene e donne fatali”

Di il 23 Gennaio 2023

GENOVA – Dopo l’esordio con il tutto esaurito, “Bad Girls” prosegue sabato 28 gennaio (ore 15) al cinema Sivori con la lezione di Pier Maria Bocchi su “Vampire, vamp, Marlene e donne fatali”. È il secondo dei sei incontri con proiezioni dedicati alle cattivissime del cinema di tutti i tempi (e di tutti i generi), una rassegna organizzata da FIC – Federazione Italiana Cineforum e Cineforum rivista con la curatela di Emanuela Martini. Questa volta si va in cerca di vampire, scoprendo che non esiste una donna vampiro star. Parte da questa osservazione l’intervento di Bocchi, studioso, critico cinematografico, redattore di “Cineforum” e autore di numerose pubblicazioni monografiche, dedicate a Woody Allen, Michael Mann, Mauro Bolognini, fra gli altri.

Bela Lugosi e Christopher Lee popolano l’immaginario maschile dai canini aguzzi e lo rendono leggendario. Quello femminile non può competere con figure così stagliate e persistenti. È un caso se nell’horror l’immagine del femminino molto raramente coincide con l’immagine dello stardomLe vampire del cinema nascono nell’ombra e nell’ombra ritornano (i kaidan giapponesi), sono delle figure. Nella Hammer la vampira è generalmente un’illustrazione. Le dive si prestano a succhiare il sangue una tantum (Delphine Seyrig, Catherine Deneuve, Grace Jones). La femme fatale e la vamp al contrario conquistano da sempre il centro dell’inquadratura, muovono la scena, fanno la scena; l’uomo ne ha paura, non vuole sconfiggerle, vuole innamorarsi, perciò soccombe. A questo proposito, non c’è nessuno al cinema che abbia saputo muovere e fare la scena come Marlene Dietrich, in particolare nel suo matrimonio artistico con Josef von Sternberg, regista di ben sette film interpretati dall’attrice berlinese: “L’angelo azzurro” (1930), “Marocco” (1930), “Disonorata” (1931), “Shanghai Express” (1932), “Venere bionda” (1932), “L’imperatrice Caterina” (1934) e “Capriccio spagnolo” (1935). La Dietrich lasciò un’impronta duratura attraverso la sua recitazione, le sue immagini e l’interpretazione delle canzoni, arricchite da una voce ammaliante e sensuale. Fu una delle prime dive, grazie a un insieme di qualità che la fece entrare nella leggenda dello show business quale modello di femme fatale per antonomasia.

I biglietti sono disponibili in tutte le sale di Circuito (Ariston, City, Corallo, America, Sivori, Odeon).

BIOGRAFIA:

Pier Maria Bocchi è studioso e critico cinematografico. Collabora con “Film Tv”, è redattore di “Cineforum” e scrive per cineforum.it. Tra le sue pubblicazioni, Michael Mann (Il Castoro), Mauro Bolognini (con Alberto Pezzotta, Il Castoro), Mondo Queer – Cinema e militanza gay (Lindau), Woody Allen – Quarant’anni di cinema (Le Mani), Invasion Usa – Idee e ideologie del cinema americano anni ’80 (Bietti Heterotopia), Brivido caldo – Una storia contemporanea del neo-noir (Rubbettino) e Michael Mann – Creatore di immagini (minimum fax). Ha curato le interviste e le ricerche per il documentario Made in Hong Kong. Dal 2007 al 2019 ha fatto parte del comitato di selezione del Torino Film Festival. Dal 2020 al 2021 è stato curatore della sezione Le stanze di Rol del Torino Film Festival.

PROSSIMI APPUNTAMENTI:

Sabato 4 FEBBRAIO 2023, ore 15

IL NOIR, RITA E LE DARK LADY

A cura di Ilaria Feole

Sabato 18 FEBBRAIO 2023, ore 15

ASSASSINE, AVVELENATRICI, SERIAL KILLER, VENDICATRICI

A cura d Barbara Rossi

Sabato 25 FEBBRAIO 2023, ore 15

MAMMINE (E SORELLINE) CARE

A cura di Emanuela Martini

Sabato 11 MARZO 2023, ore 15

LE BASTARDE DEL MÉLO, DA BETTE DAVIS A LADY MACBETH

A cura di Emanuela Martini

Tutta l’attività di Circuito è sostenuta dai main sponsor BPER: Banca, che promuove la cultura e le imprese liguri, in una sfida che unisce tradizione e innovazione, e Fondazione Cappellino-Almo Nature che attraverso la partnership con Circuito Cinema e Circuito Cinema Scuole, attente all’educazione civica e ambientale, vuole contribuire a diffondere l’importanza delle scelte quotidiane dell’individuo in relazione alla tutela degli habitat e far sapere che un modello economico a impatto positivo sulla biodiversità è possibile (e in Fondazione Capellino – Almo Nature già esiste).

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Su Redazione

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